Capitolo 11 {34}. Italia E Simone.

355 15 0
                                    

Dopo quella chiamata inaspettata da Cameron, Italia non capisce più nulla. I suoi le parlano, ma lei non li ascolta. Oppure quando ascolta non capisce ciò di cui parlano. Chi era quel ragazzo? Perché l'ha chiamata? Comunque da quella chiamata, tre giorni prima, vede immagini terrificanti nei suoi sogni notturni, ragazzi che le fanno molto male ma di cui non vedono i volti. Quel ragazzo è collegato a quelle immagini passate?

Simone è nella sua stanza, la vede pensosa e cerca di capire cosa pensa. La guarda con viso interrogativo. Lei gli sorride solo. Tiene la testa sui libri poiché sta studiando arte. Arte, dopo la matematica è la sua materia preferita. Lui la aiuta a fare il disegno sul foglio lucido, poiché il foglio lucido si muove sotto le sue mani che tracciano il disegno. Colora allo stesso modo che sull'opera originale. I chiaroscuro sono identici. I suoi disegni risultano i migliori della classe un po' migliori di quelli di Simone che sono sempre al secondo posto.

Il professore la aiuta con le interrogazioni, come con tutti, quando si blocca cerca di farle trovare le parole giuste per farla andare avanti - l'arte è una materia dove bisogna ricordare numerosi dettagli e per questo è complicata, - anche se la tratta con una leggera ostilità, nonostante l'avesse aiutata il giorno del collasso, di cui non ricorda nulla ma di cui Simone le parla sempre, omettendo il motivo di esso - Cameron. Le è ostile perché è del sud? Le è ostile perché non vuole che sia lei la migliore ma qualcun altro?

Ogni volta che sbaglia una parola, un colore o qualunque altra cosa lei si sente sempre il fiato del professore sul collo mentre scuote la testa in senso di diniego. Il giovane uomo, nonostante le sia ostile, la tratta quasi sempre come tratta gli altri.

Simone la guarda esterrefatto. Lei dovrebbe fare l'artista da grande, o qualunque cosa abbia a che fare con il disegnare e il colorare. Di solito, ci mette delle ore a colorare i suoi lucidi, oggi ci ha messo una mezz'ora scarsa. È da ammirare.

Finito di studiare, si siedono sul letto di lei. Fissano la parete davanti a sé. Italia sorride, Simone è serio, ma nella sua testa sta ridendo. Lei guarda Simone e poi distoglie lo sguardo dal suo bellissimo profilo. E sorride. Sente di amarlo da molto tempo anche se di lui non ricorda nulla a causa della crisi. Lui è come spaventato. Non ha idea di come possa reagire Italia se la baciasse. D'altronde, è come se si fossero appena conosciuti.

All'improvviso l'istinto di Italia prevale sulla sua ragione, guarda Simone, con le dita gli gira il capo così che possa guardarla negli occhi freddi e lo bacia, un bacio passionale di quelli che non si dimenticano tanto sono impressi sulle labbra. Bruciano di un fuoco invisibile. Si fanno carezze dappertutto, ma la cosa finisce lì. Sono entrambi troppo inesperti. Certo è stato bellissimo perché ci sono state anche risate. Lui non è andato fino in fondo poiché non potrebbe sopportare un rifiuto da parte sua. Ma quel bacio gli fa capire che lei non lo dimenticherà facilmente se prenderà il suo medicinale.

----------

Quando esce da casa sua, Simone torna a casa correndo. Saltella come una meravigliosa gazzella per i boschi o le montagne. Ripensa al bacio di Italia. Non lo dice a nessuno, lo tiene solo per sé. Non lo dice neanche ai suoi migliori amici per messaggio. Si butta sul letto nella camera che divide con suo fratello che, vedendolo così, felice e gaio, gli chiede: <<Ti ha morso una tarantola per caso?>>

Salta sul letto e poi cade su di esso seduto. È talmente felice che il suo fratellone lo fissa inebetito. <<Sai quando un tornado ti travolge e ti fa perdere la testa per quanto gira veloce?>> Suo fratello è ancora più sconvolto. <<Tu non proverai mai una cosa del genere. Ti avverto che quando la proverai davvero ti sentirai scombussolato>>.

<<Scombussolato!>> ripete enfatizzando. <<Ti sei preso una cottarella per caso?>>

<<Come l'hai capito?>>

<<Non per questo sono il maggiore>> dice e si atteggia a signore del mondo. <<Dai racconta. Chi è la "Chica" che ti ha fatto perdere la testa come un tornado che gira a tutta forza?>> Pensa a qualcosa. Continua: <<E per la cronaca io ho tante ragazze che mi fanno perdere la testa>>.

<<Non è la stessa cosa. Lei è... non so come dire... È speciale. Capisci? È l'unica di cui mi sia mai davvero innamorato>>. Guarda suo fratello. <<Non dirlo a nessuno. Neanche a mamma e papà. Mamma farà domande e papà mi rimprovererà perché dice che sono troppo piccolo, e mi beccherò anche un manrovescio. Ti prego>> lo supplica.

<<Non sono così antichi. Hai sedici anni. Una cotta è più che normale. Altrimenti... Quando te la trovi una moglie!>>

<<Ma quanto sei scemo>>. Gli tira un cuscino contro. Lottano, si divertono. Giocano come non lo facevano da molto tempo.

---------

La notte

<<Lasciatemi>> grida Italia ai ragazzi che la stanno trattenendo per far sì che un ragazzo, con il viso coperto da una maschera, la colpisca.

Appena il pugno colpisce la pelle delicata di lei, una fitta lancinante allo stomaco. Non respira. Si sente soffocare. Le sue gambe non reggono il suo peso. Si lascia cadere sul pavimento. <<Ah Ah Ah. Non così in fretta. Dobbiamo ancora divertirci>> dice il ragazzo mascherato. Slaccia la zip e le fa del male.

<<Lasciatemi!!!>> grida. Si guarda intorno. Non vede arrivare i suoi genitori. Vista l'ora tarda staranno dormendo come sassi. Non c'è nessun ragazzo in maschera su di lei. Cerca il telefono per chiamare Cameron e capire se ha a che fare con quegli incubi che la perseguitano.

<<Italia? Come mai a quest'ora?>>

<<Ho degli incubi in cui un ragazzo mascherato mi picchia e mi violenta. Ti prego, dimmi se ti c'entri qualcosa con essi. Perché altrimenti vuol dire che la crisi non è riuscita a farmi dimenticare proprio tutto e io ricordo le cose che mi sono successe in passato ma non riesco ad associare>>.

<<Italia, io...>>

<<Dimmelo. Almeno i miei incubi finiranno>>. Spera almeno che non continuino più impetuosi di adesso.

<<Io... ero... è difficile da dire>>.

<<Tu provaci>>.

<<Ero il tuo bullo. Italia, si c'entro con essi ma credimi che...>>. Stacca la telefonata. Non vuole sentire altro. Sa che è lei ad averlo obbligato a parlare, ma sperava che dicesse che lui non c'entrava nulla, che erano solo i suoi compagni a prenderla in giro poiché erano degli stupidi e lui solamente ricordava tutto quello che le avevano fatto. Il fatto che avesse confermato che la picchiasse e la violentasse la fa stare male. Allora è per quello che è a Milano?

--------

ECCO UN NUOVO CAPITOLO. Spero di aver risposto ai canoni scelti su instagram. Grazie che state leggendo il mio libro.

Le attenzioni del mio bullo // CAMERON DALLASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora