Sono passati giorni, anche troppi, da quando il Marchese si è fatto vedere punendo barbaramente otto donne credendo di dissuadere qualsiasi forma di ribellione nei suoi confronti, ma si sbaglia, non ha ponderato bene prima di agire, se per lui quelle otto donne sono solo un fine, un mezzo o semplicemente delle bestie sacrificali utili solo per arrivare al suo scopo, per noi, popolo, sono l'incarnazione della sapienza e della saggezza, da anni andiamo a chiedere loro consigli e cure per ogni cosa che ci affligge e puntualmente le loro parole vengono ascoltate ed eseguite.
Per loro nutriamo grande affetto, è a loro che i miei genitori mi portavano quando stavo male ed è sempre a loro che la maggior parte degli abitanti devono la loro vita stessa, conoscono l'arte della medicazione, l'uso di erbe e unguenti ingrado di curare ferite gravi, che si tramandano dai tempi dei tempi, tutte cose che abbiamo sempre protetto tenendole nascoste a occhi e orecchie indiscreti, onde evitare che vengano additate come streghe.Ed oggi alla luce di ciò che è avvenuto e con mio stupore la gente va in giro per i monti e lungo tutti i confini narrando le prodi gesta del masquè, non si arrendono, nessuno vuole farlo, vogliono rendere giustizia alle vedove che si sono immolate per una causa che adesso sta a cuore a tutti, fare giustizia, e quindi come farlo se non portando in alto l'unico vero artefice di questo cambiamento, colui che ha osato farsi avanti e proteggere donne e bambini dalla cattiveria incontrastata del Marchese.
Il suo coraggio echeggia tra i boschi e i sentieri, arrivando alle orecchie di tutti, si sente parlare di lui ovunque ormai, e nonostante siano consci del fatto che tutto questo ci scatenerà contro l'ira del Marchese nessuno intende fermarsi.
In un certo senso li capisco, sono ancora vive in noi le immagini delle vedove mentre venivano imbrigliate, mentre con il loro sguardo fiero e forte, nonostante la sorte che le attendeva da lì a poco, sfidavano i loro aguzzini senza mai piegarsi al dolore e tutto questo non può che indurli a lottare, non possono lasciar correre tutto e fare finta di niente, per troppo tempo abbiamo solo subito, attendendo un segnale di svolta e tutti qui sono convinti che le vedove lo hanno visto nel masquè, quindi armati di fiducia e speranza seguono per l'ennesima volta le loro orme.Non riesco ancora a credere come un uomo, di cui non si conosce la provenienza e l'identità, possa aver causato questo cambiamento, come possa aver trasmesso forza e speranza a tutti in un tempo così breve.
A quanto pare se per me è uno sconosciuto con un alone di mistero, per il popolo è un esempio, un eroe da seguire, e davanti a tutto questo non so come reagire, se da un lato ammiro questo coraggio e questa solidarietà popolare, dall'altro temo che comunque vada, che qualsiasi cosa si faccia, gli unici a patire saremo proprio noi.Con l'angoscia che mi attanaglia volgo gli occhi verso le vedove, le quali al momento sono circondate da persone che le ricoprono di ovazioni e parole di coraggio, mi si stringe il cuore vedere otto donne avanti con l'età soffrire in questo modo, ai lati delle labbra vi sono tracce di sangue secco, i loro occhi vivi e sicuri adesso sono sempre più spenti, si può solo immaginare cosa stanno passando, giorni di fame e sete le stanno portando a morte certa, ogni giorno che passa le loro forze vengono meno e per quanto tutte si sforzino ad aiutarle, compresa mia madre, la loro agonia è inevitabile.
A cosa porterà tutto questo?
E soprattutto, Avrà un senso?Come una spettatrice guardo la vita del paese andare avanti, sicuri del fatto che quello che stanno facendo li porterà alla vittoria, mentre dentro di me disagio e malessere crescono sempre più, facendomi sentire indegna, perché anzicchè appoggiarli dubito del loro fare, sentendomi impotente, perché il non sapere da che parte stare, o meglio, il non sapere se incoraggiare tutto questo o sperare che lascino correre, mi fa rimanere ferma e immobile incapace di dire o di fare qualsiasi cosa possa essere utile per la comunità, rimanendo così in balia di dubbi, tanti dubbi, che martellano nella mia mente, e un pensiero ricorrente si insinua ancora nella mia testa,
Cosa centra Dominique con tutto questo?Questa domanda mi tiene compagnia giorno e notte portandomi a temerlo, così come temo il Marchese in tutto il suo essere.
Ho ancora in mente i suoi occhi nel momento in cui provava soddisfazione nel martoriarmi dinnanzi a tutti, dinnanzi la mia stessa madre, quegli occhi pieni di crudeltà che ancora oggi non riesco a dimenticare, e che mi inducono a temere anche per quello che stanno facendo tutti, perché se prima si parlava del masquè solo in segreto, adesso volutamente si cantano le sue gesta e malgrado io non sappia se oppormi o aiutarli, una cosa mi è certa:
La pagheremo cara per tutto questo.
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Il Cavaliere Misterioso
RomanceNel Medioevo la vita non è facile soprattutto per chi come Jaqueline che fa parte di una famiglia di contadini, i quali, per potersi permettere un tetto sopra la testa e dei viveri sono costretti a pagare dei tributi al Signore della terra in cui vi...