Sotto, davanti l'imponente portone di ingresso, un gruppo di ubriaconi, reietti e scarti della plebe, causano scompiglio creando rappresaglie tra loro e le guardie del Marchese. Armati di legna ardente, pugnali e pietre si avventano contro l'armata del castello, gridando ingiurie e vessazioni di ogni genere. Tutto questo scompiglio è da me incomprensibile, perché ora e perché proprio loro che da sempre hanno lottato solo per la sopravvivenza e per il puro egoismo, senza mai appartenere al popolo né tantomeno curarsi di ciò che gli avveniva in torno, ma la risposta mi giunge nel momento in cui, lui, entra dalla finestra scendendo con una fune dal tetto, spaccando in mille pezzi il vetro, dal quale sia io che il Marchese dobbiamo proteggerci.
Impetuoso come il vento fa il suo ingresso spavaldo e sicuro di sè, con una luce in più negli occhi non appena li posa sul nobile di fianco a me, al quale si avvicina estraendo la sua lucente spada e sogghignando sotto le pesanti bende che gli coprono il viso.
Il Marchese impaurito usa me come scudo, "Hector!", urla, "Guardie!, venite subito qui!", urla ancora a squarciagola.
le sue mani tremano di paura, ma la sua presa è salda sul mio braccio che, se pur, indietreggiando non smette di tenere. Con un occhio sul Cavaliere, che oscuro e minaccioso incombe su di lui, e con un occhio dietro di sé per controllare se qualche guardia accorra in suo aiuto, inizia a proferir parola.
"Posso darti oro e gioielli, tutto, tutto ciò che tu desideri!....io posso ricoprirti di fama, di donne e di onori!", supplica in modo stucchevole, "Unisciti alla mia armata e avrai questo e molto altro!"
"Non è l'oro o pietre preziose ciò che cerco, io voglio la tua morte, vile di un nobile senza onore!"
Il rumore di spade e di passi sulle scale alle nostre spalle, fanno acquistare sicurezza nel Marchese che spavaldo inizia a ridere, mentre il Cavaliere ferma il suo avanzare puntando lo sguardo su di me.
"Adesso non hai scampo!", esclama il Marchese, che inizia a mollare la presa su di me
Ed è proprio in quel momento che il Cavaliere con uno scatto velocissimo mi afferra e mi porta a se.
"Lasciatela lei è mia!", urla adirato il nobile, quasi raggiunto da Hector.
"Non sarà oggi ma può starne certo, la mia lama assaggerà il vostro sangue e solo allora, quando inalerete l'ultimo respiro, la mia vendetta avrà fine, ma prima di ciò ingannerò il tempo dilettandomi con la fanciulla che tanto bramate e che mai avrete!"
"Guardieeeee! Prendetelo e uccidetelo!"
Con prodezza e maestria allaccia la fune alla mia vita e stringendomi a lui con una mano, mentre con l'altra si aggrappa saldamente alla corda fa un balzo, uscendo dalla finestra poco prima che Hector ci mozzasse la testa. Scendiamo fino ai piedi del castello, dove, pronto a riceverci troviamo il suo fedele destriero, che sotto le urla del Marchese che incita i suoi guerrieri a darci la caccia, ci affrettiamo a montare in sella e galoppando tra le fitte e alte foglie andiamo in cerca di un riparo sicuro.
"Più veloce Furious!", dice schioccando le redini al suo destriero.
I rami ci sfiorano ad una velocità incredibile, mentre io volgo lo sguardo alle nostre spalle. la velocità del suo cavallo è indiscussa ma benché io non li veda arrivare, sento benissimo le loro voci.
"Dannazione dobbiamo trovare un rifugio in fretta!", farfuglia il Cavaliere.
Il giorno è il suo punto debole, il suo travestimento non giova quando il sole splende alto nel cielo, troppo facile da vedere e da scovare.
"A, a, corri amico mio, corri!", dice incitandolo ancora.
Passiamo tra gli alberi, saltiamo dirupi, attraversiamo piccoli corsi d'acqua senza mai arrestarci e con loro alla calcagna il tempo per pensare e agire è davvero poco, ma non per me, non per chi conosce bene questi luoghi e la direzione che stiamo per prendere, che ci porterà su un'altura che io conosco molto bene.
"Svolta di qua!", urlo
"Cosa?", chiede lui dubbioso.
"Ora!", urlo tirando le redini.
In breve tempo arriviamo davanti ad una biforcazione di sentieri, ma uno solo porta nel mio luogo segreto. Sentiero difficile da percorrere, a differenza dell'altro, per via del suo percorso ripido e insediato da radici esterne che sbucano pericolose dal suolo, con alberi dalla corteccia piena di spine velenose, un percorso arduo che di certo non verrebbe a nessuno in mente di fare, a nessuno tranne che a noi. Con sicurezza e senza indugio, sotto gli occhi indagatori del Cavaliere, induco Furious verso il mio sentiero.
"Ci state portando a morte certa", sussurra lui adirato.
Mentre le voci e gli zoccoli dei cavalli delle guardie, come ben pensavo, si allontanano prendendo il sentiero più favorevole, portandoli indietro, verso il paese e il castello. Con sguardo fiero mi volto per guardare in faccia colui che ha sempre nutrito dubbi.
"Fortuna, avete avuto solo fortuna, non vantatevi di ciò che non è avvenuto per opera vostra, ma solo per mano di chi vi assiste dall'alto!", esclama saccente.
Sbuffando guido il suo destriero fino all'altura e una volta lì scendiamo da cavallo. Lui si guarda attorno con espressione attonita, e come dargli torto, anche se sono di casa qui, non mi sono mai abituata alla vista meravigliosa che regala questo posto, da qui si vedono tutti i confini e oltre, ogni cosa, il paese, i fitti boschi, i lagni, i fiumi e le possenti cascate, tutto si può vedere e ascoltare da questo punto.
"Non avevo idea che esistesse un posto simile", esclama con lo sguardo puntato verso l'orizzonte, lasciandosi baciare dai raggi del sole.
"E' il mio posto!", esclamo affiancandolo, "Vengo qui da quando ero piccina e mai nessuno si è addentrato per questo sentiero, io l'ho trovato per caso, la mia curiosità mi ci ha portata", dico sorridendo, rinvangando i tempi andati, quando ero solo una bambina che di tanto in tanto scappava dal controllo dei genitori in cerca di un posto tutto suo, dove sentirsi libera.
E forse in verità è questo quello che vado da sempre cercando, un posto in cui poter vivere ed esprimere me stessa liberamente, senza regole, senza errori o giudizi di alcun genere. Qui io mi sento bene con me stessa e con il mondo, qui io mi sento nel giusto.
"Un posto davvero unico, perfetto per contemplare attacchi o sorvegliare le mosse avversarie senza essere visti" dice guardandomi in faccia, "Ah!, se lo avessi saputo prima!", esclama con rammarico.
"Eh no!, questo posto serve solo per ritrovare se stessi, e non per i motivi che andate pensando!", rispondo senza remore.
Lui mi guarda per un lungo attimo, per poi abbassare il capo e rialzarlo nuovamente verso il sole, "Capisco!", si limita a dirmi, "Rimarremo qui fino al tramonto, dopodiché, aiutati dalla luna ci muoveremo!"
E a me, udendo le sue parole, non resta che acconsentire e in silenzio aspettare il calar del sole, al sicuro, e al suo fianco.
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Il Cavaliere Misterioso
RomanceNel Medioevo la vita non è facile soprattutto per chi come Jaqueline che fa parte di una famiglia di contadini, i quali, per potersi permettere un tetto sopra la testa e dei viveri sono costretti a pagare dei tributi al Signore della terra in cui vi...