Capitolo 22

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Il cavaliere misterioso mi volge un ultima occhiata prima di sparire tra la fitta boscaglia, lasciandomi con l'amaro in bocca.
Che ci faceva qui?
Ha saputo della mia prigionia ed è venuto a salvarmi?
Domande, solo domande, a quando le risposte e quando smetterò di credere in lui, dopotutto mi ha lasciata qui, ancora una volta lui se ne va mentre io resto.

Con il tormento nel cuore mi volto in attesa di una crocifissione da parte di Dominique.
Io innamorata del nemico numero uno del Marchese, di certo non me la farà passare liscia.
Ma le immagini che ho davanti sono totalmente diverse da quelle che pensavo, Dominique è seduto sul letto che si tiene la testa tra le mani, la gamba destra che si muove ripetutamente accompagnata da lunghi sospiri.
Non capisco se sia più arrabbiato o disperato, vederlo così mi confonde.

Mi avvicino lentamente, ignara delle mie azioni. Una volta arrivata in prossimità del letto, mi siedo accanto a lui, se fosse una situazione più semplice lo avrei già abbracciato ma ora sono in dubbio, per quel che so potrebbe anche uccidermi e ne avrebbe tutto il diritto visto che ho un debole per il nemico.

Ma mi faccio coraggio e poggio la mia mano sulla sua gamba per fermarne il movimento continuo, lui di risposta abbassa le braccia e si volta verso di me.
I suoi occhi sono lucidi, il viso arrossato con sguardo di dolore, il tutto mi shocca, mi aspettavo che inveisse contro di me, ma ancora una volta resto a bocca aperta davanti a lui, ancora una volta mi sorprende con le sue reazioni.
Quanto poco lo conosco!
Dimmi che non sei reale, dimmi che non sei umano, perché solo un angelo può essere dotato di cotanto animo.

"Perchè lui?", mi chiede interrompendo i miei pensieri.

"Certe cose non si programmano!", dico seria.

"Con tanti uomini proprio di lui dovevate innamorarvi?", chiede nuovamente alzando la voce.

"È un vostro nemico non il mio!", urlo a mia volta.

"Non è questo il problema...", dice alzandosi e camminando avanti e indietro per la stanza, "Contro di lui non posso competere!", dice in fine in un sussurro.

Se prima non lo capivo adesso ancora peggio.
Che significa che non può competere?!
Fino a poco fa mi ha donato il suo cuore con la promessa di aspettarmi e ora si tira in dietro, davanti al cavaliere 3 all'evidenza anzicchè darmi in pasto al Marchese per alto tradimento, è lui a tormentarsi chiedendomi il perchè di tutto.
Cosa mi nasconde?

"Perchè dite questo?", chiedo risoluta, alimentata da un pensiero che mi giunge come una rivelazione.

Lui mi osserva per un attimo, appoggiandosi al muro per poi abbassare nuovamente lo sguardo. Io mi alzo di scatto e mi avvicino a lui.

"Voi lo conoscete!, non è così?", dico con una sicurezza che non mi appartiene.

Al sentirmi formulare quella domanda ha un sussulto, ma io non ho intenzione di mollare, sento che sono vicina a quelle risposte tanto ambite.
"Rispondete dannazione!", urlo sbattendo il piede per terra dalla rabbia.

"Sccc!", esclama lui mettendomi la mano davanti la bocca per zittirmi, "Siete impavida ma questo vi porterà a morte certa!", risponde a denti stretti, vicinissimo al mio viso.

"Rispondete alla mia domanda, questo voglio!", chiedo con più calma, ma con sguardo inquisitore.

"Non sapete cosa dite!"

"Chi è lui e perchè lo temete così tanto?", insisto.

"Tsk!, io non lo temo affatto, siete voi piuttosto a doverlo temere visto che vi siete innamorata di colui che nel cuore ha posto solo per l'odio!", dice tutto d'un fiato spiazzandomi ancora una volta.

"Chi è lui?", urlo nuovamente, facendomi prendere dalla rabbia.

So che ha ragione ma sbattermi in faccia la verità fa male e ancor di più sapere che lui lo conosce così bene, provoca in me un dolore ancor più peggiore.
Essere ad un passo dalla verità e non poterla avere è un'agonia a che non posso soppottare.

"Che sapete su di lui?", chiedo ancora, "Ditemelo ve ne prego!", esclamo questa frase in balia di calde lacrime che non accennano a fermarsi.

"Jaqueline calmatevi!", dice avvicinandosi e mettendomi le mani sulle spalle.

"Lasciatemi!", con uno strattone lo allontano.

"Siete testarda, dannazione!", sbatte il pugno sullo scrittoio, "Sto cercando di proteggervi tenendovi all'oscuro!"

"Non ho bisogno di protezione, voglio la verità!"

"Poco fa vi stavate togliendo la vita e ora dite che non avete bisogno di protezione?".

"Non è questo il punto"

"No? E quale sarebbe? Siete volubile mia cara fanciulla, particolare interessante ma anche pericoloso"

Non so più che rispondere, la sua serietà e le sue parole sono la conferma che lo conosce, non c'è alcun dubbio, ma come e soprattutto perché, se lo conosce non lo ha già ucciso.
Con le mani mi torturo i capelli, troppe domande e poche risposte, mi volto e cammino per la stanza come un'anima in pena.

"Smettetela di torturarvi!"

Lui parla ma non lo ascolto, ormai la mia mente si è messa in funzione per risolvere questo enigma, se nessuno vuole aiutarmi lo scoprirò da sola.

"Mi ascoltate?", mi prende per il braccio.

"No!, lasciatemi andare ora!"

"Dove volete andare? Se il Marchese vi vede non sarà magnanimo come lo sono stato io"

"Arrivati a questo punto cosa ve ne importa....sono volubile dopotutto, lo avete detto voi!", dico superandolo e dirigendomi verso la porta.

"Voi non andrete da nessuna parte!", dice sbarrandomi la strada.

"Conoscevate già questo castello e la via che vi avrebbe portato qui, il nostro incontro era solo un pretesto, un vostro capriccio giusto?", chiedo senza guardarlo.

"Si ma non capisco dove volete arrivare"

"Conoscete ogni angolo del castello?"

"Si perché?", chiede ancora più dubbioso.

"Se sarete voi ad accompagnarmi nella mia stanza di certo non mi accadrebbe nulla incrociando il Marchese", dico

Lui mi guarda per un attimo spaesato, poi si ricompone, "Dove sarebbe la vostra stanza?"

"Nell'ala ovest"

"Nell'ala ovest? Ne siete sicura?"

"Si perché?"

"Quell'ala dovrebbe essere inagibile, è stata divorata dalle fiamme!"

"Fiamme?, quali fiamme?, quando?"

"Non può essere...", dice scuotendo la testa, "Vi siete sbagliata"

"No affatto!, ero nella stanza dei primi regnanti con esattezza"

Non appena la menziono il suo viso si catapulta su di me e così anche il suo corpo, stringendomi stretta le braccia, "Come fate ad esserne sicura"

"Mi fate male!"

"Ditemelo!"

"Ho trovato i vestiti, oggetti e un diario"

A quel punto mi lascia andare, avviandosi alla porta e proprio sull'uscio si volta, "Andiamo!"




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