t w o

2.6K 75 2
                                    

No forniture

Intanto all'interno la giornata dei due ragazzi non era iniziata per niente bene soprattutto per Andrea: svegliato da soave e fine voce di Alessandro dopo una serata in una discoteca del centro terminata circa alle cinque del mattino.

Aveva i postumi, un mal di testa assurdo, delle occhiaie da far spavento e si era completamente dimenticato che quel giorno sarebbero passati dei potenziali coinquilini, anzi coinquiline.
Il suo amico gli aveva gridato per tutto il tempo di levare il casino dal salone, l'appartamento era del padre del biondo e sarebbe dovuto essere lui quello in ansia, invece ciondolava fino alla cucina nella maniera più scazzata in assoluto.

Cosa avrebbe dovuto fare per una dormita in santa pace?
Sbuffò azionando la macchina del caffè ed indossando una felpa nel mentre. Non aveva la minima voglia di conoscerle.
Prese la tazza bianca, dimenticata lì da Lewis il loro vecchio coinquilino e si diresse in salotto.

-fatto le ore piccole?- chiese una ragazza bionda con gli occhi azzurri o verdi e la faccia piena di lentiggini, sembrava una bambina troppo cresciuta.
Sembrava senza personalità, carina di viso, ma più anonima di quei quiz sul proprio stile di vita.
Si limitò a guardarla male, ancora non bevuto la dose minima di caffè per risponderle a tono.

Osservò il minimo movimento mentre si sedeva sul divano bianco.
L'aveva già vista da qualche parte, anche se non si ricordava dove.

Indossava una camicia nera con un maglione nero, un paio di jeans stretti, ai piedi un paio di Dottor Martens neri, per completare il tutto portava un cappotto color cammello ed una borsetta.
I capelli erano tenuti lontani dal viso con degli occhiali da sole di Gucci che poi appese al collo del maglioncino.
La sua amichetta, invece, indossava un abito verde scuro con un giacchino in pelle sopra, si sarà congelata fuori.

Non capiva realmente di che cosa parlavano, sentiva solo un bla bla bla continuo, fino a quando la Miss Lentiggine non iniziò a parlare di scatti e ritratti. A quel punto l'attenzione di Andrea fu catturata.

-cosa ne pensi?- domandò il suo amico
-la biondina non ha spessore culturale-
-e da quando ti interessa la loro intelligenza? Non ti interessava solo che avessero una vagina?-
-non ho intenzione di portami a letto la mia coinquilina, anche se per lei sarà molto dura visto che trasudo bellezza da tutti i pori- esclamò Andrea con somma modestia.

-l'unica cosa che trasudi, ora come ora, è alcol ed erba. Grazie a Dio ti sei ricordato di lavarti il viso, altrimenti avresti ancora avuto le strisce di coca sotto al naso. Ma ti sei fatto una doccia?-
-avevo in programma di farmela appena sveglio dal mio sonnellino riposante-

-che facciamo con loro? A me sembrano simpatiche, con la testa sulle spalle e soprattutto possono pagare, non come quella che era venuta la settimana scorsa-
-ho capito! Mi farò andare bene la biondina e se proprio non dovessi riuscirci potrei sempre cacciarla visto che è casa mia-
-questo è lo spirito amico!- esclamò Alessandro battendogli una mano sulla spalla.
-dai chiamale prima che cambi idea- borbottò.

-beh ragazze...-
-quando potete trasferirvi?- domandò elettrizzato il moro.
-emh...wow grazie, è una grande notizia così su due piedi- sorrise Miss Lentiggine.
-anche dalla settimana prossima- disse l'amica.

-vi mostriamo la casa allora- disse il moro contento.
-come potete vedere questo è il salotto, questa è la cucina. Avrete un ripiano del frigo a testa e due in comune-
-questa è la lista della spesa, quando avete bisogno di qualcosa lo scrivete qui e ogni due settimane due persone vanno al supermercato sotto casa- Andrea indicò un block notes appeso sullo sportello del frigo con due calamite raffiguranti Torino.

Tutto era enorme, la cucina aveva lo stesso stile del salone, al centro c'era un tavolo gigantesco in legno con quattro sedie.
-lì c'è il terrazzo, voi fumate?- donandò lo studente di architettura.
-io sì- disse la bionda.
-io solo in compagnia-
-bene, si fuma solo fuori. Visto che l'appartamento è di mio padre, che odia l'odore dell'erba o del tabacco, e si diverte a fare visitine a sorpresa per vedere come va la casa-

Le ragazze guardarono anche il bagno e poi salirono le scale.

-questa è una delle due stanze- aprì una porta rivelando dietro una camera con le pareti verdi ed azzurre.
Era spoglia, non c'erano nemmeno i mobili.
-mia!- esclamò Sofia appena la vide.
-puoi anche ridipingerla se vuoi- aggiunse Andrea.

-non sarà necessario, mi piacciono questi colori. Basterà fare un giro da Ikea per comprare un letto, un armadio o altre cose-
-ah quindi non avete mobili?- domandò Alessandro.
-no, nella casa dove stiamo ora c'erano già- controbattè Elena.
-vabbè vi daremo una mano-
-wow sei il primo uomo che non vede l'ora di andare da Ikea- rise Elena contagiando tutti, tranne il biondino.
È la persona più antipatica del mondo, pensò la studentessa di legge.

-avete un bagno solo per voi dall'altra parte del corridoio- disse Sacchi.
-questa è l'altra camera che sarà di Lentig...di Elena- continuò poi.
La diretta interessata lo guardò malissimo entrando nella stanza.
Era nettamente più grande rispetto alla prima ed era molto luminosa. Certo, non era arredata ma aveva il suo potenziale.
Le piaceva.

-se venite giù vi facciamo firmare il contratto-
Le due amiche si guardarono emozionate e assieme ai ragazzi tornarono in salotto.
Elena indossò gli occhiali per vedere qualcosa.
Il biondino non poté non pensare a quanto fosse diversa con la montatura.
Era diversa, da un lato sembrava più professionale, ma dall'altro assomigliava ancora di più ad una bambina.
Non dimostrava i suoi vent'anni circa.

-allora, pagina uno: vi impegnate a pagare l'affitto ogni mese?- lesse ad alta voce Alessandro.
-certo- risposero in coro le ragazze.
-bene firmate- tagliò corto Andrea.

-sarebbe meglio avvisarci se i vostri fidanzati rimangono a dormire-
-perché?- domandó confusa Elena.
-perché il nostro ex coinquilino era anche l'ex della mia fidanzata e, diciamo, che sono tornati insieme senza che io lo sapessi- rispose Ale.

-in verità io sono single, quindi non ho questo problema- precisò Sofia.
-e tu principessina?- si rivolse alla bionda con aria di sfida.

Probabilmente la considerava come la verginella perfetta e rompipalle, come in quel libro di cui la sua fidanzata Cheryl non smetteva mai di parlare. Qualcosa come "After".
Solo il tempo avrebbe detto se sarebbe assomigliata a quella ragazzina della serie di libri.

-si chiama Logan- sostenne lo sguardo con un sorrisetto sorinione.
-vabbè sarà solo per otto mesi- sospirò rassegnata firmando.

-che vuoi dire?-
-tra otto mesi andrò in Germania per lavorare in uno studio legale e intanto scriverò la tesi-
-e perché proprio lì?- domandò curioso Alessandro.
-così- alzò le spalle.
Non voleva rivelargli troppo perché non le piaceva quando gli estranei si immischiavano nella sua vita. Certo, sarebbero stati coinquilini, ma preferiva svelarsi poco per volta.

-sarà un piacere vivere con voi- disse il moro abbracciandole.
-non vediamo l'ora. Ciao-

Appena uscite dalla porta le ragazze si guardarono contente e si abbracciarono di nuovo.
-finalmente ce ne andremo da casa ahh- esclamò contentissima Elena.

when love knocks on your doorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora