t w e n t y o n e

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How I Met Your Mother,
  the remake

Era distesa nella "sua" parte di letto con il suo pigiama tremendamente imbarazzante quando entró Andrea.
Lei stava guardando un episodio di How I Met your Mother, e quella era senza ombra di dubbio la sua serie tv preferita.

Il biondo indossó quella sottospecie di pigiama ed Elena tentó di concentrarsi sulla scena in cui Lily confessa a Ted di aver rovinato la sua relazione con Robin, ma era davvero difficile con tutto quel ben di Dio poco oltre lo schermo del suo MacBook.
-senti, non ho voglia di parlarne ora, dammi una cuffietta- disse perentorio spostando le coperte e distendendosi accanto alla ragazza per guardare quella che anche per lui era una delle serie tv meglio fatte.

Lei non fece una piega e mise il suo portatile in tra di loro accoccolandosi contro la spalla di lui.
-voglio bere-
-cosa?- chiese Elena togliendosi la cuffietta appena finito quell'episodio.
-voglio sbronzarmi, ma tutti i bar sono chiusi il lunedì-
-questo è un problema-
-so dove mio padre nasconde la sua riserva speciale di liquori. Aspettami qui, vado a prendere qualcosa-

Tornó una manciata di minuti dopo con un'ampolla di liquido ambrato dentro.
-scotch irlandese invecchiato vent'anni. Pensa che sono letteralmente secoli che vedo questa bottiglia nello stesso mobiletto, nello stesso posto-
-ora vuoi berla con me, quale onore-
-sono abbastanza grande per decidere con chi bere questo scoth meraviglioso- lo aprì e lo sorseggió.
-ma non sei abbastanza grande per affrontare le situazioni- borbottó Elena prima di bere.

-per favore, non iniziare- mandó giù il tutto.
Lei andó alla finestra e dopo averla aperta si mise a fumare.

-sai, i miei hanno divorziato un mese dopo la nascita di Elisabetta. Sempre nello stesso periodo mia madre ha scoperto di essere malata-
-non sei tenuto a dirmelo, se non vuoi-
-ho bisogno di sfogarmi, credo di essermi tenuto tutto dentro per troppo a lungo- anche lui si accese una canna.
Bevve un grande sorso dalla bottiglia e poi riprese a parlare.
-ha scoperto di avere la leucemia-
Elena si coprì la bocca con la mano.

-Fabio non è venuto una volta in ospedale per accompagnarla a fare controlli o trasfusioni. Era troppo occupato a trovarsi una nuova moglie, una sana- una smorfia si presentó sul suo viso.
Si interruppe per bere e fumare. Non era evidentemente facile per lui aprirsi con una persona che conosceva solo da alcuni mesi.

-ero l'unico della sua famiglia ad avere il suo stesso gruppo sanguigno, zero negativo. Ma non ho potuto donarle il sangue per la mia paura degli aghi- guardava l'albero davanti a sè, si potevano notare benissimo gli occhi lucidi.
Elena gli mise una mano sulla sua, i loro occhi si incontrarono. Freddo e caldo, oceano e tempesta si univano.

-non passa giorno che non me ne penta-
-non è colpa tua, e tu lo sai benissimo. Non avresti potuto fare niente-
-cosa ne puoi sapere te- sbuffó.
-anche mia nonna è morta di leucemia e mio nonno glielo aveva donato, ma ormai non c'era più niente da fare- gli mise le mani sulle guance affinché si potessero guardare negli occhi di nuovo.
Lui non commentó.

-l'ho assistita fino al giorno della sua morte in ospedale. A volte ho ancora gli incubi in cui sogno il corridoio del piano in cui era ricoverata-
-ed è per questo che hai paura degli ospedali, adesso ti capisco-
Andrea annuì soltanto ritornando a guardare avanti e a fumare.

-era suo il pianoforte?- bevve un sorso generoso di scotch e poi buttó la sigaretta.
-sei la prima persona ad averlo suonato in otto anni, pensa che era nella casa di Londra e ho deciso di farlo spostare per non vederlo tutti i giorni- ridacchió sollevando il morale di entrambi.
-dovresti perdonare Monica, lei non c'entra niente in questa storia. Non dico fare la pace con tuo padre, ma almeno la renderesti un po' più felice-
-la fai facile-

when love knocks on your doorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora