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Harry Potter binge watching

Il mattino dopo si svegliò con dei dolori implacabili a tutto il corpo, forse le era venuta la febbre durante la notta e non aveva voglia nemmeno di alzarsi.
Cosa più importante non si ricordava come era arrivata a letto.

A tentoni cercò il telefono sul comodino, lesse i messaggi nel gruppo Whatsapp del corso che aveva e capì che quel giorno le lezioni erano state cancellate per un motivo a lei sconosciuto. Poi riguardandoli capì che c'era stato un crollo del controsoffitto causato dalle forti piogge della notte precedente.
Fortunatamente non c'erano state vittime o feriti.

Appena i suoi piedi toccarono il tappetino scendiletto un freddo polare congelò la pianta e lei maledì di averlo fatto.
Percorse i pochi metri che la separavano dalla sedia su cui riponeva gli abiti in punta ed indossò i calzini, di lana pesante verdi ed argento.
-neanche tu sei in classe- esclamò Alessandro.
-a quanto pare..- rispose lei con la voce roca mentre scendeva le scale.

-come stai?- le mise una mano sulla fronte per sentirle la temperatura.
-forse sono ammalata-
-dovresti riposare-
-non posso. Devo lavorare oggi pomeriggio-

-che vuoi fare ora?-
-non so, facciamo l'albero di Natale?-
-Andrea odia il Nat...-
-senti sono stanca, voglio smetterla di sentir parlare di Andrea per un po'. Quindi adesso andiamo in soffitta o in garage e prendiamo le decorazioni-
-signorsì signore- rise portando una mano alla fronte.

In men che non si dica portarono giù, dal sottotetto, due scatoloni colmi di roba. Alessandro montava il pino nell'angolo tra due finestre, mentre Elena attaccava i festoni un po' dappertutto ed in seguito passò alle luci che avvolse attorno alla balaustra del terrazzo.

-mi ricorda quand'ero piccola- sorrise la bionda con la scatola delle palline in mano.
-anche io decoravo la casa con mia sorella, solo che io mi divertivo ad avvolgerla con le stelle di Natale-
Si guardarono per un attimo prima di scoppiare a ridere.
-sei proprio una stronzo!- disse Elena con le lacrime agli occhi dalle risate.

-et voilà!- scese con un balzo dalla sedia su cui era salita per mettere il puntale sull'albero.
-Andrea ci caccerà di casa- scosse la testa.
-perché odia tanto il Natale? Non è mica il Grinch-
Un risolino le venne spontaneo pensando al suo coinquilino con la faccia verde e rugosa, oltre che piena di peli.
-a proposito, è tempo di una maratona di film di Natale-
-no, si fa la vigilia guardando Mamma ho perso l'aereo ed il sequel, Una poltrona per due, Elf e tutti gli altri-
-quindi, ora che si fa?-
-maratona di Harry Potter, ovvio no?-
-io ti adoro-

Andarono in camera di Alessandro con un cartone di pizza che avrebbero mangiato per pranzo e che era avanzato dalla sera precedente.
-prima di continuare, a che casa appartieni?- chiese il moro addentando una fetta di pizza.
-Serpeverde, tu?-
-Grifondoro, anche Andrea è una serpe...cioè non lo sa apertamente perché lui odia Harry Potter, ma gli ho fatto fare un test-
-c'è qualcosa che quel ragazzo non odia?- rise la bionda.

cioè non lo sa apertamente perché lui odia Harry Potter, ma gli ho fatto fare un test- -c'è qualcosa che quel ragazzo non odia?- rise la bionda

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Commentarono alcune scene dei film, rimanendo in silenzio in quelle più salienti, almeno fino al sesto film.
Lei chiamava Il Principe Mezzosangue il film del glow up perché tutti erano passati dall'infanzia all'adolescenza con ottimi risultati, soprattutto per Draco Malfoy che era diventato un dei personaggi migliori sotto l'aspetto della complessità del suo carattere e della bellezza, che beh quella era innegabile.
Nel momento di massima tensione emotiva, quando Draco stava per affrontare Harry nei ba
gni, Elena parlò.
-comunque Tom Felton può diventare il padre dei miei figli quando vuole- sospirò la bionda estasitata.
-ma sta' zit...-

-Ale perché cazzo hai messo le decor...oh ci sei anche tu- Andrea entrò nella stanza quasi sollevato di aver trovato l'amico per incolparlo di aver decorato la casa e terminò la frase tra il pentito di essere entrato e l'amarezza per averlo trovato in compagnia della bionda.
-vi lascio fare qualsiasi cosa stiate facendo- chiuse la porta dietro di sé.

Passarono alcuni minuti prima che Elena decise di seguirlo e così entrò nella stanza del ragazzo, non ci era mai stata prima d'ora.
Le pareti erano dipinte di colori scuri e dalla finestra entrava molta luce.
C'era puzza d'erba, di fumo e di sesso. Non sarebbe entrata mai più in quella stanza.

-scusami ti devo lasciare, una pazza psicopatica è appena entrata in camera mia- disse al interlocutore al telefono prima di riattaccare.

-che vuoi?- pronunciò annoiato.
-come conoscete Logan?- incrociò le braccia al petto.
-fidati, non lo vuoi sapere-
-invece sì, è colpa tua se abbiamo litigato-
-come fa ad essere colpa mia se non c'ero neanche-
-hai fatto il coglione qui a casa, è per questo che abbiamo litigato...comunque stai sviando l'argomento, ora sputa il rospo!-

-senti, eravamo amici poi mi ha abbandonato nel momento del bisogno, io e Ale ci siamo vendicati e lo abbiamo presi a pugni. Tutto qui, tra di noi non scorre buon sangue-
-volevate scannarvi appena vi siete visti, mi pare che ci sia qualcosa di peggio sotto-
-sei ancora qui? Ti ho detto tutto, ora vattene- la guardò con sufficienza, il che fece davvero incazzare la bionda.

-vaffanculo, Sacchi!- esclamò Elena sbattendo la porta per uscire.
-solo se mi accompagni- sentì dire da dentro.

Varie ore dopo si trovavano tutti e quattro attorno al tavolo della cucina per la merenda.
Sofia era appena tornata da lavoro ed era riuscita a salvare i quattro croissant che ora stavano gustando in religioso silenzio.
-ho una notiziona- esclamò felice Elena.
-ti prego dimmi che te ne vai- borbottò Andrea.

-no, rimarrò qui solo per darti fastidio darling... i miei fratelli arrivano a Londra per Natale, quindi verranno a pranzo da noi-
-che fantastica trovata. Non vedo l'ora di conoscerli- commentò Ale.
-sarò felicissima di vedere Feder...volevo dire entrambi. Ma chi voglio prendere in giro, solo Federico va più che bene- sorrise Sofia maliziosa.
Aveva sempre avuto una cotta per il fratello maggiore della bionda.
-puoi sbavargli dietro quanto vuoi, tanto non ti guarda nemmeno-
-non interrompere il mio sogno iniziato dieci anni fa, poi tuo fratello è come il vino: invecchiando migliora-
-blah!- borbottò Andrea fingendo di infilarsi due dita in gola.

-chi ha avuto la brillante idea di decorarmi casa senza il mio permesso?- chiese lo studente di architettura.
-io, dai, il Natale si avvicina e questa casa era priva di un qualsiasi calore familiare- rispose Elena.
-a me piaceva il freddo asettico di questa casa, ti direi di levare tutto, ma sono sicuro che non faresti-
-ti direi di andare a farti fottere, infatti- sorrise stronza mostrando il dito medio.

Suonarono al campanello ed il biondo si offrì volontario per andare ad aprire.

-Elena! C'è quel coglione di tuo moroso!- gridò in italiano proprio lui per farsi sentire dalla diretta interessata.
Logan lo guardò in cagnesco, consapevole di non potergli saltare addosso per picchiarlo ora che aveva accanto la sua fidanzata.
-vaffanculo Sacchi- disse il ragazzo pieno di lentiggini storpiando in maniera orrbilie il suo cognome.
-ricordati, avevamo detto niente scenate davanti a lei-

-che vuoi?- chiese la ragazza lasciando la porta di casa socchiusa.
-volevo farmi perdonare, mi dispiace per aver reagito così male. In fondo non è colpa tua- tentò di dire a mo' di scuse per poi scoprire un mazzo di rose da dietro la schiena.
-non ti perdono così facilmente, inoltre dovresti sapere che sono allergica al polline dei fiori-
Rientrò in casa super arrabbiata e buttò il mazzo sotto gli occhi orgogliosi degli amici. A nessuno piaceva Logan.

when love knocks on your doorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora