e l e v e n

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The hangover

Il giorno seguente si sveglio, erano circa le due del pomeriggio. La testa le stava scoppiando e soprattutto non riusciva a ricordare cos'era successo ieri notte.
Un minuto prima stava baciando Logan aspettando la mezzanotte per poter svignarsela in camera sua a festeggiare e il minuto dopo si svegliava nella stanza di Andrea, mezza nuda.

Dove cavolo era lui? Perchè non c'è mai quando lei aveva delle domande da porgli? Aveva forse una sorta di radar che captava la sua curiosità ricordandogli di scappare?

Si fece una doccia per togliersi di dosso la puzza di alcool ed indossò la prima felpa che trovò sulla pila di roba pazientemente lavata e stirata dalla signora Watson, insieme a dei pantaloni della tuta, di quelli con il polsino alla caviglia.

Quando arrivò al piano di sotto si preparò una bella tazza di acqua calda e limone, accompagnata da due aspirine, per farle passare il dopo sbronza e poi si sedette sul divano appoggiando i piedi sul tavolino davanti a lei.

Tutto era incredibilmente pulito, quindi i suoi coinquilini avevano già fatto le pulizie per togliere quel macello dal salotto.
Meglio, non avrebbe avuto nemmeno la forza per spostare nuovamente il divano al centro della stanza.

-finalmente il nostro membro preferito degli alcolisti anonimi si è svegliato- esclamò Alessandro, saltando lo schienale del sofà per poi atterrare accanto a lei.
-buongiorno, party hard- la prese in giro Sofia quando spostò i piedi della bionda per sedersi sul tavolino.
-non urlate, vi prego- si coprì il viso con la manica della felpa che profumava di ammorbidente, quello del Coccolino.

Il rumore della serratura che scattava le diede più fastidio del solito, tanto che fu costretta a massaggiarsi le tempie doloranti.
-ah finalmente ti sei svegliata!- sorrise Andrea mentre si toglieva il cappotto.
Quella mattina era ancora più sexy del solito, forse ancora di più della notte precende quando lo aveva visto a petto nudo.

Lui, invece, notò che Elena stava indossando la felpa che gli aveva regalato sua madre tre anni fa, le stava bene e la faceva sembrare ancora più piccola e goffa.
-volete dirmi che cazzo è successo ieri sera?-
-non ricordi proprio nulla?- domandò sempre il biondo.
-a tratti ho dei flash- sorseggiò la sua bevanda acida che sembrava non avere alcun effetto.

-beh, tu ed Andrea avete fumato una canna...insieme...tipo bocca contro bocca- tentò di spiegare Sofia cercando di essere deliciata.
-qualcuno ci ha visti?-
-eravate praticamente al centro della terrazza, anche dalla cucina si sarebbe potuto vedere- rispose la mora.
-oh no, Scheiße- sussurrò sconvolta coprendosi gli occhi con la mano.
-poi sempre voi due siete andati dentro perchè eri in fame chimica e siete spariti...fino ad ora, pensavamo addirittura che Andrea ti avesse uccisa visto che non scendevi- continuò Alessandro.
Ricevette un meraviglioso sorrisetto stronzo dal suo amico.
-porca di quella puttana- borbottò la ragazza più volte e poi sbattè la testa contro lo schienale del divano rivelando così il collo.

Quando il biondo notò la collana di succhiotti, ovviamente fatta da lui, pensò di sprofondare. Pensava di essere lucido la sera precendente, invece si era lasciato prendere la mano. Non voleva altri sensi di colpa oltre a quelli che gli erano venuti sulla doccia circa tredici ore fa.

-vi siete baciati in camera tua?-
-credo di sì, neanche io ero sobrio- confessò Andrea sprofondando nel divano accanto ad Elena.
-ecco, ah, lo sapevo! Mi devi cinquanta sterline!- esclamò contenta ed orgogliosa Sofia verso Alessandro.
-hanno scommesso che ci saremo baciati prima o poi- spiegò la bionda al suo vicino di posto quando lo vide con la faccia confusa.
-siete due grandissimi figli di puttana, tutti e due- borbottò.
-ho paura a chiederti se c'è stato dell'altro?-
-forse ci siamo sbaciucchiati per un bel po'...senti tu hai un tatuaggio? Tipo un fiore ghiacciato? Perchè è uno dei pochi ricordi non sfocati della notte-
-sì, ho un rosa di ghiaccio sul costato, come fai a sap... oh no, ci siamo spogliati-

Si era tatuata un Eisblume circa all'età di diciassette anni, contro il volere dei suoi genitori, inconsapevoli del significato che aveva.

-già- sussurrò più a se stesso.
-non abbiamo fatto sesso, avevo l'intimo addosso stamattina, e poi ricordo di essere corsa in bagno a vomitare mentre ci baciavamo- disse sollevata.
-ed io ricordo di essermi andato a fare una doccia maledettamente incazzato perchè era la prima volta che qualcuno mi mandava in bianco- ridacchiò al ricordo della serata pazza.
-bhe, almeno quello- commentò Sofia.

Nessuno dei due coinvolti si era vergognato troppo a raccontare le loro avventure notturne agli altri due. Tanto sarebbero venuti a saperlo lo stesso, però si vergognavano soprattutto del bacio davanti a tutti, principalmente Elena si sentiva morire appena ripensava alle parole dei suoi amici.

-chi cazzo la sente adesso Cheryl..- commentò Andrea passandosi una mano sugli occhi.
-mi viene male solo a pensare di parlare con Logan, poi abbiamo anche litigato- si lamentò Elena.

-lasciate che si calmino le acque, poi metà delle persone era ubriaca e non ha neanche prestato attenzione a voi- tentò di consolarsi Alessandro, anche se non ci riuscì.

-biondina, questa è la mia felpa e nonstante ti stia bene, la vorrei indietro-
-vaffanculo Andrea, chiudi quella bocca- sussurrò spazientita appoggiandosi contro la spalla di lui.
Era davvero distrutta, fisicamente ed anche nell'orgoglio.

when love knocks on your doorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora