t w e n t y t h r e e

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Your family is cool

-Gesù, non dovevate farmi bere ieri sera- commentó Elena scendendo le scale con la valigia tra le mani.
-sei stata tu quella che ha esagerato con champagne, genio- rispose Andrea mentre beveva il suo caffè ricordando le scene della sera prima.

Quando erano entrati aveva subito notato la moltitudine di fotografie che la ritraevano che alcuni momenti particolari o mentre sorrideva.
Si era ritrovato a pensare a quanto fosse bella mentre sorrideva. Le si formavano delle rughette attorno agli occhi che la facevano sembrare adorabile.

Anche adesso lo sembrava, ed aveva i postumi della sera prima.
Rideva ancora per la visione di lei da ubriaca che cercava di togliersi il vestito, senza successo quindi lui l'aveva dovuta aiutare vedendola un'altra nel giro di pochi giorni quasi nuda.

-è praticamente la stessa cosa- sbuffó bevendo di fretta il suo latte e cioccolato.
-mi raccomando, non divertitevi troppo a Milano e, tu, non tentare di metterla di nuovo incinta- disse perentorio Alessandro, diede una pacca sulla spalla di Andrea e abbracció Elena.

-si sono raccomandati come se volessi stuprarmi- rise la bionda quando salirono in macchina diretti ad Heathrow.
-chi te lo dice? Magari è così- sorrise malizioso.
-fidati, lo so e basta- gli fece l'occhiolino.

Entrarono nell' aeroporto, passarono i vari controlli e si sedettero nei sedili della cabina.
-mia madre mi ha mandato un messaggio dicendomi che appena arrivati dobbiamo andare con lei al negozio di abiti da sposa per ritirare il mio vestito da damigella- borbottó Elena, poi accese la modalità offline e si accoccoló contro la spalla del biondo.
-non vedo l'ora di vederti finalmente vestita come dio comanda-
-guarda che io sono sempre vestita bene, e poi non accetto consigli da uno che vive in tuta- alzó il viso trovandosi a poca distanza da quello del biondo.
-touchè, adesso dammi un bacio stronzetta- sussurró lui con fare mellifluo e dolce.

Non era per niente da lui, di solito si sarebbe appropriato della sua bocca e della sua mente in pochi secondi.

Fece scontrare appena le loro labbra, fu un bacio veloce e senza troppe cerimonie.

Stettero abbracciati tutto il tempo, come una di quelle coppiette disgustose, con la sola differenza che loro non si scambiavano sempre la saliva.

-che maniglia!-
-che cosa hai detto?- sbottó appena scesa dall'aereo. Aveva il collo distrutto per aver dormito in una posizione stranissima contro il suo coinquilino.
-hai mai sentito della legge della maniglia? Vuol dire che sei uguale a tua madre-
-davvero?-inarcó un sopracciglio.
-no, vuol dire che devo farmi prima tua madre e poi te- rise guardando davanti a sè e sorridendo ai genitori della ragazza che erano molto lontani.
-sei disgustoso!- gli tiró una sberla sul braccio.
Rise ancora di più ed insieme raggiunsero i signori Marcatton.

Dopo le presentazioni alquanto imbarazzanti andarono al negozio di abiti da sposa.
"Tutto per rendere perfetto il vostro giorno perfetto", lesse sotto all'insegna.

-questo è il vestito, speriamo che le misure siano giuste, altrimenti accompagnerai Federico in pigiama- disse la madre dandole in mano una gruccia coperta da una tela.
-non vedo dove sia il problema, almeno staró comoda- ridacchió Elena ricevendo un'occhiataccia.

-allora, come vi siete conosciuti?- chiese la donna.
-cercava un appartamento con Sofia e ha trovato quello che condivido con un mio amico- rispose Andrea come se fosse la cosa più normale del mondo.
-sembrate proprio una bella coppia- sorrise lei.

Uscì dal camerino ben dieci minuti dopo, con un vestito azzurrino, non particolarmente sexy ma su di lei stava da Dio.
Andrea rimase a bocca aperta vedendola, era davvero uno schianto. Il che er riduttivo
L'abito non aveva la schiena coperta e metteva in risalto la schiena lentigginosa.

-wow- sussurró lui incantato

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-wow- sussurró lui incantato.
-vacci piano, quella è mia figlia- lo ammonì il padre con un'occhiata severa.

Lo sguardo gli cadde sulle labbra curvate in un sorriso.

-stai attenta a non rubare la scena a Maya- commentó la tedesca.
-fidati, non c'è pericolo- sorrise, anche il biondo sorrise vedendola.

-forte la tua famiglia- Andrea chiuse la porta dopo aver conosciuto la zia Adelheide.
-pensa che non hai ancora conosciuto mio nonno, ci sarà da ridere- alzó un angolo della bocca.
-che vuoi fare adesso?- continuó la bionda.
-rotoliamo un po' nelle coperte?- chiese non nonchalanche.

Lei lo guardó basita e scioccata dalla sue parole.
Nessuno glielo aveva mai chiesto così esplicitamente.

-guardiamo qualcosa su Netflix?-
Mentre sfogliava il catalogo aveva notato un bel film.
-Netflix and Chill?- sorrise malizioso.
-non faremo sesso, vuoi scendere il piscina?- gli spettinó i capelli, ma lui la prese per il polso costringendola a sedersi sulle sue cosce.
-certamente- depositó un bacio sulla clavicola e poi un altro e un altro.

Senza preoccuparsi della nudità indossarono i costumi.
Presero due asciugamani e scesero a bordo piscina e poi in acqua.

Le mancava casa sua, forse l'unica cosa che non le mancava era l'asfissia di sua madre.

Lei avvolse le mani attorno al suo collo e le gambe attorno alla vita, ovviamente aveva voglia di divertirsi, ma aveva i genitori in casa.
-non lo so, magari potremmo fare qualcosina, ma non adesso- sussurró maliziosa al suo orecchio.
-stai diventando un po' figa di legno, Miss Lentiggine-
-bhe io mi sto divertendo già- gli fece l'occhiolino e poi lo bacio.

Con una velocità impressionante Andrea percorse la schiena e raggiunse il gancetto del costume sganciandolo.
-dì alle tue mani leste di tornare al loro posto- scese e permise all'acqua di passare tra di loro, sentì un vuoto improvviso.
-non l'hai mai fatto in piscina?-
-mai, che schifo! Metti caso che rimani incinta se entri dopo, blah!- esclamó disgustata.
-hai una mente contorta, Miss Lentiggine- mano a mano erano ritornati più vicini che mai.

Si baciarono e lui approfondì il bacio picchiettando la lingua sulle labbra della ragazza che appoggió la mano sulla guancia di lui.
Continuarono a baciarsi per un tempo indefinito, ormai il costume di Elena si era totalmente spostato di lato lascinando libero il seno abbondante.

-ragazzi? Oh eccovi, non vi vedevo- sua madre scese le scale del giardino e interruppe i due piccioncini avvinghiati.
-mamma! Scheisse!- la bionda si sistemó in fretta il costume e si staccó altrettanto velocemente dal ragazzo che iniziava già sentir premere il cavallo dei pantaloncini.
-ich habe nichts gesehen- la maggiore fece l'occhiolino tornando dentro casa.

-dov'eravamo rimasti? Ah sì- sussurró maliziosa prima di ritornare a baciarlo.
Subito il bacio venne approfondito e così Elena si ritrovó con le gambe avvolte alla vita di lui.

Non ne avevano abbastanza l'una dell'altro e questo era ciò sconvolgeva entrambi di più.

-sapevo che voi due eravate fatti per stare insieme- si staccarono di nuovo, di controvoglia, e videro Gabriele.
Aveva abbassato gli occhiali da sole per vedere meglio ed indossava anche lui il costume, con l'asciugamano appoggiato sulla spalla.
-si può avere un po' di privacy in questa casa?- commentó Andrea sbuffando.
-se non te ne vai, Gabri, giuro che ti faccio rimpiangere di essere tornata- disse parola per parola e gesticoló in maniera perentoria.

Ciò causa una forte risata da parte di entrambi i ragazzi biondi. Era adorabile vedere quell'esserino minuscolo arrabbiato.

when love knocks on your doorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora