You're my home
Era l'alba quando si sveglió, Andrea era ancora accanto a lei che la stringeva a sè e la proteggeva.
Entrambi erano ancora nudi, con le gambe intrecciate tra di loro.
Si riaddormentó con questa visione che le colmava il cuore.Parecchie ore dopo si ridestó ed era sola nel letto, il biondo se n'era andato e l'unica cosa rimasta era il suo odore sul cuscino.
Ci rimase male, e per poco non le venne da piangere ripensando a ció che le aveva detto la scorsa notte.
Per un attimo ci aveva creduto davvero, certo, non credeva davvero che lui avesse lasciato tutto per seguirla a Berlino. Ma era bello rifugiarsi in quel pensiero.Raccattó i suoi vestiti da terra e prese anche la felpa che aveva ieri sera Andrea.
Si fece una doccia ed indossó quei pochi vestiti rimasti fuori dalla valigia e l'indumento del ragazzo che amava.Scese le scale con fare annoiato, in effetti aveva dormito solo poche ore quindi era plausibile essere stanca.
-buongiorno, pronta per partire?- chiese Alessandro con fare felice, come tutte le mattine.
Le sarebbe davvero mancata, quella palla di felicità ambulante.Si sedette accanto all'isola della cucina con la tazza in una mano e una Gocciola nell'altra.
-no, per niente- sorrise tirata.
Fece colazione in silenzio fissando il vuoto.
-ho sentito che tu ed Andrea...bhe ci avete dato dentro- disse malizioso.
-come prego?!- si risveglió immediatamente dal suo stato di trance.
-sarebbe stato impossibile non sentirvi, mi sa che dovrai stare attenta a non farti vedere mentre scendi le scale perché i vicini sono di cattivo umore quest'oggi- rise trascinando anche la sua amica nella risata.-buongiorno principessa- disse Elena appena vide Sofia scendere le scale.
-mi stupisco che tu abbia ancora la voce dopo questa notte, comunque buongiorno anche a te- sorrise l'amica prendendola in giro.
-voi due dovete smetterla di prendervi gioco di me, anzi sono addirittura in ritardo- disse guardando l'orologio al polso.I suoi coinquilini l'accompagnarono all'aeroporto di Gatwick e rimasero insieme fino al momento del check-in.
Abbracció Alessandro.
-non avrei mai potuto chiedere un migliore amico migliore, ti voglio bene- disse con la faccia schiacciata contro il suo petto.
-smettila o mi farai piangere, sai che io sono un macho- rise cercando di tirarla su di morale.Sofia stava già singhiozzando, e fece commuovere anche Elena che l'abbracció stringendola forte a sè.
-per quanto riguarda te, signorina, dovrai chiamarmi ogni giorno e raccontarmi qualsiasi cosa succeda. Ricordati di trattare bene la mia macchina e sopratutto appena questo qui ti fa incazzare, mi chiamerai così verró qui a Londra per picchiarlo personalmente- indicó Ale.
-sarai sempre la mia persona, ricordatelo. Oltre che la mia migliore amica- rispose la mora.Quando si staccarono, Elena guardó alle loro spalle, ma tutto ció che vide furono solo decine di persone indaffarate a mettersi in fila per il check-in.
-lui non verrà- disse Ale leggendole nella mente.
-sì, lo immaginavo- si asciugó le lacrime ed afferró le sue valigie.-siete tutti invitati a Berlino quando volete, non serve nemmeno avvisare, basta che vi presentiate alla mia porta. Vi voglio bene- sorrise per l'ultima volta guardandoli e poi si giró iniziando a percorrere il lungo corridoio.
Le lacrime si erano finalmente fermate, anche se le bruciava un po' che Andrea non fosse venuto a salutarla.
È come se tutto quello che era successo tra di loro non fosse valso nulla.-Elena! Aspetta!-
Si voltó e vide Andrea con i palmi delle mani aperti sulle ginocchia che tentava di riprendere fiato, forse dovuto ad una corsa.
-pensavo te ne fossi già andata- ansimó.
-pensavo non venissi- rispose lei evitando di nascondere un sorriso.-già, è stato Harry a convincermi, ti saluta tanto-
Sia benedetto quel ragazzo.
-va bene, digli che lo abbraccio-
-oh fanculo non sono venuto qui per parlare di Harry- borbottó prima di baciarla.Elena chiuse gli occhi godendosi l'attimo e anche il bacio salato per le lacrime prima versate.
Il biondó l'attiró a sè appoggiando le mani alla base della sua schina, nel modo in cui a lei tanto piaceva.
Lei lasció che le valigie cadessero a terra per infilare la mano sinistra tra i capelli di lui ed ancorarsi con la destra al suo collo per evitare di cadere quando spinse la sua lingua nella bocca della ragazza.-sai, ti ho mentito, mi ricordo cosa ti ho detto quella notte anche se ero ubriaco- disse appena si staccarono.
-davvero?- esclamó stupita.
-ti ho amata dal primo momento che hai messo piede nel mio appartamento con quel cappotto color cammello orribilmente costoso. Ti amo ogni volta che litighiamo e poi finiamo per fare l'amore nei posti più strani della casa. Amo te ed il tuo carattere di merda perché ogni volta mi verrebbe da zittirti a baci. Io non so come spiegarlo in un modo migliore, ma ti amo- appoggió una mano sulla guancia di Elena.-ti amo anche io Andrea- strusció il viso contro il palmo aperto di lui.
-vieni con me, ricominceresti una nuova vita lontano dalla droga, solo con me-
-sai che non posso...resta- vide che aveva gli occhi lucidi.
-sai fin troppo bene che non posso- lo bació quando lo vide singhiozzare.-ti aspetteró...- cercó di sorridere lui.
-no, non lo farai- sarebbe dovuto essere un divieto, invece suonó più come un'amara e realistica previsione.
Un paio di lacrime scesero dagli occhi della bionda andando a bagnare le dita di lui.-non facciamoci promesse, ok? Quel che sarà, sarà. Se il destino lo vuole ci rincontreremo e finalmente potremmo stare insieme- sospiró lei mentre cercava di controllare le lacrime.
-i passeggeri con volo diretto a Berlino Tegel sono pregati di recarsi immediatamente al banco check-in - disse la voce metallica dell'aeroporto.
-ti amo e faró tutto quello che vuoi, ti prego resta. Sei tu la mia casa- pronunció lui tra le lacrime baciandola per l'ultima volta.
Era un addio quello, entrambi lo sapevano.
-devo andarmene, sappi che ti amo e che non ho mai amato nessuno così tanto- si pulì le guance con il dorso della mano e prendendo in mano le sue valigie se ne andó davvero.
The end
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when love knocks on your door
ChickLit-complimenti per l'accendino- sorrise lei ironica appena il ragazzo si accese la canna. -grazie, credo che me lo abbia regalato una ragazza bellissima, anche se con un carattere di merda- le prese il mento tra il pollice e l'indice e la bació lenta...