The course of a true love
never did run smoothEra l'antevigilia e nevicava, era un spettacolo meraviglioso vedere i fiocchi di neve vorticare sopra le teste delle persone troppo occupate a correre da un negozio all'altro per accaparrarsi l'ultimo regalo della propria lista.
-non trovi che sia il Natale perfetto?- domandò alla sua migliore amica.
-sì...anche se non sono sicura di voler conoscere Cheryl, cioè, che cazzo regali ad una ragazza che non hai mai visto e che sei sicura di odiare a pelle?-
-senti, se è questo il problema possiamo dire che il mio regalo è da parte di entrambe e poi voglio conoscerla solo per vedere che casi umani frequenta Andrea. Quanto scommetti che stanno insieme solo per scopare?- si strinse meglio nel cappotto color cammello di Zara.-perchè lo odi tanto?- chise Sofia pagando due cioccolate calde ad una bancarella di quelli mobili.
-non lo odio, mi fa incazzare il suo menefreghismo ed il suo pensiero di superiorità e la sua faccia da bravo ragazzo- ne bevve un sorso per scaldarsi.
Sentì il calore riscaldarle lo stomaco e di conseguenza il resto del corpo.
-ah menomale perchè io ed Alessandro abbiamo scommesso quanto ci mettete a baciarvi-Per poco non sputò la bevanda calda sulla schiena della signora davanti a loro. Davvero? Ma con che razza di persone viveva?
-che cosa?-
-oh dai, non comportarti da santarellina che non ti riesce bene, perfino i sassi vorrebbero farselo-
Lei la guardò sconcertata, che fine aveva fatto la sua migliore amica?
-perchè diamine avresti dovuto farlo? È da matti-
-sareste così carini insieme, non dirmi che non ci hai pensato. Secondo me sarebbe di gran lunga un fidanzato migliore di McLaren-
-si dà il caso che io ami Logan e poi voglio sbattere la faccia di Andrea contro il muro appena apre bocca-
-che palle...- sbuffò la mora facendo uscire il vapore dalla bocca.-almeno...quanto hai scommesso?- chiese la bionda quando entrarono in ascensore.
-cinquanta sterline e due turni al supermercato, sai quanto odi fare la spesa-
-ah così la mia amicizia conta meno di saltare i turni per fare la spesa!- rise trascinando anche Sofia, quella conversazione non aveva il minimo senso.
-in realtà è stato Ale a propormelo ed ha dato sfogo ai miei sospetti: l'amore non è bello se non è litigarello o come diceva Shakespeare the course of a true love never did run smooth-
-vaffanculo Sofia, con amore- le alzò il dito medio per poi aprire la porta di casa.Il tanto temuto pranzo di Natale era arrivato, quella mattina Andrea si era svegliato con calma, come al solito. Quando si rese conto che era il venticinque la mente volò alle altre mattine natalizie quando era ancora a Milano e sua madre era ancora viva e la casa profumava di biscotti o puzzava di polpettone bruciato.
Oggi invece la casa non aveva nessuno odore particolare, certo si sentiva quel fastidioso profumo di Miss Lentiggine dappertutto, ma a quello ci aveva quasi fatto l'abitudine anche se rimaneva troppo dolce e zuccherato.Indossò una camicia bianca,abbinata al paesaggio esterno, con un paio di pantaloni neri, ma non prima di essersi fatto una doccia per levare tutta la stanchezza accumulata durante una notte particolarmente proficua alla festa di una confraternita. Aveva anche evitato una rissa fra matricole ubriache e fatte della roba che gli aveva venduto proprio lui.
Scese le scale per poi trovarsi immerso nel casino di Sofia ed Alessandro che apparecchiavano la tavola come Elena comandava. Era proprio una dittatrice.
La bionda era seduta sull'isola della cucina e rideva appena i due sbagliavano a posizionare qualcosa.
-siete senza speranze!- si passò una mano sulla fronte con fare tragico.Era divertente guardare la scena da fuori, i capelli di Elena, che ora erano arricciati sulle punte, si muovevano ogni volta che rideva e quando lo faceva gli occhi si contornavano di rughette d'espressione che ad un occhio non attento non sarebbero state notate a causa degli occhiali.
-buongiorno e buon Natale- sorrise lei quando si accorse che lui stava guardando la scena con le braccia incrociate e l'aria divertita.
Quella frase gli ricordò sua madre, glielo diceva sempre appena sveglio la mattina del venticinque.
Sorrise appena.Elena si prese un attimo per ammirarlo, non lo aveva mai visto con la camicia ed era super sexy.
Ad un tratto suonarono al campanello.
-vado io, tu non sei ancora completamente sveglio- continuò a sorridere e per un attimo Andrea si ritrovò a pensare a che fine avesse fatto quella ragazza stronza e menefreghista. Era proprio lo spirito del Natale.
La osservò sculettare via, il sedere perfetto era coperto solo da una gonna corta a pieghe con una fantasia scozzese sui toni del verde pino, abbinata al maglioncino corto dello stesso colore. Le sensuali gambe erano coperte da un paio di collant neri e ai piedi portava degli anfibi neri.Tornò in salotto-sala da pranzo con Cheryl dietro, la quale non appena vide lo pseudofidanzato corse a baciarlo.
Le due amiche si scambiarono uno sguardo d'intesa era propio il tipo di persona che si erano immaginate: una cozza paranoica.Aveva i capelli rossi e un fisico da modella, era indubbiamente bella.
Però dal modo in cui Andrea sbuffava capì che di sicuro non si era messo con lei per il suo cervello.
E dentro di sè Elena si diede del genio per aver indovinato il motivo per cui stavano insieme.-non mi avevi parlato delle tue coinquiline- sussurrò con fare malozioso anche se si percepiva la sua reale rabbia. Forse la sua corona di regina del pene di Andrea era messa in dubbio dalla presenza di quelle due, pensò il ragazzo.
-perché non c'era niente da dire o niente che ti interessasse- alzò le spalle in risposta dando un'occhiata ad Elena chd intanto aveva accolto i fratelli con un abbraccio ed aveva dato un bacio a McLaren. Il quale era lì solo per gentile concessione del padrone di casa, che era stato corrotto dalla bionda con un muffin fatto in casa e venti sterline, con la promessa che non ci sarebbero state nè liti nè scazzottate.
Era sexy vestita così, doveva per forza ammetterlo a se stesso.
Quando arrivò anche il cibo ordinato dalla rosticceria si sedettero a tavola, con la convinzione di non alzarsi da lì prima delle tre.
Ovvero l'ora in cui le fotocopie della bionda sarebbero dovute partire per l'aeroporto e finalmente levarsi da coglioni pensò il biondo.
Non li sopportava più ed avevano passato insieme solo le cene e alcuni pomeriggi. Il piccoletto lo aveva stracciato a Fifa almeno quattro volte di seguito e inoltre entrambi non facevano altro che parlare in tedesco alla sua coinquilina.
L'unica nota positiva è che anche il maggiore, Federico, odiava Logan tanto da non aver permesso alla sorella di uscirci insieme due sere addietro.
E Andrea aveva riso davvero tanto a quella scena, anche se non capiva il tedesco.Il campanello suonò ancora.
-avevamo ordinato altro cibo?- chiese Alessandro abbastanza confuso con la bocca piena di lasagna.
-no, non credo- rispose Sofia.
-e se fosse un ladro...- continuò Cheryl aggrappandosi al braccio del partner."Ma questa è proprio scema in culo" commentò mentalmente Elena gurdandola di traverso.
-sì, certo. Un ladro che suona il campanello- disse Logan scocciato, evidentemente non stava simpatica neanche a lui. Per questo si guadagnò un'occhiataccia dalla coppietta.
Non voleva conoscerla e non vedeva l'ora che se ne andasse.
-vado ad aprire- aggiunse togliendo il tovagliolo dalle gambe ed alzandosi.Andò ad aprire alla porta trovandosi di fronte un uomo, forse sulla cinquantina vestito con un completo antracite gessato con sotto una camicia bianca, dava l'idea di una persona curata e soprattutto distinta.
-buongiorno bella signorina, mi lasci passare- le fece l'occhiolino.
Lei lo fece entrare e poi lo seguì fino alla sala giorno. Ne era quasi intimorita, emanava una sorta di rispetto.-è peggio di un ladro- commentò Alessandro lanciando un'occhiata all'amico come per dirgli di calmarsi.
-chi è?- chiese Sofia ed alternò uno sguardo tra il biondo ed il signore sconosciuto.-è mio padre- disse Andrea deglutendo dopo un lunghissimo silenzio.
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when love knocks on your door
ChickLit-complimenti per l'accendino- sorrise lei ironica appena il ragazzo si accese la canna. -grazie, credo che me lo abbia regalato una ragazza bellissima, anche se con un carattere di merda- le prese il mento tra il pollice e l'indice e la bació lenta...