Lino e Alessandra, oltre la complicità.

Capitolo 31

È un turbine di sensazioni che non si può spiegare;
È un fuoco che arde senza mai scaldare;
È un pericolo che durerà chissà,tutta la vita.
È appena incominciata quando in realtà è finita.

Londra,1 dicembre,ore 17:46.

Sono davanti casa.
Un senso di angoscia e responsabilità improvvise non mi lasciano pace.Vorrei dire tante cose, ma ho paura di bloccarmi sul più bello. Vorrei raccontargli tutto;
Vorrei dirgli che c'è un uomo che mi fa sorridere più di lui;
È un uomo con cui sto talmente bene che quando siamo insieme, non vorrei essere in nessun altro posto se non con lui.
Vorrei che il tempo si fermasse.
Se qualcuno mi chiedesse:"Se potessi fermare lo scorrere del tempo e mettere in pausa il film della tua vita..a quale giorno ti fermeresti?"

Io risponderei..
a quel giorno di temporale..
a quelle carezze date per bisogno..
a noi due che ci siamo ritrovati a condividere lo stesso cuore mentre fuori era tutto un casino.

Io spero di riuscirci. Te lo prometto. Te l'HO PROMESSO.
Entro a casa MIA con un'ansia particolare;
Quella che conduce a una fine..e quella che porterà a un inizio.

È il momento.

Non busso al campanello e apro con le mie chiavi la porta.
Ross sembrava davvero mi stesse aspettando;
È sul divano, e sta giocando con Celtic(il cane).
Appena mi vede rientrare si alza e con aria entusiasta mi abbraccia. Inevitabilmente mi dà un bacio.
Non sono riuscita a ricambiarlo del tutto e credo che un po' se ne sia accorto. Non è da me.
Mi prende i bagagli e cerca di aiutarmi per portarli sù, in camera da letto.
Non so quando sia il momento giusto per dirglielo.
Aspetto ancora un altro po' per non fare la figura di quella che vuole tutto e subito o glielo dico adesso?

Il discorso me lo son ben preparata in aereo. Anche se sono sicura che lo stravolgerò una volta che mi troverò faccia a faccia con lui.
Siamo in camera. Ho deciso: ora gli parlo. Entro un attimo in bagno per sciacquarmi la faccia e sentirmi più tranquilla. L'agitazione mi sta salendo come le montagne russe.
Prendo fiato appoggiata con le braccia sopra il lavandino ed esco.

Alessandra:"Ross..so che.."
Ross:"Sai che mi ha chiamato tuo padre? Hahahahaha"-mi accavalla il discorso che stavo intraprendendo.
Non so se continuare a parlare e dire quel che stavo dicendo o fare la cosa più scontata.. perché mio padre l'ha chiamato?
Lo guardo con aria stranita, non capendo.

(Traduzione in italiano)

Ross:"Ah, non mi guardare così eh hahahah. Io non c'entro niente."
Continuo a non capire..magari è una cosa di niente. Cerco di risolvere la questione papà il prima possibile per proseguire senza problemi. E così chiedo.
Alessandra:"Ma cosa?"-dico, stufata.
Ross:"Ahhahah se inizi così..andiamo bene.."
Alessandra:"Perché ridi?"
Ross:"Hahaha. E dai! Mi ha chiamato tuo padre.."
Si ferma un attimo per poi riprendere.
Ross:"In realtà aveva cercato di ammollare il compito a tua sorella, Gabriella..poi però ha detto che sarebbe stato meglio se te lo avessi detto io."
Alessandra:"Ti prego falla breve."
Ross:"Ah!(sospira). Il 22 si sposa tuo cugino, Aurelio. Tuo padre ha già dato conferma che ci saremo. Ha chiamato me per cercare di convincerti ad andare..perché sa che se lo avesse detto a te, avresti risposto di NO a prescindere..
Ci aveva anche mandato la partecipazione tuo cugino.. ma non so per quale assurdo motivo non ci sia arrivata.
Per farla breve come vuoi tu..tuo padre era sicuro che tu non avresti voluto anticipare la partenza per le feste..e a maggior ragione sapendo che ritroverai tutte le tue zie..i parenti..che non ti vedono da un po'.
Così..insomma..sapendolo all'ultimo.. non avresti potuto tirarti indietro..
Ti ha un po' incastrata,ecco! Hahahah."

Non parlo.
Perché se parlo faccio un casino.
Non ho parole.
A quanto pare il destino vuole mettersi contro di me.
Ma cos'è, un complotto?
Potrei mostrarmi incazzata nera, ma lo sono talmente tanto che non riesco a trovare le parole per cominciare.
Sono nervosa, troppo.
L'unica cosa che vorrei fare ora, è chiamare mio padre e dirgli che non se ne parla proprio.