Da quella sera, qualcosa dentro di me è cambiato. Per l'ennesima volta.
All'inizio mi era parso strano, distaccato. Come se non volesse affrontarmi e chiarire con me.
Sono stata io la prima ad avvicinarmi. A cercare un approccio. Giusto o sbagliato che sia sembrato.
Non ho accennato a nessun riferimento che potesse in un certo senso, riportarlo a quella giornata fredda in cui ci ritrovammo a discutere a distanza.
Ho provato a sviare il discorso, credendo che l'unica alternativa adatta in realtà, mi si era parata dinnanzi agli occhi:
Aveva appena ricevuto un premio. Uno di quelli importanti.
E allora, quale modo migliore, se non complimentarmi con lui a riguardo.Fumava, e ogni tanto si voltava.
Inizialmente non ho avuto il coraggio di stargli di fronte. Poi, quando ho iniziato a sentire la mia voce che parlava con la sua, mi sono fatta forza. E mi sono avvicinata.Credo sia capitato a tutti di trovarsi dinnanzi a determinate situazioni e non sapere cosa fare. Se parlare, se tacere, se andare via.
Ciò accade quando due persone tendenzialmente non si conoscono bene o, non si conoscono affatto. Ma noi ci conosciavamo bene.
Ed è questo il punto.
Non ci eravamo mai trovati in una circostanza del genere;
Sia io che lui, avevamo perso le parole.Sono rientrata dentro e quando anche lui è rientrato, è successo l'impossibile.
La mia gamba, le mie calze, il suo tocco.
Un sussulto.Avevamo preso a ballare e gli unici ad essere rimasti al tavolo erano i due "miei" uomini.
Quando sono tornata indietro, ho chiesto a Ross se volesse aggiungersi a noi, ed ho intravisto con la coda dell'occhio, Lino che messaggiava con qualcuno.
Scriveva lentamente, ogni tanto..Avevo capito che era una donna, ma non avevo idea di chi fosse.
Poi, il colore rosso inconfondibile dei cuori Wathsapp, mi ha risaltato agli occhi.
Sono tornata a casa, e domani si riparte di già: per poi tornare, fra non meno di tre giorni.
È proprio indispensabile. Ross ha da sbrigare delle cose, purtroppo. E devo accompagnarlo.Indosso il pigiama.
Quando dicono che la notte porta consiglio, mi urtano.
Non è vero.
Non è assolutamente vero.
A me porta solo una cosa: ANSIA.
Di notte, tendi ad immaginare l'impossibile. Tutto ciò che di giorno non c'è e non vedi, ti accompagna la notte.
E se nell'istante preciso in cui mi ha preso le mani tra le sue, non stavo minimamente pensando a niente..
Ora, ci rifletto.Mi ha chiesto scusa..
Ma scusa per cosa?
Per la discussione?
Per quella mano sulla gamba?
O per altro..?
"Buone Natale.."-mi ha detto.
Come dovrei interpretarlo...?
Mi ha letteralmente augurato buone feste..o il suo era una sorta di "addio"..?
E se avesse capito che tra noi le cose non sarebbero mai potute funzionare..?
Mi ha visto con Ross lì..
L'ho anche portato a ballare..Forse ha capito che io..
"Sto bene così"...
Ormai ho la mia famiglia.Ho un uomo, che mi segue ovunque.
Ho una casa, in un quartier di Londra.
Ho carriera.
Ho una vita.Ho tutto.
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Lino e Alessandra, oltre la complicità.
FanficAttenzione: Storia completamente frutto della nostra fantasia. Ultimo giorno di riprese. Il suo sorriso stampato ancora nei miei occhi; il suo respiro che cerca un'ultima volta di abbracciare il mio... quel ballo nell'atrio dell'istituto... e qu...