Rientrata in camera, chiuse la porta a chiave e si gettò sul letto, ripensando a quanto accaduto. Che cosa le era preso? Adesso bastava sentire qualcuno pronunciare la parola "strega" per farla uscire fuori di testa? In questo modo non faceva altro che gettare su di sé sospetti e pettegolezzi. Se non imparava a gestire le emozioni, presto si sarebbe ritrovata di nuovo in un taxi, con tutti i suoi averi racchiusi nel portabagagli.
Chiuse gli occhi, ma il telefono vibrò prima che il sonno prendesse il sopravvento.
"Ciao! Come prosegue l'esilio?"
Diego. Pensare al suo migliore amico le strappò una lacrima solitaria. Sentiva la mancanza del ragazzo più di qualunque altra cosa e la straziava dovergli mentire in continuazione. Aveva giustificato l'improvvisa partenza con una fantomatica malattia rarissima che intaccava le vie respiratorie. Unica soluzione: vivere al mare.
"Bene, mi sento meglio. Mi manchi."
"Anche tu."
Lanciò il telefono sul letto e si diresse verso la doccia, il suo personale rimedio ai brutti pensieri. Quando si trovava sotto il getto d'acqua bollente, immaginava di vedere i problemi e le paure scivolare via, insieme allo sporco. Ovviamente si trattava di pura fantasia, ma in qualche modo questo rito aveva il potere di farla sentire meglio, pronta ad affrontare gli ostacoli che aveva di fronte. La chiamava "la purificazione" del corpo e dell'anima.
Quando scese nella sala principale la trovò vuota, ma non ne rimase meravigliata. Raramente Maria trascorreva l'intera giornata in casa, era più probabile trovarla al bar a chiacchierare con i turisti oppure in giro nei paesi vicini a svolgere qualche commissione. Per fortuna non incontrò neanche Edward. Non che le dispiacesse, ma non si sentiva pronta ad affrontare una nuova conversazione dopo la brutta figura di poco prima.
Uscì all'aria aperta e fu investita da un'ondata di calore, segno inequivocabile dell'arrivo dell'estate. Presso la fontana al centro della piazza, un gruppo di turisti era intento a lanciare monetine nell'acqua. Questa usanza sembrava essere dilagata ovunque. Non c'era anfratto, grata, pozzo o lago in cui la gente non gettasse i propri soldi, con la speranza di vedere qualche desiderio finalmente esaudito.
Sabrina si diresse a passi svelti in direzione del Baglio, all'interno del quale si trovava la sua postazione di lavoro degli ultimi due mesi: il bar e ristorante Nettuno.
Si avvicinò al primo tavolo libero e fece un cenno al cameriere. «Buongiorno, può portarmi il solito?» chiese sorridendo.
«Purtroppo devo darle una brutta notizia.»
Sabrina attese, preoccupata.
«La stagione estiva è iniziata e presto saremo colmi di turisti, non possiamo permetterle di occupare il tavolo per tutto il giorno. Siamo dispiaciuti, ma questi sono gli unici mesi di vero lavoro per noi, dobbiamo approfittarne il più possibile. Sono certo che per Maria non sarà un problema consentirle di utilizzare il suo studio o farla restare in camera.»
«Non si preoccupi, capisco perfettamente» disse Sabrina, infastidita.
Ripose il computer all'interno della borsa, sotto lo sguardo vigile del ragazzo.
«Saremo comunque lieti di averla ospite a cena, previa prenotazione» aggiunse lui con un filo di voce.
Sabrina non rispose, girò le spalle e abbandonò il Baglio.
Arrabbiata, percorse la piazza a passo svelto. Non ce l'aveva con il personale del Nettuno, in fondo avevano pienamente ragione. Dovevano pur sopravvivere anche loro. La sua consumazione del giorno consisteva in un tè e due panini, non abbastanza per lasciarle occupare un tavolo tutte quelle ore. Era stizzita piuttosto che fosse successo nel momento esatto in cui si trovava in ritardo con la consegna.
STAI LEGGENDO
Il sacrificio
VampireLa storia si svolge in Sicilia e più precisamente a Scopello, una località marittima in provincia di Trapani. I protagonisti sono: Sabrina, una strega tra le più potenti mai viste prima d'ora, Clay, un vampiro con gravi problemi comportamentali e A...