CAPITOLO 36

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«Dio, è tardissimo» disse Sabrina scendendo rapidamente dall'auto di Edward. Il ragazzo la seguiva, qualche passo indietro.

«Di cosa ti preoccupi? Possiamo andare a cena anche più tardi, non è un problema» cercò di rassicurarla.

«Cena?» Sabrina si girò nella sua direzione, confusa.

«Non verrai con me stasera?»

Edward non aveva mai parlato di cenare insieme.

«Ecco, ho un impegno.»

«Scherzi? Oggi è sabato, non devi neanche lavorare.»

Nel frattempo, erano giunti al B&B, dove le luci spente indicavano l'assenza di persone al suo interno.

«Ti giuro, se non fosse importante non rinuncerei alla cena.»

«Ho capito, non vuoi parlarne, non c'è bisogno che ti giustifichi» disse Edward comprensivo, ma Sabrina lesse nei suoi occhi la delusione.

«Sali in camera con me, non mi va di discuterne qui davanti a tutti.»

Edward osservò il via vai di turisti per la piazza e parve convincersi.

«Ok» disse seguendola.

Sabrina salì le scale a chiocciola mentre nella sua testa escogitava un modo per uscire da quella situazione. Era inutile modificare i ricordi del ragazzo o dirgli una bugia, il problema si sarebbe riproposto. Se Edward avesse deciso di passare qualche notte a Scopello si sarebbe subito accorto della sua assenza e si sarebbe fatto delle domande.

Lo fece accomodare in camera e ordinò alla magia di isolarli da orecchie indiscrete. Qualunque cosa avesse scelto di raccontargli, doveva restare solo tra loro due.

«Diciamo che anche io ho un piccolo segreto da rivelarti» disse Sabrina sedendosi sul letto, nella posizione del loto.

Edward la fissò, attento.

«Ti ricordi quando ti ho chiesto cosa ci fosse al di là delle mura di Scopello?»

«Sì, la prima sera che siamo andati a cena insieme.»

Constatare che Edward ricordava tutti i loro incontri le face male al cuore.

«Esatto. Diciamo che ho scoperto cosa c'è.»

«Erba e sassi?»

«Non proprio. Ci abita... un uomo.»

«Eh?»

«Sì, ho scoperto esserci la casa di un anziano. Di lui si occupa la figlia, che ha più o meno la mia età. Abbiamo stretto amicizia e mi hanno proposto di usare il loro studio come postazione per il mio lavoro. La mattina faccio colazione con questa ragazza e poi mi occupo dei miei articoli.»

«Non posso credere di aver passato tutti questi anni a Scopello senza sapere nulla della loro esistenza» disse Edward, sospettoso.

«In realtà non è un caso, vogliono restare nell'anonimato.»

«Sei sicura che non ti stai cacciando in qualche guaio? Solitamente chi si comporta in questo modo ha qualcosa da nascondere.»

"Non sai quanto hai ragione" pensò Sabrina.

«Non li conosco bene» disse invece «ma non mi sembrano delle cattive persone. Mi hanno invitato a cena e ormai è troppo tardi per annullare tutto. È questo il motivo per cui non posso venire con te.»

Edward sembrò rilassarsi. «Ok, ma domani devi dirmi di più questa storia. Non voglio che ti cacci nei guai, la Sicilia non è tutta rosa e fiori».

E se ne andò, lasciando Sabrina ai suoi preparativi.

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