CAPITOLO 37

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Sabrina si precipitò verso l'armadio.

Tra venti minuti avrebbe dovuto trovarsi a casa di Clay e dopo il litigio a causa dell'appuntamento con Edward, non sarebbe stata una buona idea arrivare tardi.

Non aveva il tempo di farsi una doccia, così indossò della biancheria pulita e un tubino nero, mai usato prima d'ora, che le lasciava le spalle scoperte. Raccolse i capelli in uno chignon, infilò ai piedi il solito paio di decolleté e si precipitò fuori dal B&B.

Arrivò nel minuto esatto oltre il quale sarebbe stata tacciata di ritardo e sorrise soddisfatta. 

«Sei bellissima» esclamò Allysoon non appena la vide. «Dovrai stare attenta a non muoverti troppo, guarda quant'è corto il tuo vestito!»

Aveva ragione, pensò Sabrina. Non si era resa conto di quanto fosse striminzito finché non aveva visto le persone girarsi a fissarla per le strade di Scopello.

Per fortuna anche Allyson non si era risparmiata: indossava una minigonna e un top che lasciava scoperta la pancia.

Tutto sommato non era lei la più svestita in quella casa.

«Vieni» disse la ragazza trascinandola verso la sala da pranzo. «Abbiamo messo Hayden a capotavola, com'è giusto che sia dato che è il festeggiato. Tu invece siederai lì, vicino a Clay.»

Sabrina sorrise, felice.

Hayden li raggiunse poco dopo, reggendo tra le mani un vassoio su cui si trovavano quattro calici di spumante. Era molto elegante, ma non fu lui a catturare la sua attenzione. Clay stava scendendo le scale e sembrava un divo di Hollywood. Indossava un completo nero e una camicia bianca, leggermente slacciata sul petto. I capelli erano ordinatamente pettinati all'indietro e fissati con il gel.

Sabrina rimase senza parole.

«Il tuo bicchiere» le disse Hayden strizzandole un occhio mentre aspettava che lei afferrasse il calice.

«Gra-Grazie» balbettò imbarazzata.

Clay si avvicinò e prese l'ultimo bicchiere rimasto.

«A Hayden» urlò Allyson. «Tanti auguri.»

«Auguri» ripeterono tutti in coro.

Terminato il brindisi, Sabrina vide Allyson gesticolare dietro le spalle di Hayden. «Vado a prendere i regali» disse muovendo solo le labbra, e sparì al piano superiore.

Sabrina vagò in modo apparentemente casuale per la stanza, fino a trovarsi a pochi passi da Clay. «Insomma? Neanche mi saluti?» gli domandò, cercando di mantenere un tono allegro. Voleva fargli dimenticare il litigio avuto riguardo all'uscita con Edward.

Hayden li fissava con un sopracciglio alzato, palesemente divertito.

«E tu cosa hai da guardare?» disse Clay, scontroso.

«Niente, pensavo solo che potreste andare a prendere i vassoi con gli antipasti. In fondo sono io il festeggiato, non è giusto che oltre a cucinare, serva anche a tavola, no?»

«Buona idea» assentì Clay. Afferrò Sabrina per un braccio e la trascinò in cucina, chiudendo la porta alle loro spalle.

«Scarica» disse prendendole le mani.

Aveva sentito l'odore della magia.

Sabrina chiuse gli occhi e fece come gli era stato detto.

«Adesso va meglio» disse Clay spingendola contro la porta. «Non mi piace quando il tuo odore è coperto da quello della magia, adesso posso sentirti...»

Clay era con il viso a pochi centimetri dal suo collo, quando fece un balzo indietro. Sul volto un'espressione mista di disgusto e rabbia. «Ma cosa cazzo...?»

«Che ti prende?»

«Che mi prende? Ma non ti senti? Puzzi di... lui.»

Sabrina si avvicinò a Clay e gli poggiò le mani sul petto, nel tentativo di calmarlo. Perché non si era presa tempo per fare quella maledetta doccia? E al diavolo il ritardo. «Non è successo nulla, mi ha solo abbracciata.»

«Cazzo» disse Clay. Iniziò a camminare nervosamente lungo la stretta cucina. Sembrava una bestia chiusa in gabbia. «Come puoi farmi questo il giorno del compleanno di Hayden?»

«Ma non ti ho fatto nulla!»

«Ti avevo detto di non andarci» disse in un tono che a Sabrina parve quello di un bambino a cui era stata negata una caramella. «Invece no, dovevi farlo a tutti i costi. E torni con questo odore che... cazzo, non riesco neanche a starti vicino.»

«E allora sai che ti dico? Stammi lontano. Se non riesci ad affrontare con maturità le situazioni è meglio che io e te la finiamo qui» urlò Sabrina, prossima alle lacrime.

«Maturità? Tu mi parli di maturità? Ti intrufoli in casa mia, dormi nel mio letto, mi baci...»

«Non ti azzardare a darmi la colpa!» sibilò Sabrina.

«Va bene, allora diciamo che io ti bacio e tu mi assecondi, questo comunque non cambia la situazione.»

«Quale situazione?»

«Che continui a vedere Edward.»

«Ma se sei stato tu a dire che il nostro bacio non è stato niente di importante.»

«Dio, sei insopportabile. E puzzi.»

«Ma io non puzzo!»

«Ehm, scusate» disse una voce alle loro spalle.

«Che vuoi?» urlarono in coro Clay e Sabrina, rivolti a Hayden.

Troppo presi dalla discussione, non si erano resi conto del suo arrivo.

«Bisognerebbe iniziare.»

Sabrina osservò i vassoi stracolmi di tartine, formaggi e salumi. Ne afferrò un paio e tornò nella sala da pranzo, imitata da Clay.

Allyson era appena tornata, stringendo nelle mani due pacchi regalo. «Questi sono per dopo» disse sorridente. «Che mi sono persa?» chiese poi notando gli sguardi bui intorno a lei.

«Niente di importante» rispose Clay.

«Confermo, cose di nessuna importanza, sciocchezze» aggiunse Sabrina.

«Talmente poco importanti da non essere mai esistite» rincarò la dose Clay.

«Infatti, mere fantasie di un patetico visionario.»

«Ok, ok, penso che Ally abbia afferrato il concetto, adesso sediamoci e mangiamo» disse Hayden cercando di mettere fine alla polemica.

Si sedettero tutti nei posti indicati da Allyson, in completo silenzio.

«Non vi sembra ci sia puzza stasera?» esordì Clay all'improvviso.

«No, mi sembra tutto come sempre» rispose Allyson annusando l'ambiente.

«Mangia, Clay» ordinò Hayden.

«Sì, ma con questa puzza non riesco a mandare giù neanche un boccone.»

Sabrina strinse il tovagliolo tra le mani.

Il suo problema erano gli odori? Avrebbe risolto la questione alla radice.

Dopo qualche secondo, Clay iniziò a tossire.

«Tutto bene?» gli chiese Allyson.

«Mi è andato qualcosa di traverso» rispose Clay con una voce insolita.

«Perché parli come se avessi il raffreddore ora?» domandò ancora Allyson.

Sabrina ridacchiò divertita mentre afferrava una tartina, dando inizio alla serata.



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