CAPITOLO 51

48 3 0
                                    

Percorsero il resto della strada in silenzio.

Sabrina aveva smesso di rispondere alle provocazioni del suo prigioniero ed era concentrata sul sentiero davanti a lei. La magia l'aveva portata nei pressi di una scala scavata nella roccia, a malapena percorribile e ricca di radici che fuoriuscivano dal terreno, rendendo il compito ancora più arduo.

Quando scese anche l'ultimo gradino, Sabrina alzò il viso verso il mare e rimase estasiata: un fazzoletto di terra bianco si affacciava su una delle acque più pulite che avesse mai visto in vita sua. La grande luna piena si rifletteva sulla superficie, rischiarando il fondale cristallino.

 La grande luna piena si rifletteva sulla superficie, rischiarando il fondale cristallino

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

E lì, al centro di tanto splendore, vide i suoi amici, legati uno con l'altro.

Allyson non si muoveva, il volto sudato a dimostrazione della lotta che avveniva all'interno del suo corpo, per resistere alla trasformazione. Edward ciondolava da un lato. Aveva perso i sensi e il viso tumefatto non era quasi più riconoscibile.

«Ce ne è voluto prima di farlo confessare» disse Axel alle sue spalle. «Non voleva tradire la sua streghetta. Solo quando abbiamo minacciato di ucciderti ha deciso di rivelarci i dettagli dei tuoi spostamenti. Avevo capito che c'era qualcosa di strano dietro alle tue sparizioni, ma non pensavo sarebbe stato così facile scoprire cosa.»

Sabrina avanzò lungo la spiaggia ghiaiosa.

«Ti consiglio di non avvicinarti.»

Una figura emerse dal buio e con un gesto liberò Axel dalle catene di luce.

«Grazie, cominciavano a farmi male i polsi» disse il vampiro sorridendo.

«Ti sei fatto catturare da una strega alle prime armi, dovresti vergognarti. La congregazione non ne sarà felice.»

«Era tutto calcolato» rispose Axel spintonando l'uomo.

«Fallo di nuovo e ti lasciò legato qui, fino all'alba.»

«Volete dirmi chi siete?» li interruppe Sabrina. Doveva portare Edward lontano da lì il prima possibile, non sapeva quanto ancora Allyson avrebbe potuto resistere.

«Il mio nome è Christopher e questo è il mio collega, Axel, ma hai già fatto la sua conoscenza. Il terzo membro è... come dire... occupato questa sera.»

«La triade della congregazione» disse Sabrina.

«Una delle tante. Perlomeno il tuo fidanzato ti ha messo al corrente di una parte della storia, anche se ha ovviamente omesso i dettagli più importanti.»

Sabrina avrebbe pensato dopo a queste cose. «Cosa volete da Edward?»

«Povero ragazzo, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato» spiegò lo stregone avanzando in direzione di Sabrina. «Per la seconda volta.»

«Devo portarlo via, Allyson sta per trasformarsi.»

La ragazza, sentendosi nominare, alzò il viso. «Ti prego, non resisto» disse stringendo i denti. La trasformazione stava spingendo per uscire, i biondi capelli brillavano alla luce della luna.

"La luna!", pensò Sabrina. Forse poteva ancora fare qualcosa.

Chiuse gli occhi e nubi scure cominciarono a comparire dal nulla.

«Meraviglioso!» esclamò Christopher osservando ciò che accadeva nel cielo. «Ma non ti lascerò rovinare lo spettacolo.»

L'uomo alzò le mani e Sabrina sentì un'energia sconosciuta opporsi alla sua. Era forte e tentava di schiacciarla, di bloccare il flusso della sua magia per costringerla a ritirarsi dentro di lei.

Sabrina guardò Edward, poi Allyson: non poteva deluderli.

Chiese al potere di aumentare, spingendolo oltre il limite mai raggiunto finora, e un'esplosione di luce le scaturì dalle mani, facendo indietreggiare il suo avversario.

«Sei una strega di sangue?» domandò Christopher, sbalordito.

Sabrina non rispose e portò a termine il lavoro. Enormi nuvole si addensarono all'orizzonte, coprendo il disco d'argento. Allyson cominciò a respirare con regolarità, mentre la maledizione del licantropo tornava sotto controllo.

«Interessante, padroneggi il potere del tempo, oltre a quello della telecinesi. Il nostro Clay sa scegliere bene i membri della sua squadra, vedo.»

«Io non sto in nessuna squadra, voglio solo essere lasciata in pace.»

«Mio dio» disse l'uomo dando sfogo a una risata crudele.

«Cosa c'è da ridere?» chiese Sabrina.

«Tu non sai niente...»

«Sono settimane che non sento altro che questa frase, ma nessuno si degna di spiegarmi qualcosa.»

«Come hai fatto a non capire? Non ti sei fatta nessuna domanda quando il tuo ragazzo spariva per giorni?»

Sabrina ripensò al periodo in cui aveva vissuto a casa di Clay, alla sua assenza, al comportamento strano di Hayden.

«Sì, ha detto che era andato a occuparsi di affari di famiglia.»

«Beh, in un certo senso è la verità...»

«Cosa intendi dire?»

«Te lo spiegheranno i diretti interessati.»

Sabrina non ebbe bisogno di girarsi per capire a chi si riferisse.

Il sacrificioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora