CAPITOLO 23

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«Puoi chiudere la porta, per favore?» chiese Hayden.

Sabrina lo guardò sbigottita. Perché doveva farlo lei? Avrebbe voluto rifiutarsi, ma era stanca di litigi per quel giorno, così si accinse a obbedire.

«Non così» disse Hayden afferrandola per un braccio. «Con la magia.»

«Eh?»

Hayden rimase in attesa e Sabrina decise di accontentarlo.

"Chiuditi" pensò, e la porta sbatté violentemente. Era una dimostrazione di potenza esagerata in quella situazione, ma voleva che il ragazzo sapesse fin da subito di cosa lei fosse capace: poteva ridurre la casa in macerie in qualsiasi momento.

«Bene, perlomeno sai invocare la magia a tuo piacimento» disse Hayden con una nota di soddisfazione nella voce.

«E tu che ne sai di magia? Non sei un vampiro?» quelle parole le suonavano ancora strane sulle labbra. Sperava di svegliarsi nella sua camera al B&B e scoprire di aver immaginato ogni cosa.

«Clay ti ha già detto tutto vedo. Vieni, sediamoci e beviamo qualcosa.»

Hayden estrasse una bottiglia da un porta vivande abbandonato in un angolo e versò del liquido ambrato in due bicchieri.

«Cos'è?» chiese Sabrina titubante.

«Rum. Le streghe ne vanno matte.»

Sabrina accettò l'offerta e bevve un sorso. Era buonissimo.

«Conosci altre streghe oltre a me?» domandò andando dritta al punto.

Hayden spostò due poltrone davanti al fuoco, l'una di fronte all'altra e si sedette, aspettando che Sabrina facesse altrettanto prima di continuare.

«Risponderò a tutte le tue domande, ma partiamo dal principio. Io sono Hayden, nato la prima volta nel 1492, la seconda all'età di ventidue anni.»

«Sei nato il giorno della scoperta dell'America.»

«Bene, mi fa piacere vedere che hai studiato.»

Sabrina sorrise, lusingata dal complimento.

«Ho passato metà della mia esistenza studiando la storia delle creature che abitano questa terra, incuriosito da tutto ciò che fosse diverso da me. La magia mi ha sempre affascinato, ma non ho mai conosciuto qualcuno che la esercitasse per nascita. Perché tu ci sei nata con questi poteri, vero?»

«Non lo so, sono così da quando ne ho memoria. Ci sono altri modi per diventare una strega?»

«Sì, una strega o uno stregone possono, alla loro morte, decidere di donare i propri poteri a qualcun altro. È un rito molto difficile e in caso di rigetto da parte del corpo prescelto, la magia si disperde nella natura, sottoforma di energia.»

«E in caso di successo? La strega è una copia del suo creatore?»

«Purtroppo, non è così semplice. La strega nata per eredità è sempre più debole di chi l'ha creata. Una piccola quantità di magia si perde inevitabilmente nel passaggio e, generazione dopo generazione, si esaurisce. Rimangono degli strascichi: capacità di predire il destino, di invocare gli spiriti...»

«Stai cercando di dirmi che le fattucchiere da due soldi sono in realtà delle vere streghe?»

«No, non voglio dire questo. Dico solo che non tutte le persone che affermano di vedere il futuro in una palla di cristallo mentono, alcune hanno davvero il dono.»

«Capisco.»

«Ally mi ha detto che sei stata adottata.»

«Sì, non conosco i miei genitori.»

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