CAPITOLO 12

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«Scegli quello che vuoi» disse Allyson spalancando la porta della sua cabina armadio.

Sabrina mosse qualche passo all'interno e si ritrovò circondata da centinaia di vestiti, scarpe e borse. Per quale motivo Allyson aveva accumulato tutta questa roba in un luogo come Scopello? Non c'erano molte attività di svago da queste parti, né le sembrava di aver mai visto in giro per il paese lei e Hayden.

«Non so cosa mettermi, hai milioni di vestiti» disse Sabrina rovistando tra le stampelle appese. «Tu cosa indosserai?»

«Dammi un attimo e ti faccio vedere» rispose Allyson sparendo dietro un separé.

«Passami le scarpe» aggiunse dopo qualche minuto indicando gli stivali poggiati sotto una sedia.

Sabrina se li rigirò tra le mani, sconvolta. «Stai scherzando?»

«Non ti piacciono?»

«Non è quello, ma non riuscirei a muovere neanche un passo con questa roba. Quanto sono alti? Due metri?» disse passando le scarpe all'amica.

«Ma smettila, non sono neanche i più alti che ho. Amo le mie tute, ma ogni tanto fa bene cambiare abbigliamento. Ci ricorda che sappiamo essere sexy anche noi maschiacci. Ecco fatto, ti piaccio?»

Sabrina osservò la trasformazione a bocca aperta. Allyson indossava un vestito a righe bianche e nere che lasciava scoperte le spalle. La gonna cadeva morbida lungo i fianchi e terminava appena sopra il ginocchio, mentre dietro era più lunga e scendeva fino ai polpacci. Gli stivali, neri e con un tacco vertiginoso, erano chiusi da fibbie che davano l'idea di qualcosa di molto trasgressivo. I capelli erano pettinati da un lato e la frangia copriva in parte il viso. L'altro lato della testa era invece rasato, come volevano le mode degli ultimi tempi. Sabrina rabbrividì al solo pensiero dei suoi capelli tagliati in quel modo.

«Stai benissimo» disse sinceramente colpita. Invidiava la disinvoltura con la quale alcune ragazze riuscivano a cambiare completamente il loro aspetto.

«Ovviamente tu puoi scegliere anche qualcosa di più... casto» disse Allyson sfilando in mezzo alla camera. «Non ti ci vedo ad andare in giro vestita così.»

Sabrina sospirò di sollievo per quelle parole e tornò alla ricerca del suo abito.

Poté scartare automaticamente tutto ciò che era rosa, verde, blu e qualsiasi altra tonalità che stonasse con il rosso dei suoi capelli. Alla fine, optò per un abbigliamento tutt'altro che elegante, ma che in fondo poteva andare bene per una cena tra amici: un paio di shorts, una canottiera bianca stretta in vita e un paio di decolleté nere. Lasciò i capelli liberi sulle spalle e il viso privo di trucco.

«Anche a me non piace impiastricciarmi la faccia» disse Allyson compiaciuta.

«In realtà a me non dispiace, ma con tutte queste lentiggini ho paura di conciarmi come un pagliaccio. Ci sono già troppi colori sul mio viso per aggiungerne altri.»

«Non ti piacciono le tue lentiggini, eh?»

«Non è che non mi piacciono» rispose Sabrina fissandosi nello specchio appeso alla parete. «È che sono troppe.»

«Secondo me ti stanno benissimo, ti rendono particolare. Così non sarà facile per le persone dimenticarsi di te.»

Sabrina sospirò. Sapeva bene di non passare inosservata, purtroppo.

«Prima di andare...» disse Allyson infilando un braccio sotto il suo.

«Dimmi.»

«Promettimi ancora che tornerai a trovarmi.»

«Perché non dovrei? Ti ho dato la mia parola.»

«Staremo a vedere...»

Sabrina non ebbe tempo di fare domande: era ora di andare.    

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