La mattina successiva, Sabrina venne svegliata da un martellare incessante proveniente dal piano inferiore.
Cosa stava combinando Maria?
Nonostante stesse morendo di fame e di curiosità, Sabrina decise di fare le cose con calma. Fece una doccia e indossò i vestiti che avrebbe usato quel giorno: un paio di leggings neri per proteggersi durante la traversata verso il giardino e una canottiera bianca, lunga fino alle ginocchia. Raccolse i capelli in una coda alta, afferrò la borsa e si precipitò giù per le scale, ansiosa di capire cose stesse succedendo.
Quando scese l'ultimo gradino il suo cuore perse un battito. Edward era in piedi, su una sedia, le braccia verso il soffitto a sorreggere un vecchio lampadario. La maglietta era alzata fino a metà busto e metteva in evidenza il suo fisico scolpito. Tuttavia, non appena il ragazzo cambiò posizione, Sabrina notò un'enorme cicatrice deturpargli l'intero fianco destro, disegnando un solco chiaro sulla sua pelle scura.
«Eccoti finalmente!» disse Maria notando la sua presenza. «Scusa il casino, ma stiamo ultimando i lavori prima dell'arrivo degli ospiti. La colazione è già servita a tavola.»
«Buongiorno Sabrina» salutò Edward.
«Buongiorno a tutti e due» rispose Sabrina. «Posso esservi d'aiuto?»
Le faceva una strana impressione restare seduta a non fare niente mentre gli altri erano occupati nei lavori.
«Non ti preoccupare, abbiamo quasi finito» la rassicurò la donna.
Sabrina non insistette, consapevole di non poter perdere tempo. Entro fine giornata doveva consegnare i suoi articoli, altrimenti Diego avrebbe dovuto svolgere il lavoro al posto suo. Tra loro c'era un patto: se uno dei due si fosse trovato in difficoltà con le consegne, l'altro si sarebbe sacrificato, aiutandolo.
Si versò il tè e iniziò a divorare le delizie che Maria le aveva preparato. Oggi era il giorno delle bruschette: pane ricoperto di pomodori freschi, basilico e olio fatto in casa. Il tutto accompagnato dalle solite panelle. Ingurgitò il cibo più velocemente che poteva e quando ebbe finito raccolse la borsa, pronta a raggiungere il giardino dei cactus.
«Ehi, non scappare così. Edward è appena andato in bagno a darsi una ripulita, voleva salutarti prima di andare» disse Maria sbarrandogli la strada. «Ho saputo che ieri sera siete andati a cena insieme...»
Sabrina guardò la donna e scoppiò a ridere. «Non ti si può nascondere nulla!»
«Cosa pretendi? Qui a Scopello non succede mai niente di nuovo, non avrai pensato di poter passare inosservata, a cena da sola con Edward? È la prima volta che lo vedo mostrare interesse per una ragazza da quando lo conosco.»
«Non è successo nulla, abbiamo solo mangiato, niente di più» raccontò Sabrina.
«Vi rivedrete?»
«Sarebbe difficile il contrario, dato che è sempre qui.»
«Non intendo in quel senso...» disse Maria ammiccando maliziosamente.
«Sei tremenda! Capiterà sicuramente di andare a cena insieme, da amici, se è questo che intendi. Per ora non sono interessata a nessun'altra opzione.»
«E lui lo sa?» chiese Maria. «Edward è un caro ragazzo, non si merita di essere illuso.»
Sabrina sospirò. Voleva davvero dire a Edward di lasciarla stare? In fondo si era trovata bene a cena, avevano parlato come se si conoscessero da tempo, era stata a suo agio. Ovviamente era un bel ragazzo, questo non poteva negarlo, ma era il suo tipo? L'immagine di Edward con la maglietta alzata le venne di nuovo in mente, facendola arrossire. Subito dopo, arrivò anche il secondo ricordo.
«Maria, posso farti una domanda su Edward?»
«Certo, dimmi pure, quel ragazzo non ha segreti per me.»
«Prima, mentre si trovava sulla scala, non ho potuto fare a meno di notare la cicatrice. È ... enorme. Cosa gli è successo?»
«Ah... la cicatrice. Ecco, devo avvertirti che è una cosa di cui non ama parlare. Non dovrei dirti niente a riguardo, ma ormai ho imparato a conoscerti e so che alla prima occasione utile glielo domanderesti, quindi ti risparmio il primo litigio» disse Maria lasciandosi cadere su una sedia. «Il fatto risale a circa due anni fa. Edward era andato a passeggiare alla Riserva dello Zingaro, un'area protetta che si trova a pochi chilometri da qua. Era passata da poco l'ora di cena e ancora non era rientrato a Scopello, così ho iniziato a fare qualche telefonata. La guardia della riserva è una nostra vecchia conoscenza e ci disse di non averlo visto tornare. Preoccupati, abbiamo organizzato dei gruppi e siamo andati a cercarlo. Dio, per fortuna non sono stata io a trovarlo. Dicono di averlo tirato su da un precipizio, ferito e mezzo dissanguato. Sul fianco, aveva un morso enorme e non faceva altro che ripetere la parola "Lupo", in continuazione. Era sotto shock e ci è restato fino all'arrivo in ospedale, dove l'hanno sedato e costretto a dormire. Al suo risveglio non ha voluto parlare con nessuno riguardo a quanto era accaduto, ma i dottori sono d'accordo sul fatto che non possa trattarsi di un lupo. Da queste parti non si sono mai visti e uno di tali dimensioni avrebbe dato sicuramente nell'occhio, oltre a lasciare tracce evidenti su tutto il territorio.»
Sabrina aveva ascoltato la storia con interesse. «Anche tu concordi con ciò che dicono i dottori?» domandò.
«La risposta non è facile.»
Sabrina rimase in attesa.
Stava quasi per ripetere la domanda quando la donna riprese a parlare.
«Se provassi a chiedere in giro, chiunque ti direbbe che non ci sono lupi a Scopello, che Edward è scivolato lungo il cammino e si è ferito sulle rocce aguzze. Però c'è un'altra storia, quella che parla degli ululati portati dal vento. La gente nega, ma io sono certa che anche loro li sentano.»
«Qualcuno li ha mai visti questi lupi?» chiese ancora Sabrina.
«Solo una persona a quanto ricordi: Edward.»
«Stavate parlando di me?»
Sabrina sobbalzò, colta alla sprovvista. «Ehm, si» disse cercando di pensare a una giustificazione valida. Edward aveva abbandonato l'abbigliamento casual ed era tornato al suo gessato nero.
«A riguardo di cosa?»
Sabrina sentì sulla schiena la mano del ragazzo. Era un gesto amichevole, ma carico di elettricità. «Stavo dicendo a Maria che ceneremo spesso insieme.»
Edward sorrise, felice. «Allora ti aspetto alle otto, al solito posto. Non tardare» disse salutando entrambe con un bacio sulla guancia.
Afferrò la giacca e uscì dal B&B, lasciando dietro di sé una scia di mistero.
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Il sacrificio
VampireLa storia si svolge in Sicilia e più precisamente a Scopello, una località marittima in provincia di Trapani. I protagonisti sono: Sabrina, una strega tra le più potenti mai viste prima d'ora, Clay, un vampiro con gravi problemi comportamentali e A...