Capitolo 2: GUERRA!

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Mi giro molto lentamente. Guardo la preside, che dovrebbe essere mia zia, con le mani sui fianchi, i capelli marroni sciolti e ordinatamente posti sulle spalle. Gli occhiali con la montatura in oro nascondono, in parte, una tempesta in arrivo.

È vestita di grigio dalla testa ai piedi. Altro che tempesta.

<<Sì, sua nipote di terzo grado>> replico convinta.

Mentalmente scuoto la testa sconsolata.
Ma perché non riesco mai a stare in silenzio e devo sempre cacciarmi nei guai?

Si mette a braccia conserte << E da dove è nata?>>chiede studiandomi da sopra gli occhiali.

Sa come sono fatta, quindi probabilmente avrà deciso di stare al gioco. Massì, alla fine la considero come una parente alla lontana.
Forse molto lontana.

Mi acciglio ripensando alla domanda che mi ha appena posto e poi la guardo sorpresa, non sapendo come e da dove iniziare per risponderle <<Bhè, ecco, sua figlia ha fatto bum bum con suo marito e uno dei tanti spermatozoi...>>

<<Apprezzo che lei studi, signorina Monti>>mi interrompe subito alzando la mano <<Almeno fa qualcosa oltre a disturbarmi un giorno no e cinque sì. Lei crede che io non abbia niente da fare?>> finisce la frase quasi urlando e disperata chiude gli occhi per un secondo.

Ok, fine dello stare al gioco.

<<Forse lei ha bisogno di compagnia ed io sono un ottima...>>continuo imperterrita.

<<Signorina Monti, mi stia bene a sentire>>spalanca le palpebre, raddrizza la schiena e seria impone la sua autorità <<Lei è una persona molto capace, ma il suo comportamento, mi permetta, è pessimo>> si sistema la montatura e mi osserva <<Lo sa che si può essere bocciati anche per comportamento?>>domanda glaciale.

<<Questo vuol dire che potrò farle compagnia un anno in più?>>chiedo genuinamente con un sorriso senza denti.

Il colorito del suo viso piano piano sparisce, lasciando un leggero terrore nelle iridi scure.
Se sviene, già immagino l'articolo sul giornale del giorno dopo: "Ragazza fa svenire la preside. Gli studenti dell'istituto la ringraziano" e sotto c'è una foto, mentre stringo la mano a uno dei ragazzi più fighi della scuola.

Con la coda dell'occhio vedo la segretaria guardare il computer e contemporaneamente scuotere energicamente il capo, completamente in disaccordo con il mio comportamento.

Tutta l'energia che avevo addosso piano piano sparisce e la voglia di uscire da quello studio sale ogni secondo di più.

Ho un comportamento molto difficile, lo so, ma dall'altra parte non mi piace deludere le aspettative delle altre persone su di me. Già immagino siano basse e comportandomi così le riduco proprio a zero.

Riporto l'attenzione sulla preside ancora scioccata dalle mie parole, così per rassicurala le metto una mano sulla spalla <<Tenga duro e non molli mai>>

Che magari prima o poi cambio, aggiungo nella mia testa.

Mi sopporta da ormai tre anni, ma credo che non le vada a genio l'idea di vedermi più del dovuto.
La farei completamente impazzire.

In quel preciso momento suona la campanella della ricreazione.

<<Che sfortuna, mi piacerebbe restare qui a parlare con lei, ma dopo ho un'interrogazione ed è meglio se vado a ripassare. Arrivederci a tutti>>Non le lascio il tempo di parlare che ho già chiuso la porta alle mie spalle.

Tiro un sospiro di sollievo perché anche oggi è andata.

<<Auro>>mi giro e vengo travolta da uno sciame di studenti che non vedono l'ora di respirare aria pura.

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