Capitolo 13:RIVOLUZIONE RAGIONERIA

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" E mi meraviglio, perché gli altri ci possono stupire ma

la grande meraviglia è quando stupiamo noi stessi"

Rivoluzione francese.

1789.

Paletti di legno, gente arrabbiata, fumo, odio, sudore, urla, occhi incavolati e tanta determinazione.

Rivoluzione ragioneria.

2018.

Cartelloni, gente incazzata, colore, odio, sudore, animi arrabbiati e tanta determinazione.

Differenza: 0

Volgarità: 1000000

<<Questi sono pazzi>>esclama Hajar indignta, mentre io sono intenta a guardare la figaggine di questa scuola.

Siamo nel corridoio che collega l'uscita del campo di atletica con la scuola. Ai muri sono attaccati un sacco di foglietti con scritto 'abbasso il preside e su i ragazzi' in altri 'viva la festa'...insomma cose da pazzi.
Molti studenti hanno delle strisce dipinte sulle guance come ad assomigliare a dei combattenti. Altri hanno semplicemente una benda sulla fronte e gridano i loro diritti.
Solo quelli appena entrati dalla ricreazione fissano il tutto con la bocca spalancata e gli occhi che brillano di stupore.

Scommetto che tutto questo è opera del mio grande alleato che assieme alla sua ciurma hanno fatto un lavoro magnifico.

Il nostro motto è "tutti per uno e uno per tutti!" Perché se si fa tutto assieme il massimo che si può ricevere è una nota di classe. Immagino che non  possano espellere tutti i ragazzi di un istituto.

O almeno credo.

<<VOGLIAMO LA FESTA, VOGLIAMO LA FESTA!>>urlano abbracciati l'un l'altro e saltellando

<<RAGAZZI COS'È CHE VOGLIAMO?>>grida uno con i capelli lunghi fino alle spalle e gli occhi chiari.

<<FESTA>>

<<FIGA>> grida un altro e alcuni ridono.

<<NOI VOGLIAMO LA FIGA A VOLONTÀ EH, LA FIGA A VOLONTÀ!>> continua il gruppo di ragazzi che con la benda sulla fronte stanno facendo morire tutti dal ridere.

<<CAZZO>>grida uno.

<<Ora sono guai>>

Come un unica persona ci giriamo verso le esclamazioni fino ad osservare il preside con espressione severa. Si mette a braccia conserte e con le gambe divaricate ci studia. Fissa tutti i ragazzi compresi nel suo raggio visivo, con occhi scuri e sopracciglia folte e strette.

Nessuno fa più confusione. L'allegria di pochi secondi fa sembra sparita nel nulla sostituita da ansia e timori.

Focalizzo lo sguardo sui ragazzi della ciurma che si guardano l'un l'altro non sapendo più come muoversi.

Meglio fermarsi lì oppure rischiare e andarsi a cacciare sicuramente nei guai?

<<FESTA>>urlo alzando la mano chiusa. 

Quando tutti gli sguardi si puntano su di me, mi rendo conto che quella che andrà a finire nei casini sarò io. La mia bocca si è aperta da sola e il pugno è volato in alto a sottolineare la forza della mia parola e volontà.

L'unica persona che fisso è il preside. 

Lo sto sfidando? Assolutamente sì.

Finirò nei guai? E' altrettanto ovvio.

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