Capitolo 41: VUOI FARTI SEDURRE?

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-12 | 20° giorno

<<Ecco i due mascalzoni!>> esclama l'uomo ad una signora

<<Non possiamo prenderli noi...>>

<<Hanno già fatto molti casini. Sono orfani e il loro posto è questo. Non è quello che fate voi? Raccogliere bambini abbandonati?>>

<<Sì ma...>>tenta di dire, ma l'uomo la interrompe subito<<Allora sii grata. Hanno quattro e otto anni. Non li voglio più vedere in giro...>>

Non lo ascolto più. Odio le persone che parlano troppo, odio sto posto anche se non ci sono mai venuta, odio...odio tutto quello che mi circonda, ma sono anche felicissima di essere vicino a Stella.

Alzo lo sguardo e lo guardo. È molto più alto di me e osserva in modo preoccupato l'enorme edificio.

<<Stella, non essere triste>>gli ordino stringendogli la mano.

Si riscuote dai suoi pensieri e abbassa la testa per guardarmi e farmi un sorriso convincente, per farmi capire che sono al sicuro.

Ma lui non sa che basta che ci sia lui e io mi sento sicura ovunque.

<<Non sono triste>>

Sì e io sono la principessa sul pisello, chissà poi perchè si dice così... povera principessa.

Mi concentro sui suoi occhi dove trovo rifugio ogni volta. Il marrone, il colore predominante, mi fa sentire piena, completa e le varie sfumature di verde mi fanno sentire al sicuro e libera.

<<Oi, >>sventola la mano davanti alla mia faccia e fa quell'espressione divertita ogni volta che sono persa nei miei pensieri.

Sorrido<<Ci sono, ci sono>>tolgo la sua mano dal mio viso e poi la intreccio con la mia.

Vorrei essere come lui e ogni volta che lo guardo mi sento...completa.

Lui è con me e io sono con lui e questo mi basta.

Saperlo lontano e probabilmente maltrattato mi faceva male al cuore per questo sono ritornata in teatro a chiedere di lui.

Mi scompiglia i capelli anche se sa che lo odio quando lo fa.

<<Smettila>>piagnucolo allontanandomi da lui

<<Cosa ti sistemi che ce li hai ricci e corti>>

<<Dai>>dico offesa. Mi metto un mano tra i capelli per mettere al loro posto i ricci e poi metto il broncio.

<<Sei cattivo>>mi metto a braccia conserte e gli volto le spalle.

<<Dai vieni qui>> si mette davanti a me e cerca di abbracciarmi, ma non glielo permetto.

<<Eddai, sai che scherzo>>tira fuori il labbruccio <<Mi perdoni?>>

Cerco di nascondere il sorriso ma piano a piano viene fuori, così Stella si avvicina e mi abbraccia.

Mi separo da lui e guardo i due signori ancora parlare e sospiro

<<Stella>>

<<Umh>>

<<Cosa succederà adesso?>> ecco la domanda di cui ho paura della risposta.

Lo sento sospirare poi si abbassa per essere della mia stessa altezza<<Non lo so baby, ma qualunque cosa succederà io e te staremo insieme, ok?>>

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