Capitolo 15: UNA PERSONA É TANTO FIGA QUANTO STRONZA

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"Vivi la vita solo se te ne freghi dei giudizi"

Bianca, tonda senza nemmeno una riga.

La rigiro ancora tra l'indice e il pollice cercando di trovare qualche difetto, ma non trovandolo l'appoggio sopra il tavolo.

E' oggettivamente perfetta.

La vera domanda è: A cosa serve?

Mi metto a braccia conserte<< Confessa>> osservo attentamente la pasticca, aspettandomi chissà che cosa.

<<Ora o mai più>> ritento.

Giustamente non si muove e non parla.

Mi guardo attorno cercando di individuare la scatola contenente le altre pasticche, ma non trovo nulla.

Ogni giorno Paola mette il medicinale sul tavolo davanti alla postazione dove mangio solitamente e ogni tanto mi tiene d'occhio per constatare che la prenda sul serio.

Mi guardo attorno posando poi casualmente lo sguardo sull'orologio.

<<Cavoletti>>

Devo fare presto se no entro in ritardo. 

Metto in bocca l'incriminata e bevo un goccio d'acqua per mandarla giù meglio.

Dodici anni. 

Dodici anni che prendo un qualcosa di cui non ho la minima idea a cosa serva.

<<Almeno fai bene il tuo lavoro>>

Di corsa prendo lo zaino, corro verso la bici e pedalo a tutta velocità verso la scuola.

"Filtra la luce dall'alto e sembra quasi bello. Non mi piace mai un cazzo, ma stamattina è diverso"

Le parole del cantante Izzy sembrano azzeccare in pieno il mio umore di oggi.

Sto sorridendo.

Sto sorridendo mentre sto andando a scuola.

Non è normale.

Alcune volte quando vado a Ragioneria sembra di essere nel film America Horror Story. La maggior parte delle persone assomigliano a mummie stanche e scocciate.

Mi guardo guardo attorno per appurare la situazione: due ragazzi camminano ridendo e chiacchierando allegramente, altri sono seduti nella panchina fuori a fumare una sigaretta sempre sorridendo. 

La bidella tiene la porta d'ingresso. Mi aspetto di vedere un viso stancato accompagnato da un espressione svogliata, invece sorride allegramente salutando gli studenti che entrano.                      Starà pensando alle sue vacanze?

Parcheggio la bici nel porta bici e mi avvio lentamente all'ingresso quasi saltellando, ma smetto quasi subito per il male al sedere.

Stamattina è diverso.

ULTIMO GIORNO DI SCUOLA.

Vorrei urlarlo a tutto il mondo.
Vorrei fare capriole, salti mortali, giravolte ma sorrido e basta.

Con due dita allontano la maglietta di taglia enorme dalla schiena. Ho disinfettato le ferite e fatto tutte le cure del caso ma bruciano ancora.

Entro nell'atrio e salgo le scale, guardando i rappresentanti di istituto addobbare la scuola per la festa imminente.

Dovrebbero leccarmi il culo per quello che ho fatto, farmi una statua o come minimo ringraziarmi. Invece nulla.

Fuck!

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