Capitolo 34: CONTRO DI ME

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-17  | 15° giorno

Apro gli occhi e guardo il soffitto.

C'è qualcosa che non va.

Mi siedo sul letto e guardo l'orologio:  9:45

Ok, decisamente qualcosa non va. Non ho preso la pastiglia e non li ho sentiti andare via.

Esco in punta di piedi dalla mia camera e mi affaccio alla loro. Spalanco la bocca, mentre li guardo indaffaratissimi. I vestiti sono sparsi ovunque per tutta la camera in compagnia di: shampoo, detersivi, mascara, scarpe, rossetto, sacchetti, valigie... insomma di tutto e di più.

Il mio cuore si riempie di gioia, come se ridesse.

In cinque minuti sono pronta e senza farmi vedere esco di casa, prendo la bici e vado al parco.

C'è un sacco di gente e per un po' resto vicino ad un albero ad osservare le persone. Mi concentro su un gruppo di ragazzini che giocano a calcio.

Stanno urlando a tutto spiano, corrono di qua e di là e ogni volta che fanno goal, si tolgono la maglietta come se fossero ad una vera partita allo stadio.

Non capisco, ma sorrido. È divertente guardarli.

<<Ehi, cioccolatino>>

Mi giro e gli sorrido<<Pasticcino>> grido correndogli incontro. A metà strada ci incontriamo e ci abbracciamo.

<<Cosa ci fai tutta sola?>>

Mi allontano da lui e gli metto una mano tra i suoi bellissimi, liscissimi e morbidissimi capelli biondi<<Niente di che. Tu?>>

<<Sono con tutti gli altri>>sorride divertito dal mio gesto, poi mette un braccio intorno alle spalle e intanto camminiamo. Osservo la sua maglietta azzurra che si intona perfettamente con il colore dei suoi occhi.

<<Mi sei mancata cioccolatino>> dichiara baciandomi i capelli.

<<Non sono passati neanche tre giorni>>rispondo ridendo.

<<E non puoi mancarmi?>>

<<Dico solo che esageri>>

<<Blabla blabla>>si allontana per farmi la linguaccia.

<<Dai>>mi metto a braccia conserte e faccio la finta offesa.

<<Ma che carina che sei cioccolatino, con quel broncio>>mi sussurra qualcuno all'orecchio.

Mi giro e alzo le mani,  solo che così facendo, gli do una sberla.

<<Scusa Moretto, mi dispiace>>mi scuso, cercando di non ridere solo che non ci riesco e gli scoppio a ridere in faccia.

<<No, ma ridi pure>> adesso è lui che fa il broncio e con quelle labbra carnose, sicuramente morbide...gli metto una mano davanti alla bocca.

<<Cazzo fai?>>domanda leccandomi la mano.

<<Hai delle labbra troppo belle>>

<<Diretta la ragazza>>Mi giro per vedere chi ha parlato e di fianco a lui c'è un ragazzo e poi...

Merda.

Merda, merda, merda.

Lui mi guarda incazzatissimo e con un espressione da menefreghista.

<<Ci credo, nessuno riesce a resistermi>>risponde Moretto, poi sento le sue braccia attorno alla mia pancia.

Oddio, mi piace troppo questa posizione anche se non dovrebbe. Dei piccoli formicolii si diffondono nella mia pancia, non perché sono innamorata di lui, ma sono troppo felice di tutto questo. Un mese fa non mi sarei mai immaginata di trovarmi qui, circondata da ragazzi uno più figo dell'altro e due di loro sono pure i miei migliori amici!

C'è...capitemi.

<<Ragazzi, dobbiamo concentrarci. Quindi cosa facciamo?>>chiede ragazzo sconosciuto 1

<<Non rompere Mattias è  già tutto pronto>>esclama ragazzo sconosciuto 2

<<Aspettate viene anche lei>>avverte Pasticcino.

<<Io?>>esclamo, mentre Davide dice con voce dura<<No>>

<<Cosa?>>chiedo non sapendo se rivolgermi a Davide o a Pasticcino.

<<Ci divertiremo, Cioccolatino>>interviene Moretto abbracciandomi ancora da dietro e soffiando ogni parola sul mio collo.

Ok, così non riesco a pensare.

Tolgo le mani, se pur riluttante, di Moretto dalla mia pancia e mi metto di fianco a lui.

<<No, lei non viene>>ribadisce Davide senza guardarmi.

Ahh, la metti così?

<<Dovunque voi andiate io sono dei vostri>>lo sfido, guardandolo dritto negli occhi, perché io le palle le ho e non ho assolutamente paura di lui.

Davide gira la testa di scatto, mentre Moretto e Pasticcino gridano di gioia.

<<Visto, non abbiamo concluso niente>> constata Mattias.

<<Sì, invece. Ci  incontriamo di fronte alla pasticceria alle nove. Portate da bere sicuramente loro saranno poveri>>

<<HO DETTO CHE TU NON VIENI>> quasi urla con voce dura.

Ci giriamo tutti verso di lui. Ma quest'ultimo guarda solo una persona. 

ME.

<<Non rompere il cazzo. Io vengo e mi accompagnerà Pasticcino>>giro la testa verso Nicola, ma lui guarda accigliato Davide.

<<Ragazzi cosa sta succedendo?>>

<<Allora?>>chiedo non spostando lo sguardo da lui.

<<Non è difficile da capire. TU NON VIENI>>

Con la coda dell'occhio vedo Barogi avvicinarsi, così mi giro dalla sua parte.

Cazzo, sono proprio nella cacchetta.

Retrocedo lentamente, mentre lui avanza.

Sì, ho paura di lui. Non l'ho mai visto arrabbiato. Il suo sguardo è ridotto in due fessure e il mio cibo preferito sembra sfumato via, lasciando spazio ad un colore più scuro rendendo i suoi occhi minacciosi. Delle piccole rughette si sono formate sulla fronte e la mascella è ben delineata.

Ok, posso capire che sia così incazzato con me però non può impedirmi di venire con loro.

 1 sono anche i miei amici.

2 bhè...ho solo loro come amici.

<<Non voglio persone che mentano a me e ai miei amici. Ci siamo intesi?>> La vena del collo sembra che debba scoppiare da un momento all'altro e penso che si stia trattenendo dal non urlare.

<<O mi dici cosa nascondi o te ne vai e subito. VAI A CERCARE ALTRI AMICI DA FOTTERE, PERCHÉ CON ...>>. Continuo ad andare indietro solo che inciampo su qualcosa. Sto per cadere, ma Davide mi prende il braccio, io afferro la sua maglietta e ci ritroviamo tutte e due per terra.

OH, OH









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