Capitolo 33: LA MASCHERA E LO SCUDO

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-18 | 14° giorno

Non capisco, cazzo!

Stava funzionando tutto e poi...la situazione è scivolata, come granelli di sabbia che volano via.

Perché deve sapere di me? Che cosa vuole?

Sì, volevo che fossimo amici, però non bisogna per forza dirsi tutto, vero?

Oh 'fanculo.

Cazzo.

Volevo essere sua amica, ma pensavo che non gliene fregasse niente e invece...merda. Chi vuole conoscere una persona che ti chiama nessuno?

È così... così maledettamente stronzo, cazzo!

Poi salta fuori con la storia del Ringo, della Nutellina, ti voglio conoscere, ti voglio aiutare...ma che cazzo di problemi hai? Vai da uno psicologo, fatti curare, ma NON DARE FASTIDIO A ME!

Prendo il cuscino e lo premo contro la faccia<<Ahrrrrrrrg>>

Che palle!

Da così fastidio non avere ragione, perché tutta questa situazione si è creata per colpa mia.

Se io me ne stessi al mio posto, se non mi impicciassi della vita degli altri...non saremo arrivati qui.
Non sarei arrivata qui.

Sono una persona inutile e combina guai e poi mi lamento se nessuno mi vuole conoscere?

Guardo il soffitto e poi chiudo gli occhi per trattenere le lacrime.

Sconfitta.

Gli altri ti possono prendere per il culo a vita, ma la battaglia non è mai finita e ti rialzi e li affronti, se hai le palle.
Se non perdi te stesso.
Ma se perdi te stesso è la fine. Ti stendi e rimani lì, perché la battaglia è finita. Sei sconfitto, out!

<<No, ci vado io, cazzo>>

<<Perché dovresti andare tu?>>

<<Perché sì, me lo merito, ho aspettato da anni...>>

<<Pensi che io non l'abbia fatto?>>

<<Dovresti...dovresti lasciarmi andare è la mia occasione>>

<<Ed io?>>

<<A te arriverà di nuovo, a me non ricapiterà>>

<<Ma ti senti quando parli?>>

Sbuffo.

Che cosa hanno questa volta?

Non litigano mai, sono sempre uniti e oggi?

A fatica mi alzo, apro la porta e vado in salotto.

Paola ha i capelli marroni, che le incorniciano il volto, lo sguardo furente e le mani suoi fianchi. Edoardo invece ha le braccia alzate e l'espressione incazzata.

<<Oh, eccola>>

<<La causa del nostro problema>>

Io??? Ma che cazzo?

Mi guardano tutte e due. Ed eccoli ritornati uniti contro di me.

<<Cosa ho fatto?>>

<<Cosa hai fatto?>>chiede incredula Paola<<Sei inutile eppure sei sempre nel mezzo>>

<<Perché?>>riesco a chiedere anche se sto sentendo il groppo in gola e la pancia chiudersi.

<<Perché? Ci chiedi perché sei inutile? Ti rendi conto che non fai mai niente per la casa, non sai neanche fare le cose più semplici, sai solo far incazzare la gente. Non sai dove va quello o quell'altro quando vivi qui da DODICI anni. Ti si chiede aiuto, ma combini solo dei casini, sei sporca dentro. Una brutta persona>> Edoardo mi guarda dritto negli occhi.

Ogni parola mi colpisce come se fosse un proiettile.

Lo so, non sono una persona perfetta, non sono la figlia che tutti vorrebbero, faccio un sacco di errori, faccio impazzire la gente...ma è normale, no? È il mio carattere e non ce la faccio a cambiare se le persone mi aggrediscono e mi giudicano così.

Allora è meglio una maschera, uno scudo. Le persone iniziano ad accettarti per quello che vedono. Credono che tu sia forte, ma appena togli la maschera, crolli, solo per un secondo, solo per riprendere fiato perché il secondo dopo sei lì a sorridere, come se non fosse successo nulla.

Ma una volta dette, le parole colpiscono lo scudo, lo perforano, ci lasciano il segno, cercano di raggiungerti e tu stai lì.
Resisti, resisti, resisti.
Il problema è che lo scudo si rovina e non ti proteggerà per sempre.

<<Se moriresti faresti un servizio alla società>>aggiunge Paola

Sbatto più volte le palpebre, perché questo è un colpo forte da incassare.

NON AZZARDARTI A PIANGERE, mi ordino perché non devo, per nulla al mondo, fargli vedere le mie debolezze.

Mando giù la saliva, mentre sento la pancia chiudersi. Respiro lentamente poi chiedo<<Perché ce l'avete con me questa volta?>>

<<Pensi sempre che non sia colpa tua>>esclama Paola

Stringo forte le mani e vorrei urlarle in faccia di andare avanti e di non rinfacciarmi gli errori che faccio.

<<Ma lo è sempre, ricordatelo.>>Edoardo fa un bel respiro, poi spiega<<Ci hanno offerto>>

<<A tutte e due>>specifica Paola

<<Un offerta di lavoro all'estero e non possiamo andarci>>

<<Perché ovviamente dobbiamo badare a te>>conclude Paola.

Offerta di lavoro?

ESTERO??

TUTTE E DUE???

Che cazzo è, la giornata in cui si avverano tutti i desideri?

DEVO trovare ASSOLUTAMENTE una soluzione.

<<Perché non>>inizio, ma ovviamente Paola mi interrompe<<Ecco il genio! Quella che sa sempre tutto. Illuminaci>> fa un sorrisetto ironico.

La ignoro perché potrei mollarle un ceffone, dalla faccia da schiaffi che si ritrova.

<<Dicevo, perché non fate venire il nonno qui o io vado da lui. Così io abito con lui e voi...>>

VI TOGLIETE DAI MARONI.

<<Andrete all'estero>>

Paolo ed Edoardo si guardano.

Non sono un fottuto genio, ma la soluzione l'ho trovata eh? Brutti stronzi?

<<Sparisci>>ordina Edoardo.

Salgo in camera mia mentre spero con tutto il cuore che trovino una soluzione.

Perché se ne andranno, vero???

SPAZIO

RICORDATEVI: non fatevi sconfiggere da nessuno, non fatevi calpestare da nessuno. Siate orgogliosi di voi stessi e se non vi piacete, cambiate, ma fatelo per voi. NON PER GLI ALTRI

2 _ cercate, distinguete, conoscete e tenetevi strette le persone che vi rendono felici, che vi stanno accanto perché di persone speciali ce ne sono poche e quando le incontrate non fatevele sfuggire.

Dopo il mio piccolo momento da psicologa cosa ne pensate del capitolo?

RingoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora