Capitolo 14: LE PAROLE

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Due giorni.

Due giorni alla fine della scuola.

Ho sempre pensato che il due fosse un numero stupendo.

Non è armonioso il suono che fai dicendo due?

Per non parlare della pronuncia e dello spelling: du-e.

A me, per esempio, mi si attorciglia lo stomaco diventando una corda stretta stretta, le gambe tremano come se ci fosse un terremoto sotto ai piedi.

Intreccio le dita e le metto sotto alla testa, come se fossi in spiaggia a prendere il sole. Solo che odio il mare.

Che ci vado a fare?

Non sono abbastanza abbronzata?

Sono d'accordo sul fatto che il mostro blu possa essere meraviglioso.                  Ti ritrovi davanti a un immensa quantità d'acqua e immagini che non finisca più.                             
Ti ritrovi a riflettere su dove possa finire, quanto sia profondo...e poi finisci a pensare a tutte quelle persone che muoiono in mare. Inizi a immaginare quanto possa essere sporco, a quante malattie ci possano essere. Per non parlare delle meduse che ti potrebbero beccare, dei granchi che potrebbero strisciarti sulle gambe...

Capisco che il mare di prima mattina sia uno spettacolo della natura. Stendersi sul lettino e meravigliarsi del cielo che si schiarisce piano piano. I colori rosa e rosso chiaro che si diffondono lentamente, prima che compaia una piccola palla arancione. Via via che passano i secondi il sole sbuca in tutta la sua grandezza fino a sparire in alto nel cielo. Intorno senti il gracchiare dei gabbiani e le onde del mare che vanno su e giù.

Pensate di ammirare questo spettacolo davanti alle montagne.   

Davanti al loro manto bianco.                                                                                    Davanti alla loro immensità e bellezza.

Pensate di stare sopra a una cima di un cucuzzolo disperso nel nulla.

Immaginate di guardare la valle sotto di voi, così piccola e colorata.

Nessuno che urla, nessuno che piange.

Il silenzio assoluto che vi può offrire la natura in quel momento.

La pace che raggiunge il tuo corpo, facendoti sentire libero.

Per non parlare delle passeggiate immersi completamente nel verde. I ruscelli ghiacciati e incontaminati che ti scorrono a fianco, gli uccellini che cinguettano, le persone che quando passi ti salutano. 

La differenza è che sei completamente immerso nel paesaggio. Completamento perso in te stesso. Ti guardi, ti osservi in mezzo al verde.

Non sei circondato dalla confusione, dagli schiamazzi, dalla sabbia...

Un giorno in montagna ti cambia la vita!

E i meravigliosi fiori...

<<AURORA! VIENI IMMEDIATAMENTE DI SOTTO>> urla Paola da qualche parte della casa.

Il cuore aumenta i battiti, colpendo la cassa toracica come se da un momento all'altro dovesse saltare via dal petto. 

Che cosa ho fatto ora?

Seduta sul letto sento l'ansia salire troppo velocemente. Per un momento mi manca il respiro e brutti pensieri iniziano a invadere la mente.

Non voglio essere picchiata.                                                                                              Non voglio ancora soffrire.

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