Caspiterina, non vedo nulla!
Cerco il muro e poi seguo la sua lunghezza finché le mie ginocchia non vanno a sbattere contro qualcosa. Tasto con le mani e mi pare che sia un lenzuolo.
Sospiro di sollievo per non essere inciampata da nessuna parte e mi stendo nel letto stando attenta a non toccare né sfiorare per sbaglio Davide.
<<Non mordo, Ringo>>
<<Chi l'ha detto?>>chiedo senza girarmi
<<Io>>
<<E tu chi sei?>>
Ecco. La fatidica domanda che mi facevano sempre Paola ed Edoardo, a cui non sapevo mai rispondere.
Cosa potevo dire?
Chi sono io?
Una sfigata? Una nullafacente? Un fallimento? Una nullità?
Probabilmente è questo che volevano sentirsi dire ma... è difficile accettarlo e poi dirlo ad alta voce è ancora peggio, perché devi confermare la persona inutile che sei.
<<Io, unico e imperfetto>>sussurra<<Perfetto nelle sue imperfezioni>>
Mi giro lentamente e mi concentro sui suoi occhi così scuri a causa del buio.
<<Mi...mi>>mi schiarisco la voce<<Mi dispiace>>dico distogliendo lo sguardo.
<<Per cosa?>>mi mette due dita sotto il mento e me lo solleva, ma faccio di tutto affinché i miei occhi non incontrino i suoi.
<<Ho dato dell'imbecille ai tuoi genitori>>chiudo gli occhi per non poterlo guardare. Mi sento una merda.
<<Ehi, guardami>>sussurra dolcemente, ma scuoto la testa
<<Ti ascolto comunque>>
<<Ma voglio vedere i tuoi occhi>>
<<Non sono così speciali, non ne vale la pena>>
<<Perché la tua autostima è pari alla cacca di un cane?>>
Sorrido per la similitudine, ma non rispondo.
Non mi va di...dire nulla. Non sono ancora pronta.
<<Io...non stavo ragionando>>sposto l'argomento a quello principale. Lui sbuffa, ma non dice nulla.
<<Le cose dette di impulso sono sempre le più vere>>si gira con la pancia in su, a guardare il soffitto mentre io mi metto su un fianco.
È così bello da fare male.
La luce lunare illumina il suo petto nudo rendendo la pelle liscia, come la seta. I cappelli sono sparsi per il cuscino e davanti agli occhi. Il naso è leggermente all'insù rendendolo un po' bambino, le labbra...le labbra sono perfette, come sempre. Carnose, morbide di un bel colorito rosa carne. Il mento è liscio senza traccia di un peletto ed è meglio così.
È un bambino barra ragazzino ed è figo così.
Con lo sguardo scendo e ammiro i suoi pettorali dove vorrei metterci la mano e scendere fino agli addominali, toccare tutti i sei quadrettini e sfiorare la v del sesso.
Amo il fatto che sia tutto liscio, morbido, come il sedere di un bambino. Solo le gambe sono coperte da una leggera peluria e va bene così, se no sembrerebbe strano.
E noto, solo adesso, che indossa solo le mutande!
C'è...io sono stesa accanto ad uno stra figo che indossa solo le mutande!
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Ringo
RandomLEI: una casinara, combinaguai, un uragano che sconvolge e travolge ogni persona che si scontra per la sua strada. La sua qualità è quella di essere sempre felice ma dietro a quel sorriso c'è un mondo intero che nessuno sa. LUI: all'apparenza è stro...