Capitolo 46: MOSTRARE LE PROPRIE FRAGILITÀ E....NUOVE METODOLOGIE

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Caspiterina, non vedo nulla!

Cerco il muro e poi seguo la sua lunghezza finché le mie ginocchia non vanno a sbattere contro qualcosa. Tasto con le mani e mi pare che sia un lenzuolo.

Sospiro di sollievo per non essere inciampata da nessuna parte e mi stendo nel letto stando attenta a non toccare né sfiorare per sbaglio Davide.

<<Non mordo, Ringo>>

<<Chi l'ha detto?>>chiedo senza girarmi

<<Io>>

<<E tu chi sei?>>

Ecco. La fatidica domanda che mi facevano sempre Paola ed Edoardo, a cui non sapevo mai rispondere.

Cosa potevo dire?

Chi sono io?

Una sfigata? Una nullafacente? Un fallimento? Una nullità?

Probabilmente è questo che volevano sentirsi dire ma... è difficile accettarlo e poi dirlo ad alta voce è ancora peggio, perché devi confermare la persona inutile che sei.

<<Io, unico e imperfetto>>sussurra<<Perfetto nelle sue imperfezioni>>

Mi giro lentamente e mi concentro sui suoi occhi così scuri a causa del buio.

<<Mi...mi>>mi schiarisco la voce<<Mi dispiace>>dico distogliendo lo sguardo.

<<Per cosa?>>mi mette due dita sotto il mento e me lo solleva, ma faccio di tutto affinché i miei occhi non incontrino i suoi.

<<Ho dato dell'imbecille ai tuoi genitori>>chiudo gli occhi per non poterlo guardare. Mi sento una merda.

<<Ehi, guardami>>sussurra dolcemente, ma scuoto la testa

<<Ti ascolto comunque>>

<<Ma voglio vedere i tuoi occhi>>

<<Non sono così speciali, non ne vale la pena>>

<<Perché la tua autostima è pari alla cacca di un cane?>>

Sorrido per la similitudine, ma non rispondo.

Non mi va di...dire nulla. Non sono ancora pronta.

<<Io...non stavo ragionando>>sposto l'argomento a quello principale. Lui sbuffa, ma non dice nulla.

<<Le cose dette di impulso sono sempre le più vere>>si gira con la pancia in su, a guardare il soffitto mentre io mi metto su un fianco.

È così bello da fare male.

La luce lunare illumina il suo petto nudo rendendo la pelle liscia, come la seta. I cappelli sono sparsi per il cuscino e davanti agli occhi. Il naso è leggermente all'insù rendendolo un po' bambino, le labbra...le labbra sono perfette, come sempre. Carnose, morbide di un bel colorito rosa carne. Il mento è liscio senza traccia di un peletto ed è meglio così.

È un bambino barra ragazzino ed è figo così.

Con lo sguardo scendo e ammiro i suoi pettorali dove vorrei metterci la mano e scendere fino agli addominali, toccare tutti i sei quadrettini e sfiorare la v del sesso.

Amo il fatto che sia tutto liscio, morbido, come il sedere di un bambino. Solo le gambe sono coperte da una leggera peluria e va bene così, se no sembrerebbe strano.

E noto, solo adesso, che indossa solo le mutande!

C'è...io sono stesa accanto ad uno stra figo che indossa solo le mutande!

RingoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora