Capitolo 9

2.6K 146 31
                                    

Non riesco a staccare gli occhi dal mio riflesso allo specchio da ben quindici minuti.

Leo è con Brenda e Walter in salotto e J non è ancora tornato a casa. Credo che arriveremo in ritardo per la cena a casa di suo padre.

Continuo a fissarmi allo specchio e ho allacciato e slacciato infinite volte i primi due bottoni della camicia di seta che indosso. Stasera ho deciso di coprire le macchie di ustione che ho sulla pelle, anche se sono leggermente sbiadite rispetto a quando me le sono procurate, ma proprio non voglio trovarmi nella condizione di dover spiegare cosa mi è successo semmai dovesse chiedermelo il padre di J o la sua compagna. Non riuscirei mai a parlare di Richard e raccontare quell'episodio orribile della mia vita. Tra i miei familiari e gli amici non provo più vergogna nel mostrarle, perché ormai fanno parte di me, ma con qualcuno di estraneo proprio non riesco a metterle in mostra. Sento già i loro occhi curiosi che le fissano e il disagio che mi procurano.

Sospiro e mi sistemo i capelli che questo pomeriggio ho deciso di tagliare. Le punte mi sfiorano appena le spalle e questo nuovo taglio corto mi fa sembrare decisamente più adulta. Chissà se J apprezzerà.

Riallaccio di nuovo i bottoni della camicia e la sistemo nell'orlo dei pantaloni classici, in stile uomo, che ho deciso di indossare, abbinandoli a un paio di décolleté dello stesso colore. Spero di non sembrare una che se la tira o che ci tiene a evidenziare, se non ostentare, la sua fissa nel dover essere sempre presentabile.

«Ehi, stai benissimo». Brenda fa capolino dalla porta e mi sorride.

La guardo attraverso lo specchio, ma non riesco a ricambiare il sorriso sincero. Sono tesa. «Non dovevo accettare l'invito a questa cena».

«Lo sai che J ci tiene», si avvicina.

«Infatti lo faccio solo per lui», sospiro e mi decido a distogliere lo sguardo dal mio riflesso e mi volto verso di lei.

«Ma qualcosa ti turba». Mi posa una mano sulla spalla. «Hai sempre paura che suo padre lo riporti sulla cattiva strada?»

Abbasso lo sguardo e scuoto la testa. «Un po'... ma c'è dell'altro che mi sta torturando».

«Sarebbe?»

Mi mordo il labbro e alzo gli occhi al cielo. «La compagna di suo padre ha una figlia. Si chiama Ivy e J l'aveva già conosciuta in passato...»

«E allora? Cosa ti spaventa?»

«Credo che ci stia provando con lui. Gli arrivò un messaggio la notte dopo la festa del tuo matrimonio ed era decisamente ambiguo. Ovviamente J mi ha rassicurata quando ho provato a chiedergli spiegazioni, ma... continuano ad arrivargli messaggi a notte fonda. J non ha mai ricevuto messaggi durante la notte e questo mi fa preoccupare».

«Non ti fidi di J?»

«Sì, certo che mi fido...»

«Allora perché ti preoccupi? Ho sempre pensato che saresti tu quella a sfasciare il matrimonio cedendo alle avance di Andrew», ridacchia e io la fisso sconvolta.

«Brenda, ma che cavolo dici. Ti sto parlando di una cosa seria!» Le do una leggera spinta e si ricompone all'istante.

«Okay, scusami. Ho fatto una pessima battuta». Alza le mani e sbuffa. «È che Andrew sa i tuoi punti deboli, ti conosce meglio di tutti e so che condividete dei segreti che non avete mai raccontato a nessuno...»

«E questo cosa c'entra?» la interrompo e non capisco dove vuole arrivare.

«Che prima o poi ti saresti sentita più compresa da lui che da J, ecco» si stringe nelle spalle e distoglie lo sguardo. «Mi sono più volte preoccupata e per questo inveisco continuamente su Andrew. Ho come l'impressione che stia architettando qualcosa alle tue spalle per far crollare il tuo matrimonio. E poi, fingendosi estraneo ai fatti, cercherà di raccogliere i tuoi pezzi come ha sempre fatto».

Rapita - parte 4 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora