Sei mesi dopo..."L'ennesimo scontro tra gang. È stato trovato stamattina all'alba il cadavere di Antony Hernandez. La polizia era sulle sue tracce da sei mesi e a ritrovarlo è stata la moglie, insieme al figlio di otto anni. Ha raccontato di aver visto l'auto del marito in sosta fuori al cancello della propria abitazione ed è corsa in strada con suo figlio con la gioia di poter finalmente riabbracciarlo. Ma poi, la macabra scoperta. Il bagagliaio era aperto e dentro c'era suo marito privo di vita, con la lingua e le dita mozzate e gli occhi cavati fuori dalle orbite. Tutti i pezzi erano accuratamente sistemati sul cadavere, forse per uno strano avvertimento contro qualcuno. Gli agenti hanno già rilevato varie impronte digitali sia nell'auto che sul cadavere. Si tratta di cinque uomini, tutti identificati e appartenenti a una delle gang rivali. Nei loro appartamenti sono state rinvenute anche le armi usate per l'omicidio e ora sono in stato di arresto..." la giornalista in tv racconta la terrificante morte dell'uomo che è piombato in casa mia quella maledetta notte, spaventandomi a morte e strappandomi via mio figlio. "Anche due sicari sono stati trovati morti stamattina. I due uomini sono spesso stati avvistati insieme a Antony Hernandez e sono stati ritrovati entrambi in un piccolo appartamento che condividevano fuori città, impiccati e trivellati di colpi d'arma da fuoco..." ed ecco gli altri due tizi che erano presenti quella notte. Anche loro morti, massacrati, mentre il terzo fu arrestato durante l'agguato. Gli altri che adesso sono morti erano riusciti a scappare. E non credo proprio che sia stato uno scontro da gang, ma...
«Cristo santo!» sbotta mia madre fermandosi al centro del salotto per alzare il volume della tv. «Non sarà mica stato...» ma mi fissa prima di pronunciare il suo nome.
«Impossibile. J è in Messico» mormoro con lo sguardo puntato sullo schermo del televisore, ma chissà perché non ne sono per niente sconvolta. Forse perché mi aspettavo già di sentire questa notizia prima o poi, e forse perché avevo il sospetto che J stesse architettando qualcosa.
«Beh, meglio che rimanga lì... per sempre», borbotta mentre si allontana per le sue faccende giornaliere e io rimango ancora un po' seduta al tavolo della colazione a guardare la tv, anche se non sento nulla di quello che continua a dire la giornalista perché la mia mente si è ormai focalizzata su un punto preciso. Ovvero, a quando ho avuto il coraggio di andare a casa mia, un mese fa.
Mia madre insisteva, e insiste ancora, per metterla il vendita. E mi ero decisa quando sono andata lì quel giorno. In un certo senso, volevo dare un ultimo addio a tutto quello che ho vissuto tra quelle mura e recuperare alcuni oggetti a me cari. Ma la casa non era affatto vuota e desolata come avevo immaginato. C'erano tracce di J, ovunque.
Eppure Walter mi aveva detto che poco tempo dopo il funerale l'ha aiutato a vendere il locale e con i soldi ricavati ha acquistato una proprietà in Messico. "Se ne è andato", mi disse e io gli credetti, pensando che così sarebbe stato meglio per entrambi. Ma poi, un mese fa, ho scoperto che non era affatto vero. J non si vedeva più in giro perché si stava nascondendo, non perché fosse partito per il Messico. E le sue tracce a casa mi diedero la conferma.C'era lui in quella casa. C'erano i suoi vestiti sparsi, l'odore persistente del tabacco, resti di cibo da asporto, il caffè caldo e il frigo mezzo pieno. E poi... c'erano delle armi che non avevo mai visto prima di allora in casa. Solo la camera da letto sembrava essere intatta. Sul letto c'erano tutte le cose di Leo, meticolosamente sistemate. Dove dormiva? Sul divano pieno di bottiglie di alcol? O sul pavimento? Una cosa però è certa: J ha sofferto un sacco e ha pensato solo a vendicarsi per tutti questi mesi. E se fossimo stati insieme, beh, non mi vergogno a dirlo, ma l'avrei aiutato. Sarei stata una sua complice e sarebbe stato maledettamente appagante uccidere gli uomini che mi hanno strappato via mio figlio.
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Rapita - parte 4
Mistério / SuspenseRitornano Jack e Eleanor, con una nuova vita ma con questioni ancora irrisolte. Pronti a farvi trascinare di nuovo nel loro oscuro mondo?