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Quella sera il Lavo nightclub era particolarmente pieno di gente, lo era sempre a dir la verità, ma quella volta ancora di più. Non c'era stato un momento di pausa per noi dipendenti ma nonostante questo io e le mie amiche sapevamo bene come divertirci per rendere più piacevole quelle ore infernali perché la presenza dell'altra rendeva meno pesante il lavoro delle due restanti.
Proprio come in quel momento.
"Sophia, puoi portare questo al tavolo cinque per favore?" La mia attenzione fu richiamata dalla mia amica Rachel, che mi passò un vassoio contenente due bicchieri di birra appena annuii alla sua domanda.
"Aspetta!".
Ero pronta ad incamminarmi per raggiungere il tavolo che attendeva l'ordine effettuato, ma di nuovo Rachel mi richiamò.
"Che c'è?".
"Vieni qui".
Mi fece segno di avvicinarmi e, seppur con sguardo accigliato, feci come mi disse, mi afferrò per le braccia e mi posizionò di fronte a sé e mi spinse un po' più in dietro per non farci vedere dai clienti presenti.
"Ma che stai facendo?" Le domandai.
"Shh."
Mi zittì e le sue mani si appigliarono alle estremità della gonna rossa che indossavamo tutte e tre, e che rientrava nel vestiario lavorativo, e la tirò un po' più in giù lasciando che aderisse perfettamente sul mio corpo e accentuasse maggiormente le mie curve prosperose.
"Mhmh! È di questo che parlo" Sorrise soddisfatta e con un gesto mi invitò a proseguire e ritornare, lasciando scorrere lo sguardo su di me con tanto di complimenti.
"Sei bellissima! Ora vai a conquistarlo" Mi disse.
"Ma chi?".
"Sì certo, fai finta di non aver capito" Affermò lasciando che la sua mano si scontrasse di proposito contro il mio sedere appena la superai per riprendere il vassoio.
"Ma sei scema?" Sgranai gli occhi e la guardai mentre se la rise di gusto, eravamo tutte abituate a quei gesti fra di noi ma non sul posto di lavoro, davanti a tutti.
"Molti ti stanno invidiando in questo momento" Commentò Aubrey, che sogghignava mentre era impegnata a preparare dei cocktail masticando animatamente una chewing-gum.
"Lo so, è la cosa più soddisfacente" Rispose Rachel.
"Posso farlo anch'io?".
Gli occhi di tutte e tre si posarono contemporaneamente su quella voce esterna che si intromise prepotentemente nel nostro discorso senza che nessuno gli desse il permesso, alzai le sopracciglia e squadrai il ragazzo che prese parola non risparmiandosi dal guardare spudoratamente il mio corpo.
