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n/a: questo è fino ad ora uno dei capitoli più lunghi che abbia mai scritto, spero vi piaccia! buona lettura.🤍
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Il silenzio calò in modo istantaneo fra tutti noi.
Fui attraversata da un brivido immediato che quasi mi provocò una morsa allo stomaco fino a metterlo sottosopra come se avessi la nausea, mi paralizzai sul posto e lottai con tutta me stessa per far sì che il mio silenzio non desse voce ai miei pensieri, perché il mio orgoglio non avrebbe mai voluto che venissero a conoscenza del fatto che ci fossi totalmente e immediatamente rimasta male.
E non volevo guardarlo, non ne avevo il coraggio, non per lui ma per me, perché alla fine lui non mi aveva fatto alcun torto. Era a me che piaceva, non viceversa, ed ero io ad essere segretamente gelosa di lui.
Va bene pensai, non sei mio.
"Oh, non lo sapevi.." Percepivo alcuni dei loro occhi su di me, come ad assistere ad una mia eventuale reazione mentre altri si scambiavano occhiate fugaci e persino sorrisetti divertiti.
"Merda.." Mormorò Xavier, il cugino dei due fratelli.
"Questo figlio di puttana ti ha appena infamato" Aggiunse.
Come se fosse quella la cosa più importante e grave, sì noi non stavamo insieme ed era ovviamente libero di fare quello che voleva, ma se lo fossimo stati? Era per loro quella la cosa peggiore?
Lui mi affiancava ancora, il blunt era incastrato fra il pollice e l'indice ed era rimasto a mezz'aria, come se nemmeno lui si aspettasse che il ragazzo pronunciasse quelle parole e ciò lo prese alla sprovvista, cosa che lui pareva odiasse con tutto sé stesso.
Venire a conoscenza di quella cosa mi ferì più di quanto mi aspettassi, questo mi confermò con più certezza quanto lui mi piacesse e mi fece così inaspettatamente male che rimasi completamente in silenzio.
E quel ragazzo non faceva altro che guardarmi con un sorrisetto divertito e provocatorio, in attesa di una reazione che però da me non avrebbe ottenuto perché avrei preferito morire che dimostrare di esserci rimasta male. Mi guardavano tutti come fossi così persa per lui che mi sentii tremendamente umiliata, come fossi una stupida ragazzina che correva dietro un ragazzo a cui non gliene fregava niente di me.
Fortunatamente però la suoneria del mio telefono mi tirò fuori da quel momento spezzando il mio silenzio, e ringraziai tutto ciò che c'era da ringraziare e soprattutto Matt, perché fu il suo nome ad apparire sullo schermo del mio cellulare. Percepivo alcuni dei loro sguardi su di me, ma soprattutto i suoi occhi ed io non volevo fare altro se non trovare una via di scampo per assimilare.