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Sophia pov.
Una tragedia:
una mente matura e un cuore romantico nello stesso corpo.
Quel mattino aprii gli occhi, tutto sembrò normale e fu quasi un bel risveglio nonostante tutto ma poi mi guardai intorno e realizzai che dovessi alzarmi dal letto, e questo fu già abbastanza stressante per la mia mente.
Va bene così mi ripetevo,
volevo cercare di essere più positiva perché non mi piaceva sentirmi in quel modo ed erano troppi giorni consecutivi che mi sentivo moralmente ed emotivamente giù, tutto questo era più stancante della mia stanchezza mentale.
Lanciai uno sguardo all'esterno tramite la finestra della mia stanza da letto, sembrava apparentemente una bella giornata di domenica che quasi mi diede delle vibes piacevoli stile vecchio film italiano degli anni '80. Mi poggiai con le braccia sul cornicione della finestra e portai il mento su esse mentre mi sporgevo attentamente.
Il sole batteva timidamente sulle strade newyorkesi, l'asfalto era ancora bagnato dalla neve dei giorni precedenti e che pian piano si stava sciogliendo, ad occupare le strade come sempre c'erano le immancabili auto che però quel mattino parevano di meno rispetto alla gente che camminava a piedi sui marciapiedi.
Donne e uomini con enormi buste della spesa, bambini che giocavano fuori approfittando della mancanza giornaliera di scuola e tutto questo faceva sembrare il mondo un posto sereno, quasi sorrisi.
Nonostante la mia infanzia sia stata traumatica e totalmente disastrosa continuavo, a volte, in preda da un'improvvisa nostalgia e malinconia, a desiderare di poter tornare a quando ero bambina per un solo giorno e rivivere quella spensieratezza.
Guardavo loro e per un'istante ci rividi me, James e Nicole quando giocavamo perennemente fuori dalle nostre case nel quartiere di Inkster, la città della Contea di Wayne nello stato del Michigan.
