Sophia, come puoi essere così sorridente e solare e allo stesso tempo così rotta?
Non lo so.
Ci sarai per te quando ne avrai bisogno?
Sophia, devi esserci per te.
Come si fa?
Mi piacevo di più quando non prestavo alcuna attenzione a niente e nessuno, perché le loro parole non potevano toccarmi ed io finalmente potevo essere ciò che ero.
Distolsi lo sguardo per puntarlo fuori dal finestrino solo per non guardarlo mentre deglutivo con forza. La sua presenza in quel momento mi infastidiva come mai era accaduto, le sue parole furono così dure che iniziai a pensare che la sua schiettezza fosse stata guidata da ciò che pensava, questo significava che tutto ciò che temevo rispecchiasse la realtà:
io ero solo un bel corpo e non possedevo alcuna qualità che mi rendesse una persona stimolante e interessante.
Forse è per questo che tutti finivano per andare via, perché diventavo noiosa. Ero sinceramente stanca, per una singola volta mi sarebbe piaciuto essere la destinazione di qualcuno e non più un semplice luogo di passaggio dove tutti prendono quello che vogliono e poi vanno via senza guardarsi dietro.
Ero ben consapevole del fatto di non essere perfetta, ma combattevo troppo con me stessa per vivere una vita in pace.
Forse è per questo se scambiavano la mia gentilezza per stupidità, perché la mia bellezza estetica conduceva automaticamente a credere che non potessi essere intelligente e di bell'aspetto allo stesso tempo.
Forse aveva ragione: il fatto che la maggior parte delle persone, soprattutto di sesso maschile, siano costantemente stati gentili nei confronti era solo per il mio aspetto esteriore.
Come i vecchi amici di Michael di una volta. Ricordavo bene quanto fossi più piccola e il modo in cui mi abbracciavano, mi stringevano e mi guardavano un po' troppo proprio quando Michael era distratto utilizzando la semplice scusa del: "guarda come sei cresciuta, non ti vedo da tanto tempo". Ed io non comprendevo quanta malizia ci fosse nei loro sguardi nei confronti di una semplice ragazzina.
