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Amavo New York.
Non importava quanto spesso venisse svalutata o sopravvalutata, i suoi difetti o i suoi pregi, non ho mai sentito di appartenere a nessun posto come in quella città. Ovunque mi trovassi pareva fossi seduta sopra il cielo ad ammirare le persone correre per i marciapiedi e i turisti frenetici che ammiravano ciò che ci circondava, perché quando si è a New York e si cammina per le sue strade si prova quella sensazione al petto come se ci si trovasse in un vecchio film.
Non ero di New York eppure sentivo mi appartenesse come se ne facessi parte, ma forse il bello di quella città è proprio questo, la sensazione di appartenenza che donava a chiunque ci mettesse piede. Dicevano fosse la città per tutti, perché cammini per le strade e vieni notato ma non sei mai al centro dell'attenzione.
Non ho mai saputo il perché, ma spesso avevo l'abitudine di recarmi per le strade mai dormienti di Manhattan solo per raggiungerne il ponte e perdermi nelle emozioni che quella città mi trasmetteva.
Odiavo trovarmi in luoghi affollati e spesso ciò mi impediva di uscire in solitudine, ma recarmi in quel preciso punto era per me una piccola pausa dal resto perché tutta la gente andava ma nessuno si fermava ed io non mi sentivo in pericolo.
Era sera tardi e mi trovavo su quel ponte a lasciare che le mie iridi si perdessero nello skyline stellato di Manhattan e non solo, anche nelle mille luci soffuse se si mischiavano col cielo stellato che mi facevano compagnia.
La mia permanenza con il Lavo era ormai giunta al termine e questo quasi causò un pizzico di amarezza benigna che mi confuse le idee, quel posto non poteva più fare parte della mia vita ma allo stesso tempo non volevo lasciarlo andare e questo non faceva che rimarcare quanto desiderassi un cambiamento ma che fossi sempre troppo spaventata per affrontarlo.
Ciononostante mi aveva ospitata per tanti anni e divenne un punto di riferimento con all'interno infiniti ricordi che avrei custodito con me, non mi sarebbe mancato quello che è diventato ma ciò che era quando tutto ebbe inizio per me.
Ero certa che non sarei stata ciò che ero se non avessi varcato la soglia di quel locale per puro caso, anni prima.
Quella sera mi trovai momentaneamente sola, Aubrey e Rachel erano a lavoro, James e Mia erano a cena dalla famiglia di Nicole e Matt aveva degli impegni, solitamente ciò mi conduceva a ordinare del sushi, fare della skin care con la musica accesa, oppure semplicemente a guardare The Jerry Springer Show, ma quella volta stranamente non avevo voglia di nulla di ciò, così decisi di uscire e fare due passi perdendone la cognizione del tempo senza che nemmeno me ne accorgessi.
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•𝐋𝐨𝐯𝐞, 𝐉𝐨𝐧𝐞𝐬• |𝐍𝐚𝐬
Romance•𝐬𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐥 𝐡𝐞𝐫𝐞• ᵗʰⁱˢ ˢᵗᵒʳʸ ⁱˢ ʰᵉᵃʳᵗᵇʳᵉᵃᵏⁱⁿᵍ ᵇᵘᵗ ˢᵒ ᵇᵉᵃᵘᵗⁱᶠᵘˡ "ʀɪᴄᴏʀᴅᴀ ɴᴀꜱ, ɪʟ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴇ' ᴛᴜᴏ". "ɴᴏ, ɪʟ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴇ' ɴᴏꜱᴛʀᴏ". 𝐄𝐥𝐞𝐮𝐭𝐡𝐞𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚: un forte desiderio di libertà. Sophia ovunque fosse passata ha fatto breccia...