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Mi sentivo come se nessuno avesse realmente bisogno di me.
E non importa quanto potesse proseguire la mia quotidianità, stavo bene e avevo accanto delle persone che amavo con tutta me stessa, compievo i miei passi della mia vita ma continuavo ad essere triste la notte.
Ascoltavo la musica e pensavo con costanza a tutto quanto, poi mi univo agli altri e ritornavo a ridere e sorridere come se non sentissi di possedere uno strano vuoto al petto.
Mi sentivo in colpa per questo, perché volevo bene ai miei amici e sapevo che avrebbero fatto di tutto per me eppure continuavo a percepire quel senso di solitudine indescrivibile.
Forse l'assoluta felicità non faceva parte del mio destino.
E così iniziai pian piano a rassegnarmi a ciò, perché non c'è altro modo con cui convivere con determinati pensieri se non provare a fingere che non siano presenti nella propria mente.
Non sapevo se fosse il modo giusto ma a volte funzionava, aiutandomi a vivere quelle giornate che parevano essere più lunghe del solito.
Crescendo, non si fece altro spazio nella mia mente se non un unico personale desiderio: spegnere i miei sentimenti. Mi era stato fatto tanto male da molte persone ed io ne fui stremata, ma più di tutto ero rimasta con traumi irreparabili e che fingevo che non esistessero, ma sapevo fossero l'origine di tutti i miei problemi mentali.
Perché stavo bene ma non stavo bene allo stesso tempo, e questo non era poi così okay ma cercavo di farmelo andare bene perché non potevo fare altro.
E pareva che avessi raggiunto quello stato di flebile apatia che aveva reso il mio cuore un pezzo di cuore, come se non fosse assolutamente intenzionato a fare entrare altre persone al dì fuori di quelle già presenti, perché per ritornare a voler bene e a fidarmi di coloro che mi circondavano io avevo messo nuovamente in gioco me stessa ma in modo spontaneo.
Mi sono affezionata a loro prima ancora che me ne rendessi conto e mi andava bene così, perché se si fosse intromessa la mia ragione al posto del mio cuore i miei attuali amici non sarebbero stati la mia famiglia com'erano.
Mi fidavo di loro ma non mi fidavo più di nessun'altro.
E così non potevo fare altro che seguire il mio costante metodo: essere ferita in privato, guarire in silenzio e felice in pubblico.
Perché non possedevo altri metodi se non tenere tutto per me.
Ho sempre reputato New York come la mia più completa salvezza e l'inizio della mia nuova vita perché la gente cambia ed io lo avevo fatto, ma più di tutto ero cresciuta. E se avessi avuto la possibilità di tornare indietro avrei ugualmente preso quel treno che mi avrebbe portata via da Detroit.
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•𝐋𝐨𝐯𝐞, 𝐉𝐨𝐧𝐞𝐬• |𝐍𝐚𝐬
Romance•𝐬𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐥 𝐡𝐞𝐫𝐞• ᵗʰⁱˢ ˢᵗᵒʳʸ ⁱˢ ʰᵉᵃʳᵗᵇʳᵉᵃᵏⁱⁿᵍ ᵇᵘᵗ ˢᵒ ᵇᵉᵃᵘᵗⁱᶠᵘˡ "ʀɪᴄᴏʀᴅᴀ ɴᴀꜱ, ɪʟ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴇ' ᴛᴜᴏ". "ɴᴏ, ɪʟ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴇ' ɴᴏꜱᴛʀᴏ". 𝐄𝐥𝐞𝐮𝐭𝐡𝐞𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚: un forte desiderio di libertà. Sophia ovunque fosse passata ha fatto breccia...