Baby Boy You Are So Damn Fine •8

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Non ho smesso di pensarlo.

Divenne quasi snervante, perché da quando mi allontanai da lui e da quel locale io rimasi così arrabbiata per il suo comportamento che non avevo fatto altro che pensarci ininterrottamente.

Avevo tentato di tutto, una qualsiasi distrazione che fosse in grado di darmi un motivo per andare oltre e smetterla di pensarlo, ma poi finivo sempre punto e daccapo e non riuscivo più a fermarmi.

Non ne comprendevo il motivo, sì, non negavo che avesse attirato la mia attenzione sin da subito e che fosse esteticamente veramente un bel ragazzo, ma i suoi modi e la sua misteriosità mi erano entrati in mente con insistenza ed una parte di me iniziò a pensare, furtivamente e silenziosamente, a quando ci sarebbe stata la prossima occasione di rivederci.

Chissà se sarebbe più accaduto.

E questo quasi mi buttava un po' giù, perché sì, ci eravamo lasciati in un modo un po' particolare però nel complesso mi piaceva la sua compagnia, perché mi incuriosiva.

Alzati.

Non ne ho voglia.

Alzati.

Non ne ho voglia.

Alzati.

Perché non riuscivo ad alzarmi dal letto? Avevo così tanto che mi aspettava da quella giornata, eppure non avevo alcun tipo di entusiasmo a riguardo e seppur fosse presente in me non era abbastanza da condurmi ad alzarmi e dare inizio alla mia giornata.

Avevo paura di uscire, non riuscivo ad accettarlo perché mi spaventava quanto tutto questo sembrasse peggiorare giorno dopo giorno. Quel mattino mi sarei dovuta recare al nuovo lavoro, era il mio primo giorno e tutto l'entusiasmo sembrava svanire secondo dopo secondo fino a percepire il mio cuore palpitare prepotentemente nel mio petto, dandomi una sensazione di soffocamento.

Guardavo il soffitto, sprofondata nelle mie coperte che stringevo fra le dita in cerca di un appiglio.

Sophia, ne eri emozionata.
Sophia, a te piace questo lavoro.
Sophia, non puoi perdere questa occasione.
Sophia, alzati.

Odiavo gli inizi, perché mi staccavano dalle abitudini che avevo inevitabilmente inserito nella mia zona comfort non calcolando quanto quest'ultima potesse uccidermi.

Come si può stare bene con sé stessi in solitudine finché poi non diventa troppo?

Sophia, tu e Matt avete bisogno di quei soldi altrimenti come andrete avanti?

Il costo della vita a Manhattan diveniva man mano sempre più caro e nonostante avessimo entrambi uno stipendio a testa non era facile stare al passo ai prezzi a cui eravamo sottoposti, eravamo solo in due e non possedevamo questo vizio di spendere molto eppure spesso capitava che non riuscissimo ad arrivare a fine mese perché tutte le bollette che attendevano di essere pagate toglievano più di metà stipendio ciascuno, e vivere nell'appartamento in cui ci trovavamo non era semplice.

•𝐋𝐨𝐯𝐞, 𝐉𝐨𝐧𝐞𝐬• |𝐍𝐚𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora