CAPITOLO 29;

1.2K 31 23
                                    

"È stupendo...", mormoro estasiata. Mi guardo attorno con i capelli che mi colpiscono ripetutamente il viso, colpiti dall'aria fresca di mare.

Stiamo attraversando il lungomare, tirandoci dietro le nostre valigie, diretti verso l'Hotel.

Ogni volta che giro la testa vedo pescherecci e bancarelle a non finire. C'è chi vende pesce, chi vende portafortuna, pentole, specialità tipiche e chi più ne ha più ne metta.

Sono già rimastra colpita da un cornetto rosso, a detta loro portafortuna ed amuleto contro il malocchio. Qui la gente urla frasi strane con parole incomprensibili. Una specie di dialetto tutto loro che non si avvicina minimamente all'italiano lineare. Mi affascina tutto di questo posto e siamo appena arrivati!

Mi trovo in mezzo ad Harry e Cat. Appena Niall ha capito che parlargli non era nei miei programmi si è arreso e adesso cammina più indietro di noi offeso. Non ho intenzione di rivolgergli la parola fino a che non mi calmo un po'. Non posso crederci che mi abbia tenuto nascosta una roba del genere. Era il mio migliore amico e Ashley La P la mia nemica numero 1! E a lui Ashley stava antipatica tanto quanto a me!

"Allora, bambola, che è successo con il mio piccolo ma adorato fratellino?", Harry interrompe i miei pensieri infuriati e mi costringo a respirare per darmi una calmata.

"Non posso dirtelo...", borbotto, ostinata. Cat mi lancia un'occhiata strana e si allontana, probabilmente per andare da Liam.

"'O maccarone mio nisciùno 'o tene: 'o mengo tuòsto e tuòsto se mantène!".

"Secondo te in che lingua sta parlando?", Harry indica il venditore ambulante che ci sta indicando felice. In mano tiene una busta piena di...

"Mac- che-ro-ni", scandisce Harry con una divertentissima pronuncia italiana. "Ma che roba è?".

"Maccheroni.", ripeto sforzandomi di non accentuare la lettere a. "E' un tipo di pasta.", spiego, ricordandomi quello che c'era scritto sulla guida di Napoli. Non nego di essere stata molto interessata alla parte gastronomica. Non vedo l'ora di assaggiare il Gateau di patate e salsiccia e friarelli.

"Alt!", grida improvvisamente il professore. Ci fermiamo tutti di botto, leggermente allarmati. 

Alzo lo sguardo e capisco il motivo per cui ci siamo fermati. Davanti a noi si trova un imponente castello. Lo riconosco subito, avendo letto la guida turistica meno di un giorno fa.

"Castel dell'Ovo", dico a voce alta. Sento addosso lo sguardo di Niall ma faccio finta di niente. 

"Signorina Smith.", mi risponde il professore di geografia. Sembra alquanto irritato e lo guardo confusa. "Visto che sembra conoscere così perfettamente il luogo perchè non ce ne parla?", grugnisce.

"Non c'è problema.", guardo la professoressa di lingue straniere che mi fa cenno di continuare. "Il Castel dell'Ovo è il castello più antico della città di Napoli ed è uno degli elementi che spiccano maggiormente nel famoso panorama del Golfo.", concludo, mordendomi il labbro. Guardo il professore che sembra irritato senza un motivo preciso. Decido di lasciar perdere. 

"Grande sorellina. Sei la più intelligente!", grida Liam ben attento a farsi sentire dal professore. Mi batte il cinque e ridacchio, riacciuffando il mio trolley.

Dopo altri dieci minuti di camminata infine riusciamo ad arrivare alla nostra meta. L'Hotel "Vesuvio" si stanzia davanti a noi. Si trova all'interno di un bellissimo palazzo medievale e la vista sul Vesuvio, il famosissimo vulcano napoletano, è assicurata!

Il fratello del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora