Osservo guardinga Cat mentre passa la chiave magnetica di fronte alla serratura della nostra camera. E' tutta agitata e i suoi movimenti sembrano meccanici.
"Cosa c'è che non va?", chiedo seria alzando un sopracciglio mentre entriamo.
Cat sussulta e si porta le mani al petto. "Io? Cosa? Ma va, non è nulla.".
"Cat ti conosco da anni.", insisto. "Se non avessi avuto nulla ti saresti buttata subito nel lettone soffice invece sei in piedi a guardare confusa la stanza.".
"Tessa, sono le undici, vorrei proprio dormire.", insiste.
"Catherine...".
"Theresa...".
"Okay hai vinto!", sbuffo alzando le mani. "Ma non per sempre.", la indico e mi chiudo in bagno per prepararmi a dormire.
Mentre mi spazzolo i denti osservo i cartelli appesi vicino al water scritti sia in inglese che nella lingua strana dei Napoletani. Cercando di non guardare la parte inglese provo a tradurre l'altra ma nulla da fare. Per quanto io possa aver studiato l'italiano queste parole sono incomprensibili.
Evidentemente Cat è dello stesso parere perché la sua voce squillante mi arriva dritta alle orecchie. "Tessie, che vuol dire per te...ehm...assettati!?".
"Non volevi dormire?", la rimbecco divertita e la sento ripiombare nel silenzio, palesemente offesa.
Esco dal bagno e senza preavviso mi butto nel lettone soffice proprio sopra di Cat. Lei trattiene il respiro e mi guarda come se fossi totalmente impazzita. Ipotesi - tra parentesi - non del tutto sbagliata.
Inizio a farle il solletico, sapendo quanto le da fastidio e scoppia subito a ridere, isterica. La seguo a ruota mentre lacrime di divertimento iniziano a uscire dagli occhi di entrambe.
"The-re-sa.", ansima, cercando di divincolarsi ma mi isso sulle ginocchia e la tengo stretta sotto di me. Per ripicca Cat mi tira leggermente giù i pantaloncini leggeri del pigiama, scoprendo le mutandine ed inizia a darmi dei pizzicotti proprio appena sopra il leggero strato di stoffa, sapendo quanto la mia pelle è sensibile in quel punto.
"Ehm ehm.".
Un colpo di tosse ci fa smettere all'istante e ci giriamo tutte e due verso la porta. Niall e Liam sono lì, che ci guardano divertiti.
"Ma siete impazziti?!", esclama Cat, diventando subito rossa. "Potevamo essere nude!", gracchia, cercando di coprirsi. In effetti non è che siamo poi così vestite.
"Come diavolo avete fatto a entrare? Non vi hanno insegnato che prima si bussa?"; sbotto. Lancio un'occhiataccia a mio fratello che sta facendo la radiografia del sedere di Cat, piegata per raccogliere la sua maglietta.
"E perderci il gioco?", ridacchia Niall.
Lo guardo male. "Quale gioco, di grazia?".
"Rotolarsi nel letto con due ragazze seminude.", risponde felice. Alzo gli occhi al cielo e mi sistemo i pantaloncini.
"Stavamo discutendo.", rispondo, facendogli la linguaccia.
"Discutendo, principessa. Certo. Ma non ti preoccupare, non ho nulla in contrario se la mia ragazza desidera avere contatti con altre ragazze, anzi potrei partecipare anche io.", scherza. Liam gli tira una gomitata.
"Non dirlo neanche per scherzo amico.", lo rimprovera, continuando a tenere gli occhi fissi sulla mia migliore amica. O meglio, sulla scollatura messa in risalto dalla leggere canotta della mia migliore amica.
"Beh, cosa ci fate qui? Io e Tessie stavamo per...", Cat ridacchia. "...andare proprio a dormire.".
"Abbiamo fatto degli scambi di camera.", risponde Liam. "Harry è andato da Phillip, anche se penso che poi vada da qualche ragazza. Niall vuole dormire con Tessie e...ehm...Cat rimaniamo io e te.", spiega, guardando malizioso Cat.
STAI LEGGENDO
Il fratello del mio migliore amico
FanfictionRomanzi rosa e cioccolato, questo è il motto della quasi diciassettene Tessa Smith, residente a San Francisco insieme al fratello Liam, affascinante playboy. La loro vita scorre piacevolmente tra fuori e dentro i banchi di scuola della S.F. High Sc...