CAPITOLO 32;

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Okay è deciso: amo la cucina Italiana! La colazione nell'Hotel "Vesuvio" si è svolta senza imprevisti e ho fatto il bis di ogni piatto offerto dal buffet. E ho preso il tris di Pastiera, un dolce tipico del luogo.

Dopo essere stati sul Vesuvio il professore e la professoressa ci hanno riportati in centro per pranzare e ora stiamo tutti gustando la pizza fritta. 

"E' stato molto affascinante.", dice Phillip, addentando un pezzo di pizza.

"Concordo.", annuisco vigorosamente. Non ero mai salita su un vulcano ed è davvero una bella esperienza che consiglio a tutti.

"E' stato stancante ma ne è valsa la pena.", Cat beve un sorso di Coca-cola dalla sua lattina e poi continua: "Per un momento ho pensato di buttare Ashley giù nel cratere ma poi ho deciso che esistono altri mille modi più soddisfacenti per farla fuori."

Ci giriamo tutti verso Ashley La P che sta consumando il suo pranzo vicino a Mrs. Kylie che non la perde d'occhio un istante. E' messa male e guarda tutti con faccia incazzata. Sembra che abbia pure un tic all'occhio. Distolgo immediatamente lo sguardo.

"Ci siete tutti?", grida il professore dopo essersi accertato che tutti abbiano finito di mangiare.

Rispondiamo in coro e ci rimettiamo in marcia. Destinazione Piazza Plebiscito.

Mentre camminiamo Niall mi circonda le spalle con un braccio e mi posa un bacio sulla fronte.

"Hai gli occhi che brillano, principessa.", mi dice. 

"Amo visitare, lo sai.", rispondo stringendomi a lui. Un anziano signore ci avvicina a noi e istintivamente mi remo contro il fianco di Niall. Ci mostra un sorriso sdentato e sembra stia per piangere. 

"Stranieri?", domanda in inglese-

"Si, veniamo dall'America.", gli rispondo in italiano.

"Ahh, Americani!", l'anziano signore ci scocca un'occhiata d'intesa. "Ho conosciuto mia moglie in America.", sospira malinconico. 

Sento odore di storia romantica! Deliziata mi affretto a parlare: "Dove? Se non sono scortese.", sono sinceramente incuriosita.

"Certo, guagliuncella. Ci siamo conosciuti alla Washington University. Eravamo giovani e felici. Avevo tutto ciò che un uomo potesse desiderare. Una donna meravigliosa che mi amava.".

"Vi siete sposati?", chiede Niall.

"Certamente.", l'anziano signore annuisce ripetutamente. "Dopodiché abbiamo concluso la nostra fuga d'amore qui a Napoli.".

Sospiro affascinata. Niall mi prende la mano e me la stringe. "E ora?", domando.

"Helena è morta due anni fa. Un orribile tumore al cervello. E' stata molto coraggiosa e ha lottato fino alla fine. Ma il cancro è stato più forte di lei.". 

"Oddio.", mi porto le mani alla bocca scandalizzata. "Mi scusi...io non avrei dovuto...mi dispiace così tanto...", balbetto inorridita. 

"Guagliuncella, è tutto a posto.", mi rassicura, posandomi una mano sulla spalla. Riesco a scorgere il dolore nei suoi occhi mentre parla di sua moglie Helena. Sento una potente stretta allo stomaco, mentre il signore mi guarda dritto negli occhi, e capisco che l'amore vero esiste. 

E' come se un fulmine mi colpisse all'improvviso. Come se venissi attraversata da un TIR: non bisogna sprecare tempo quando si sta con la persona che si ama. Il pensiero mi balena in fretta nel cervello, forte e chiaro. 

Tutto mi risulta più semplice. Così facile. La risposta, la verità ce l'ho sempre avuta sotto gli occhi. Ed io sono sempre stata cieca.

Sono innamorata di Niall. Da sempre. E non devo neanche sprecare un secondo con lui. 

Il fratello del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora