CAPITOLO 14;

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"Forza, San Francisco!", Grida Cat come una pazza, alzandosi in piedi a muovendo le braccia. Accanto a noi Niall ride come una iena e io cerco di sprofondare nel seggiolino.

Alla fine si, mi hanno convinto a venire alla partita di football di Harry e Liam. Il football della S. F. High School, da quello che mi hanno raccontato, è diversissimo dal Football che si gioca in tutta America. Qui viene giocato come il calcio italiano. Non che la cosa mi dispiaccia. Mio fratello è bravissimo in porta e Harry è così bello tutto sudato che corre, o mentre esulta quando fa punto. O goal. Non ricordo.

La cosa imbarazzante è che Cat mi ha convinto – non chiedetemi come – a indossare la "divisa ufficiale" delle fans dei San Francisco.

Niall mi ha raccontato che quando Harry e Liam erano in prima liceo, quelli di quinta avevano pensato (complimenti per la genialata) che sarebbe stato divertente far indossare alle ragazze fans della squadra di football abitini succinti. E da quel momento la tradizione si ripete ogni volta che c'è una partita. La regola è semplice: non puoi entrare se non indossi la "divisa ufficiale".

Lasciate che vi illustri questa "divisa ufficiale": si tratta di un top attillato corto con le spalline con sopra disegnato il logo della squadra di football, – un leone che ha nelle fauci una palla da calcio – una gonnellina stile cheerleader svolazzante molto corta, delle parigine pesanti e una scarpa nera con il tacco. Se hai freddo puoi metterti sopra una giacca e basta.

Tutto questo lo vendono in segreteria. Si avete capito bene: in SEGRETERIA. Io basita. Se lo avessi saputo prima col cavolo che avrei anche solo comprato una di queste cose. Ma Cat, è Cat.

"La cosa che non capisco è perché visto che questa divisa era stata creata in passato dobbiamo metterla ancora oggi?!", chiedo esasperata al mio migliore amico.

"Perché, mia dolce principessa, i ragazzi sono sempre stati arrapati, sia ieri che oggi!", Niall alza gli occhi al cielo e nasconde un ghigno. Per tutta risposta sbuffo e batto le mani per una parata di mio fratello.

"Dai Tessie, alzati con me! Sembro una pazza a gesticolare da sola!", Cat si gira verso me e Niall e mi fa il labbruccio, a cui sa che non posso resistere.

"Si, Tessie, alzati, muovi quel bel culetto, io intanto resterò qui dietro seduto a godermi la vista.", il mio migliore amico si morde il labbro e sorride malizioso.

"Pervertito.", dico. Ma non me la sono presa veramente, anche perché so che Niall scherza. Perciò mi alzo lo stesso e grido con tutto il fiato che ho in gola.

"Forza San Francisco!!!".

Appena pronunciata l'ultima vocale Harry si gira verso di me –in un minuto di pausa – e mi manda un bacio volante. Mi fa l'occhiolino e mima qualcosa con le labbra che non riesco a capire.

Purtroppo, circa venti ragazze sedute davanti a me, capiscono Roma per Toma e credono che il bacio e l'occhiolino siano destinati a loro. Tutte quelle oche iniziano a saltellare eccitate, facendo finta di accalappiare il bacio di Harry con le mani, tirandosi giù le scollature già profonde e scuotendo il sedere. Grr, che nervoso.

"Non fare caso a loro. Tanto Harry è palesemente preso da te.", mi rincuora Cat.

Oggi doveva venire pure Tylor alla partita, ma Cat mi ha detto che ha avuto una visita medica improvvisa che non poteva assolutamente rimandare, perciò neanche oggi conoscerò il ragazzo che è cotto (e probabilmente viceversa) della mia migliore amica.

"Vado a prendere da mangiare ragazze. Voi volete qualcosa?", ci chiede Niall a circa venti minuti alla fine della partita. Il risultato per adesso è pari: 4 a 4.

Il fratello del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora