Capitolo 1.

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#Flashback

Sono chiusa in camera.
A chiave.
Mia madre mi chiude sempre qui.
Quando viene mia cugina, non mi fa mai uscire.
Nessuno della famiglia sa che esisto.
Il motivo?
Ho il gene-X.
Si, sono una mutante.
E mia madre odia i mutanti.
Certe volte si innervosisce perché riesco a leggere la sua mente.
O da una stanza mi trovo in un'altra senza pensarci.
Ma non lo faccio apposta.
Ho 17 anni e non controllo i miei poteri da quando sono piccola.
Riesco a leggere o controllare le menti.
Una solo alla volta.
Vedo al buio e mi teletrasporto.
Avere tutti questi poteri insieme non è facile.
Ho sentito della scuola di mutanti.
Ma mia madre ha subito bocciato la scelta.

Non mi vuole mandare in una scuola piena di 'mostri come me'.
Parole sue.
Mia cugina è più grande di poco di me.
Di due anni.
E si chiama Ashley.
Queste cose le so perché, anche se sono chiusa, li sento parlare.
Chiudo gli occhi sedendomi sul letto e sospirando.
Vorrei uscire di qui.
Sono una persona dopo tutto.
Sento il freddo sotto di me e, appena apro gli occhi, noto di essere seduta a terra.
Sono in cucina.
Maledizione, i miei poteri.
Se mia madre mi scopre è la fine.
Mi alzo guardandomi intorno e sento delle voci in salotto.

Chiudo gli occhi sperando di ritrovarmi in camera appena li riapro ma nulla.
Li apro e sono ancora in cucina.
Sento dei passi e, come mi giro, noto mia madre guardarmi con gli occhi spalancati.
Sta per parlare ma allungo le mani interrompendola: "Non.. Non l'ho fatto apposta, non controllo i poteri ti ho detto!"
Lei mi guarda indicando dietro di sé seria: "Vai di sopra di nuovo e non farti vedere da tua cugina. Non voglio che sappia di avere un mostro come parente."
La guardo sentendomi gli occhi lucidi scuotendo la testa: "Non sono un mostro. Sono tua figlia. Merito amore anche se sono una mutante."

Viene verso di me prendendomi forte dal polso: "Tu non meriti amore. I mostri come te non meritano amore. E non sei mia figlia. Nessuno ti conosce quindi è come se non ho una figlia."
Ora sono stanca.
Voglio andarmene di qui.
Gli faccio mollare il polso indietreggiando sentendomi le lacrime scendere sulle guance: "Io vado via."
Lei mi guarda facendo una piccola risata indicandomi: "E dove pensi di andare, scusa?"
Sollevo le spalle avvicinandomi alla porta del giardino: "Ovunque ma non qui. Troverò un posto dove stare."

Mi guarda inizialmente in silenzio poi annuisce: "Esci, avanti. Ma se esci da quella porta, puoi pure non tornare più."
La guardo seria per poi uscire velocemente di casa.
E vabbene, non tornerò.
Troverò un modo per stare bene.
Meglio di stare sempre chiusa.

(...)

È sera.
Sto camminando per strada da quando sono uscita di casa.
Non so veramente dove andare.
Però ora devo trovare un posto dove riposarmi.
Sono stanca.
A casa ormai non posso più tornare.
Mi siedo su una panchina sospirando.
Mi guardo intorno quando sento come se qualcuno mi fissa.
Mi giro confusa ma non vedo nessuno.
Forse è una mia fissa.
Sto per alzarmi quando sento un fischio.
Alzo la testa e vedo seduto su un palo un ragazzo con i capelli biondi..
E con delle ali enormi bianche.
Lo indico confusa e facendo un passo indietro: "E tu chi diavolo sei?"
Fa un salto scendendo dal palo e fermandosi di fronte a me allungandomi una mano: "Mi chiamo Warren Worthington III.. Ma puoi chiamarmi Warren o Angelo o Arcangelo. Decidi tu."

Faccio una smorfia incrociando le braccia: "Inutile chiederti se sei un mutante dato che lo sei."
Vedo uscire da dietro un'angolo una ragazza e ci saluta sorridendo.
Chi è ora questa?
Ha dei capelli castani e occhi castani.
Warren gli fa un cenno sorridendo e, appena lei ci raggiunge, lui la indica: "Lei è Juliet Smith.. È una mutante anche lei."
Wow.
Tutti e due mutanti sono.
Buono a sapersi.
Ci stringiamo la mano amichevolmente e lei sorride: "E tu? Come ti chiami?"
Faccio un sorriso sollevando le spalle mollando la mano: "Felicity.. Felicity Price."
Lui mi indica alzando le sopracciglia: "Sei una mutante."
Sto per parlare e lui fa una smorfia finendo di parlare: "Perché i tuoi occhi sono gialli?"

Oh già.
Un piccolo particolare che mi dimentico sempre.
I miei occhi che cambiano colore e diventano gialli quando uso i miei poteri.
Faccio un sospiro gesticolando con una mano: "Si, sono una mutante.. I miei occhi diventano gialli quando uso i miei poteri. Uno dei miei poteri è vedere al buio, quindi potete capire."
La ragazza, Juliet, fa un sorriso per poi fare un cenno: "Visto che sei sola, vieni da noi. Abbiamo un posto.. Decente dove dormire e ci potresti dire di più su di te. Chissà potremmo diventare amici."
Annuisco sorridendo senza dir nulla e, appena si incamminano, li seguo iniziando a parlare.
Ora ho un posto dove dormire.
E ho anche due amici nuovi.
Mutanti.

#Fine Flashback

*Dieci anni dopo, per strada..*

Sono seduta su un balcone con una macchina fotografica.
La uso per vedere meglio le persone.
Sto cercando una persona precisa e, finché non la trovo, non mi muovo di qui.
Sbuffo fissandomi intorno dondolando le gambe dalla noia.
Sono tre giorni che ogni mattina mi metto qui sperando di vedere chi cerco.
Ma nulla.
Ovviamente.
Avvicino la fotocamera guardando con lo zoom diverse persone sbuffando: "Avanti, maledizione."
Giro lentamente quando all'improvviso li trovo.
Eccoli lì.
Tony Stark e la fidanzata.
O per meglio dire, Ashley.
Mia cugina.

Chi se lo aspettava.
Lei ha una vita così perfetta con il genio e miliardario, Tony Stark conosciuto come Iron Man..
E io invece?
Vivo in una casa abbandonata con Warren e Juliet.
E non ha nemmeno da preoccuparsi di qualche parente.
Sono tutti fuori città e gli unici in città sono i miei genitori.
E io.
Ma non mi conosce.
Metto la fotocamera nella sacca sospirando quando sento la finestra dietro di me aprirsi.
Oh, è il momento.
Giro la testa e una donna mi indica alzando la voce: "Oddio! Un ladro!!"
Si, certo.
Se volevo sarei entrata.
Faccio una risata chiudendo gli occhi e pensando a dove andare.
Sperando funziona.
Diverse volte mi manda dove sceglie il mio potere.
Una volta ho pensato di raggiungere Juliet al supermercato..
Mi sono ritrovata tutt'altra parte.
Non ho ancora il controllo dei miei poteri purtroppo.

Riapro gli occhi e mi trovo in una strana casa.
Troppo lussuosa per i miei gusti.
Il nostro rifugio non è decisamente così.
È l'opposto.
È troppo se c'è già una cucina e un salotto.
Cammino guardandomi intorno confusa e cercando di capire perché mi trovo qui e di chi è.
Sono in un salotto.
C'è un computer e due divani.
Dietro il computer c'è una strana piattaforma e dei strani vetri.
Mi avvicino ad uno dei vetri e, appena lo tocco, si apre mostrandomi cosa c'è dentro.
Un'armatura.
E non una qualsiasi.
Quella di Iron Man.

Un momento:
Cosa diavolo ci faccio io, Felicity Price, dentro casa di Tony Stark e di mia cugina, Ashley?!
Perché sono proprio qui?!
Anzi, perché mi sono trasportata qui?!

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora