Capitolo 34.

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*Due settimane dopo..*

Charles POV:

Sono con Erik, Jean e gli altri mutanti infondo alla stanza.
È il giorno del matrimonio.
I parenti di entrambi sono seduti alle sedie.
Gli Avengers sono un po' sparsi ovunque, per tenere sott'occhio la sala.
E noi siamo infondo vicino al portone.
In caso sentiamo un rumore, usciamo noi per primi.
Il mio pensiero è fisso che in queste due settimane non sono riuscito a realizzare un piano.
Ho allenato Felicity, anche se non ci parlavamo durante tutta la giornata.
Ma gli ho promesso di aiutarla.
È pronta.
È riuscita a prendere il controllo dei poteri.
E io invece non riesco a prendere il controllo di questa situazione.

Forse Erik ha ragione.
Non c'è altra soluzione.
Dobbiamo combatterli.
Spero di trovare una soluzione entro domani.
Altrimenti, sarà un problema.
Mi aggiusto il colletto della giacca tirando un sospiro.
Erik si guarda intorno per poi alzare un sopracciglio: "Siamo qui al matrimonio a fare attenzione se vengono quelli, ma l'unica cosa che noto è l'attenzione delle persone su di noi."
Lo guardo confuso per poi girare lo sguardo e notare ogni tanto qualche occhiata dai parenti di loro.
Tiro un sospiro mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni: "Non stanno facendo nulla di male, Erik, ci guardano solo."

Lui sposta il suo sguardo serio su di me: "Ci giudicano, Charles."
Roteo gli occhi sbuffando e non rispondendo.
Ora  Erik inizia.
Non la smette due secondi.
Sento Jean tirare un sospiro e la guardo confuso.
Lei sposta lo sguardo su me e Erik toccandosi il braccio: "Charles, i loro sguardi mettono soggezione però. Non stiamo facendo nulla di strano, perché ci guardano?"
Tiro un sospiro abbassando lo sguardo: "Non ci hanno mai visto, Jean, è un po' ovvio che ci-"
Erik mi interrompe guardando davanti a lui: "Perché gli umani, sono così. Vedono qualcosa di 'diverso' e hanno da giudicare."
Giro lo sguardo guardando di fronte a me rimanendo in silenzio.
Non so che pensare.
Non voglio rovinare la giornata a Tony.
Quindi meglio se rimango zitto e fermo qui.

Noto Tony dall'altare girare lo sguardo verso di noi.
Faccio un piccolo sorriso e lui riprende a guardare avanti a sé sospirando.
Immagino come può essere in ansia.
L'ansia ancora arrivano quelli.
L'ansia che possa succedere qualcosa da un momento all'altro.
Ma non deve pensarci.
Oggi si sposa con la donna che ama.
Meglio se rimane tranquillo.
Sentiamo la marcia nuziale partire e tiro un sospiro girando lo sguardo.
Ed ecco Ashley col padre e col vestito da sposa che avanza verso l'altare.
È iniziata.
Adesso bisogna fare attenzione di più di prima.
Nessuno deve rovinare la loro giornata.

(...)

*Il pomeriggio..*

Siamo nella mia scuola.
Tony e Ashley hanno deciso di passare il tempo qui.
Il matrimonio era privato.
E non avevano organizzato un pranzo per evitare, ancora una volta, brutte sorprese.
Per questo sono venuti qui.
Loro due.
E gli Avengers ovviamente.
Stiamo tutti insieme qui a chiacchierare tra noi.
C'è anche Felicity.
C'era anche al matrimonio, era la sua testimone, ma non ci siamo fermarti a parlare.
Parlare, certo.
Noto lo sguardo di Felicity su di me e, appena distolgo l'attenzione, noto Erik che si siede accanto a me.

Lo guardo confuso in silenzio e lui fa una smorfia tenendo un bicchiere di champagne in mano: "È stato bello, però la prossima volta che ci sarà una cosa del genere.. Pensaci due volte. I loro parenti ci hanno guardato quasi sempre come se eravamo più importanti noi di loro."
Sbuffo prendendogli il bicchiere dalla mano scuotendo la testa: "Non farla grossa, ci hanno guardato solo prima che iniziava.. E quando è finito un po'."
Erik mi guarda alzando le sopracciglia e sbuffo per poi bere un sorso.
Meglio che non la portiamo per le lunghe.
Non voglio discutere.

Tony sta per parlare quando noto Steve indicare verso la finestra.
Mi alzo confuso e notiamo fuori, sfortunatamente, lui.
Brett.
Maledizione.
Non ci ha dato fastidio durante tutta la mattinata.
Che vuole ora??
Come sapeva che eravamo qui??
Rimaniamo in silenzio e Steve fissa Tony serio: "Vado fuori a parlargli?"
Tony scuote la testa indicando verso la finestra: "Quel tipo vuole rovinare la giornata. Non si è fatto vedere durante il nostro matrimonio e ora è lì fuori che ci aspetta. Perché dobbiamo dargli corda?"
Erik alza il sopracciglio muovendo una mano: "Perché se non gli date corda, entrerà e potrebbe far del male a uno dei suoi mutanti."

Abbasso leggermente lo sguardo e Natasha si alza dalla sedia incrociando le braccia: "Qualcuno deve andare fuori a vedere che vuole, altrimenti rimane lì fermo o entrerà lui."
Guardo Ashley e Tony per poi guardare anche gli altri.
Forse è meglio se vado io.
Sono curioso di sapere che vuole ora.
Metto le mani nelle tasche sospirando alzando un sopracciglio: "Vado io. Sono curioso di sapere che vuole."
Sto per incamminarmi verso la porta quando Felicity mi raggiunge.
La guardo confuso e lei mette la mano sulla maniglia: "Vengo con te."

Gia, si.
Cercano lei.
E la porto fuori.
Praticamente sarebbe un benvenuto per fargli qualcosa.
Scuoto la testa e lei riprende a parlare guardandomi senza batter ciglio: "Siete stati tirati in questa situazione per colpa mia, quindi vengo anch'io."
La guardo in silenzio per poi annuire aprendo la porta.

Non voglio.
Però so che non la convincerò mai.
È testarda.
Non cambia idea.
Usciamo dalla scuola e, appena raggiungiamo quel Brett, lui fa un sorriso chiudendo lo sportello della sua macchina.
Roteo gli occhi incrociando le braccia serio: "Che vuoi?"
Lui fa un sorriso allargando le braccia e sollevando le spalle: "Speravo che Tony e la sua sposina sarebbero usciti. Volevo congratularmi con loro."
Felicity socchiude leggermente gli occhi facendo una smorfia nervosa: "Si, certo. Lasciali in pace. C'è l'hai con me, lascia perdere Ashley, Tony e la loro figlia."
Lui rimane inizialmente in silenzio per poi scuotere la testa: "Tony ti ha aiutato, ormai si è messo in pericolo lui da solo. Per quanto riguarda Ashley, è tua cugina. Non è detto che gli altri dello SHIELD farebbero qualcosa, ma io non sono loro."

Lo guardo fisso attentamente e poi faccio un sorrisino finto: "Già, perché tu non sei dello SHIELD o sbaglio?"
Mi guarda in silenzio spalancando leggermente gli occhi e io riprendo a parlare: "L'HYDRA. c'entrano qualcosa loro con te o sbaglio?"
Ed ecco che non parla.
Scena muta.
Silenzio assoluto.
Forse ho indovinato.
L'HYDRA c'entra qualcosa.
Lui apre bocca come per parlare ma lo interrompo alzando una mano: "E non vuoi lasciar perdere Ashley non perché è la cugina, oltre questo, ma perché L'HYDRA ha avuto a che fare con lei. Stai facendo un qualche doppio gioco che non puoi nascondere a un telepate se ci pensi, genio."
Abbassa lo sguardo per poi indicarmi decisamente nervoso: "Non finisce qui." infine entra nella sua macchina facendo retromarcia.

Felicity mi guarda confusa mettendo le mani sui fianchi: "Hai tirato a indovinare o gli hai letto veramente nella mente?"
Faccio una smorfia alzando un sopracciglio per poi guardare lei: "Gli ho letto la mente. Non ha pensato a cos'ha in mente per bene, ma quello che ho detto è quello che ho letto ora."
Lei tira un sospiro mettendo le mani sulla fronte: "Quindi non lascerà in pace Ashley, fantastico."
Abbasso lo sguardo scuotendo leggermente la testa per poi fargli cenno di entrare.
Lei annuisce rimanendo in silenzio e ci incamminiamo verso la porta dell'entrata.

Devo farmi venire in mente qualcosa.
Ashley non deve rimanere in pericolo.
Ha un figlia.
Finalmente viveva tranquillamente con Tony.
Questo Brett non può scombussolargli tutto.
Lo dobbiamo fermare.
Ma prima devo capirne di più.
Farò altre ricerche su di lui.
E mi farò venire in mente un piano per fermarlo.
Altrimenti, mi toccherà sentire a Erik.
E dovremmo attaccarli.
Non ci vedo tantissime soluzioni.

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora