Capitolo 7.

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*Il giorno dopo, il pomeriggio..*

Ashley POV:

Siamo nella famosa scuola di mutanti.
Un ragazzo, con degl'occhiali, è andato a chiamare Charles.
Ho visto passare diversi ragazzi e ragazze:
C'è chi è blu di pelle, chi è semplice d'aspetto ma può infuocare cose, chi al contrario può congelarle..
Un ragazzo addirittura aveva degli occhiali particolari sugl'occhi.
Ero curiosa di sapere il motivo, ma sinceramente posso pure evitare.
Probabilmente ha un potere legato con gli occhi.
Guardo Tony e lui si fissa intorno sospirando silenzioso.
Probabilmente questa storia gli da fastidio.
Posso capirlo.
Sta iniziando a pesare anche a me.
Spero vivamente che finisca tutto velocemente.

Vediamo uscire da una stanza il ragazzo e ci fa cenno facendo un sorrisino: "Venite, accomodatevi."
Guardo Tony e lui ricambia lo sguardo per poi incamminarsi per primo.
Mando avanti lui per il semplice motivo che può chiamare velocemente l'armatura se va male qualcosa.
Spero di no.
Andare contro dei mutanti non sarebbe bello.
Entriamo e il ragazzo nello stesso momento esce chiudendo la porta alle nostre spalle.
Quindi siamo in un ufficio a quanto sembra.
Quindi Charles riceve qui la gente.
Buono a sapersi.

Lo vediamo girarsi e indica le sedie sorridendo: "Avanti, sedetevi."
Io e Tony ci sediamo sulle sedie vicino alla scrivania e lui fa lo stesso dall'altro lato incrociando le braccia: "Allora, cosa vi porta qui?"
Sto per parlare ma Tony mi interrompe andando subito al dunque: "Perché non ci hai detto che Felicity è la cugina?"
Charles trasforma il suo sorriso in un'espressione seria e, dopo qualche secondo, scuote la testa: "Non lo sapevo.. Come fate a saperlo?"
Come non lo sa?
Ha letto la sua mente.
È impossibile che non lo sa.
Tony alza le sopracciglia facendo una smorfia: "L'amica di Ashley, Gal, lavora nello SHIELD e ha letto il nome di Felicity nel fascicolo suo."
Charles si guarda intorno rimanendo in silenzio e sospirando.

Di sicuro sa qualcosa ma non la dice.
Non so perché.
Se lei è mia cugina voglio saperlo.
Metto una mano vicino alla tempia cercando di mantenere la calma: "Ascolta, Charles.. È ricercata. Se è mia cugina, possiamo aiutar.."
Lui mi interrompe alzandosi dalla sedia gesticolando: "Lo so che è ricercata, per questo lei è qui ora."
Io e Tony ci fissiamo inizialmente confusi poi rifissiamo lui e riprende a parlare: "È venuta da me dopo il casino chiedendomi di aiutarla a prendere il controllo dei poteri. Ecco perché è qui."
Felicity è qui?
Quindi potrei parlare con lei.
Devo evitare di farlo sapere in giro però.
Se lo Shield viene qui, farebbe un casino incredibile.
E voglio evitare.
Però potremmo parlarci e vedrei se me lo dice lei che è veramente mia cugina.

Faccio un sorrisino annuendo e alzandomi dalla sedia: "D'accordo. Ti dispiace se torno a giorni?"
Tony si alza guardandomi confuso mentre Charles fa un sorriso: "Nono, non preoccuparti. La scuola è aperta ad entrambi."
Faccio un sorriso poi mi giro prendendo Tony per mano e incamminandomi fuori dall'ufficio.
Gli spiegherò tutto a casa.
Non ha capito che ho in mente.
E devo spiegarglielo.

(...)

Felicity POV:

Charles mi ha avvisato di Ashley e Tony.
Avvisato è un parolone.
Mi ha parlato con la mente.
Almeno il mio potere serve a qualcosa.
Ha detto che torneranno e che lei vuole parlarmi.
Per vedere se sono la cugina.
Questo è il lato positivo di avere un telepate come 'amico'.
Continuo a camminare per il giardino aggiustandomi la giacca quando mi sento chiamare.
Mi giro confusa e vedo una ragazza con i capelli rossi venire verso di me.
Chi è?
Non l'ho mai vista.
O almeno oggi non l'ho vista.
Si ferma di fronte a me sorridendomi:  "Sei tu Felicity?"
Annuisco confusa e lei allunga una mano verso di me: "Scusa, dimenticavo, mi chiamo Jean."
Ricambio la stretta facendo un leggero sorriso forzato e riprende a parlare indicando dietro di sé: "C'è una ragazza che ti cerca. Dice di chiamarsi Juliet."

Oh no.
È venuta qui.
Spero non ha sentito che ho fatto.
Altrimenti sarà difficile spiegarlo.
Seguo Jean raggiungendo Juliet e lei mi fissa a braccia incrociate, più che seria.
Lo ha saputo di sicuro.
Tocco la spalla di Jean facendo un'altro sorriso per sembrare amichevole: "Grazie, Jean."
Ricambia il sorriso andandosene e rifisso Juliet tornando seria.
Lei mette le mani sui fianchi alzando un sopracciglio: "Quando c'è l'avresti detto a me e a Warren?"
Abbasso lo sguardo sospirando e lo rialzo: "Penso mai."
Mi guarda e prima che parla la interrompo alzando una mano: "Non volevo mettervi a rischio."

Lei si indica alzando la voce decisamente nervosa: "Siamo i tuoi migliori amici, maledizione! Siamo mutanti anche noi! Quando deciderai di smetterla di essere così testarda e ti fai aiutare?!"
Mi tocco il collo chiudendo gli occhi per poi riaprirli gesticolando: "Juliet, è pericoloso! Non significa che perché siamo mutanti non possiamo morire, maledizione! Ve l'ho nascosto per proteggervi!"
Lei mi guarda alzando le mani indietreggiando lentamente: "D'accordo. Tecnicamente gli amici si aiutano ma se non ti serviamo, buon per te. Ora vado."
Sto per parlare ma lei si gira incamminandosi.

Fantastico.
Mancava soltanto che litigavo con Juliet.
Io l'ho fatto per loro ma non ha capito a quanto pare.
Mi giro e, all'improvviso, sbatto contro qualcuno.
Alzo leggermente lo sguardo e noto che è Charles.
Mi tiene le mani sulle braccia facendo un sorriso: "Tutto ok? Ho sentito delle urla."
Continuo a fissarlo in silenzio per poi scuotere la testa: "Era Juliet, tutto ok però. Cercherò di farmi perdonare.. Anche se sarà difficile."
Lui continua a fissarmi sorridendomi leggermente: "Non ti preoccupare, andrà tutto bene."

Sono contenta di essere venuta qui.
Charles è davvero gentile.
Al contrario mio, che mi comporto da antipatica e non sorrido mai.
Mi prenderanno per troppo seria.
Una senza emozioni.
Faccio un sorriso e lui mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lo guardo attentamente per poi indietreggiare sospirando: "Io vado a cambiarmi, poi torno qui così mi alleni, okay?"
Sorride mettendo le mani nelle tasche e annuendo.
Lo supero per raggiungere il portone dell'entrata.
Non so che era quel momento di silenzio che c'era stato.
Ma decisamente non deve succedere più.
Ho altro a cui pensare decisamente.
Lui è gentile e lo ringrazio perché mi aiuta, ma decisamente non deve succedere nulla.

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora