Capitolo 19.

178 9 0
                                    

È pomeriggio.
Sono fuori che aspetto Charles.
La solita lezione.
Ma penso che oggi vorrò saltarla.
Voglio chiedergli di Moira.
Anche se potrebbe mandarmi male.
E solo che voglio conoscerlo un po' di più.
Parlargli.
E sinceramente voglio sapere come fa ad essere amica di un'umana senza che lei lo odia.
In questo campo non ne so molto.
Anzi non so quasi nulla.
Mi aggiusto la maglia a mezza manica bianca sospirando e rimanendo seduta sul muretto dondolando le gambe.
Sai, mi dispiace aver gettato odio su quella Mystica senza un motivo.
Sono migliori amici alla fine.
E ha ragione sul fatto che devo accettare me stessa se voglio prendere il controllo dei poteri.

Più facile a dirsi che a farsi.
Ma ci proverò.
Sperando di riuscirci.
Noto Charles subito dopo venire verso di me e rimango seduta ancora sul muretto.
Mette una mano in una tasca dei pantaloni indicando dietro: "Allora, andiamo più lì? Così iniziamo l'allenamento."
Sta per incamminarsi ma scendo dal muretto bloccandolo dal polso.
Mi guarda confuso e mi tocco un braccio mollandolo: "Ascolta, che ne dici se invece parliamo un po' oggi? Non me la sento molto di allenarmi."
Si guarda intorno per poi riguardarmi e annuire senza dir nulla.

Ci sediamo sul muretto entrambi ed ecco che cala il silenzio.
Forse è il momento di iniziare a parlare.
Scusandomi innanzitutto per la questione del bacio.
Guardo a terra riprendendo a dondolare le gambe rompendo il silenzio: "Charles, mi dispiace per averti ignorato fino ad ora a causa di quello che è succes-"
Mi tocca la spalla attirando la mia attenzione e sorridendomi: "Non preoccuparti, è tutto risolto. Eri nervosa e lo capisco."
Ricambio il sorriso e, dopo un po', gestiscolo riprendendo a parlare: "Comunque ti prometto che mi concentrerò di più da oggi durante le nostre lezioni."

Mi guarda sorridendo e facendo una smorfia confuso: "Ma che ti prende? Ti stai scusando e ora mi prometti questo? Che è successo a Felicity?"
Faccio un sorriso scuotendo la testa e girando lo sguardo.
E ora è il momento di Moira.
Chiedere di lei.
Ora di sicuro tutta questa felicità la distruggerò.
Maledizione.
Tiro un sospiro tornando seria e guardando dritto di fronte a me: "Approposito.. Ho saputo di una tua relazione. Con una certa uman-"
Non finisco di parlare che scende dal muretto posizionandosi di fronte a me guardandomi serio: "Chi ti ha parlato di Moira?"

Non dirò che è stato Erik.
Già litigano per i problemi loro.
Figurati per questo.
Non c'è bisogno.
Faccio una smorfia sollevando le spalle: "Nessuno, ne ho sentito parlare nella scuola."
Lui annuisce rimanendo serio e in silenzio e riprendo a parlare: "Come hai fatto ad avere una relazione con un'umana? Loro ci odiano."
Lui sbuffa roteando gli occhi e muovendo una mano: "Sembra di sentir parlare la versione femminile di Erik." poi mi guarda fisso serio: "Non tutti gli umani ci odiano. E lei fa parte di quel gruppo."
Alzo un sopracciglio facendo una smorfia seria: "Okay, calmo. A quanto pare è una ferita ancora aperta e non ne vuoi parlare."

Lui scuote la testa tirando un sospiro sedendosi accanto a me di nuovo: "Non è una ferita aperta, anzi è decisamente chiusa. È solo che non c'è solo il lato negativo negli umani."
Lo guardo inizialmente in silenzio poi faccio un leggero sorrisino forzato: "E perché non ha funzionato?"
Lui abbassa lo sguardo aggiustandosi l'orologio al polso: "Lei è un'agente e io un professore di una scuola dei mutanti. Metteva a rischio la sua carriera e ho decisamente deciso che sarebbe stato meglio non iniziare e rimanere amici."
Gli tocco la spalla facendo un sorrisino per poi appoggiarmi a lui.
Lui appoggia la sua testa alla mia toccandomi il ginocchio: "Parlando di relazioni, e tu allora? Quanti ragazzi hai avuto?"

Faccio una risata rimanendo poggiata a lui: "Fidati, una mutante come me non attira i ragazzi. Soprattutto se cambia colore degl'occhi a causa dei suoi poteri."
Mi sollevo dalla sua spalla e lui mi guarda serio facendo un sorrisino: "Sono dei stupidi. Sei intelligente, forte e bella anche e ne hai passate tante. Non conosci la tua famiglia ma rimani ancora in piedi. Ci hanno perso loro."
Lo guardo facendo un sorrisino e rimanendo in silenzio per poi riappoggiarmi a lui.

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora