Capitolo 18.

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*il giorno dopo..*

Eccoci tornati alla scuola dei mutanti.
Alla scuola di Charles.
Finalmente.
Non vedo l'ora di mettere piede lì dentro e rilassarmi.
Preferisco rimanere in camera per altri tre giorni dopo quello che è successo.
Sono con Charles, Erik e quella ragazza mutante, Raven.
O Mystica.
Come vuole chiamarsi.
Warren è da Juliet e Ash alla Stark Tower.
Mentre Tony lo abbiamo lasciato che parlava con Nick Fury e Maria Hill.
A quanto pare oggi gli avrebbero dato una risposta.
Non so che risposta però.
E spero sia positiva almeno.

Ci fermiamo fuori dalla scuola guardando il palazzo.
Erik fa una smorfia incrociando le braccia: "Siamo tornati. Non puoi dire che ti è mancata per un giorno che siamo stati fuori."
Charles fa un sorriso tenendo le mani sui fianchi: "Due giorni e comunque mi è mancato dare le lezioni."
Lui lo fissa alzando una mano e facendo una smorfia: "Giusto, scusa, Professore."
Charles scuote la testa sorridendo e riprendiamo a camminare entrando dal portone.
Chiudo la porta dietro di me entrando per ultima e mi giro vedendo Hank venire verso di noi.

Si ferma di fronte a Charles alzando le sopracciglia: "Eccoti tornato, ma che era successo??"
Lui sta per parlare ma la ragazza, Raven, si mette accanto appoggiando una mano sulla sua spalla: "Nulla, Hank. Erano semplicemente impegnati ieri e li ho incontrati prima per strada."
Hank annuisce facendo un leggero sorriso mentre vedo Charles lasciare un bacio sulla fronte a lei.
Che esagerati.
Possono pure essere amici d'infanzia, ma trovo esagerato tutto questo affetto.
Mi tocco il collo per poi alzare una mano interrompendo la chiacchierata tra i due: "Io vado a bere qualcosa."

Sto per incamminarmi quando vengo raggiunta da Erik.
Lo guardo confuso e lui incrocia le braccia: "È strano sentirmelo dire, ma vengo con te."
Alzo le sopracciglia sorpresa per poi incamminarmi con lui.
È strano.
Non mi sopporta e ora viene con me?
Mah, contento lui.
Continuiamo a camminare e Erik mette le mani nelle tasche dei pantaloni: "Non devi farti problemi su Raven comunque."
Lo guardo confuso togliendomi la giacca: "Eh?"
Lui sposta l'attenzione su di me per poi alzare una mano: "Oh scusa, riformulo la frase: non devi essere gelosa di Raven."

Roteo gli occhi tenendo la giacca in mano: "Non sono gelosa."
Lui alza leggermente le mani alzando le sopracciglia: "Bene allora, perché tanto sono amici d'infanzia, nulla di più. Sono sempre stati così legati perché Raven è stata la sua prima e unica amica, prima di incontrare me, Hank e tutti gli altri ovvio."
Adesso mi sento stupida sinceramente.
Ho pensato che esageravamo ma se la mette così allora ci può stare.
Maledizione, sono veramente stupida.
Continuiamo a camminare e lui tira un sospiro: "Potrei dirti di preoccuparti di Moira più che altro, ma è fuori dai giochi lei."
Chi è adesso questa Moira?
Lo guardo confusa e lui riprende a parlare: "Lui andava dietro a lei e potrei dire che lei ci provava anche. Però non ha funzionato ne per lei e ne per lui. Anzi, non ci hanno nemmeno mai provato veramente direi."

Wow.
Quindi si era innamorato.
Immagino come c'è rimasto alla fine.
Mi tocco il collo facendo un sospiro seria: "Che poteri aveva questa Moira?"
Lui si ferma di scatto guardandomi e mettendo le mani nelle tasche della giacca: "Moira non è un mutante, è un'umana ed è della CIA."
Lo guardo in silenzio e lui riprende a camminare facendomi cenno di seguirlo.
Quindi era innamorato di un'umana?
Wow.
Non me lo aspettavo.
Sinceramente Erik mi ha messo la curiosità di saperne di più.
Anche se non dovrei.
Però non avrò molto da fare se rimango veramente per un po' qui senza uscire.

(...)

*Qualche ora dopo, nell'ufficio di Charles..*

Charles POV:

Felicity è ancora più strana.
Sembra che Raven non gli sta simpatica.
Anche se sarà di sicuro così.
Le parlerò.
Ora sono in ufficio.
Aspetto Stark.
È fuori al portone che parla col fratello di Ashley.
Jeremy si chiama mi ha detto.
Entra in ufficio, dopo un po', Tony chiudendo la porta: "Scusa, parlavo con Jeremy. Sta rispondendo al telefono quindi penso abbiamo poco tempo."
Fantastico.
È lui che deve parlare però.
Deve dirmi di Fury ha detto.
Lo guardo confuso indicandolo leggermente: "Sei tu che volevi vedermi per parlarmi."

Lui annuisce facendo una smorfia serio: "Oh giusto, dovevo dirti di Fury."
Faccio un sorriso annuendo e lui riprende a parlare: "Ha detto che ci aiuteranno però senza dare nell'occhio."
Metto le mani sulla scrivania facendo una smorfia confuso: "Come sei riuscito a convincerli, scusa?"
Tony si tocca il collo togliendosi gli occhiali con l'altra mano: "Col mio fascino da genio e miliardario.." infine gesticola con una mano: "E dicendo la verità su chi è Felicity."
Eh??
Gli ha detto che Felicity è la cugina di Ashley??
Sto per parlare ma lui mi interrompe velocemente: "Tranquillo, ha detto che terrà il segreto. Non vuole far sapere nello SHIELD che la mutante ricercata e la cugina della mia fidanzata."

Sto per parlare quando sentiamo la porta chiudersi.
Giro lo sguardo e noto un ragazzo a braccia incrociate e serio che ci guarda.
Jeremy.
È lui.
Dannazione.
Dovevo immaginarlo.
Tony lo nota serio e il ragazzo indica dietro di lui: "Quindi quella ragazza mutante ricercata che ho visto prima fuori è mia cugina? E Ash? Lo sa?"
Scuoto la testa alzandomi e indicando verso la sedia: "Penso sia il momento di spiegarti per bene che succede anche a te, mettiti comodo."

Maledizione.
Spero solo che capisce.
E che non voglia dire lui tutta la verità ad Ashley.
Altrimenti sarà un problema enorme fermarlo poi.
Potrei cancellargli dalla testa questi ultimi momenti, però potrei rischiare di fare peggio.
Quindi devo solo sperare che si convince.

*Nel frattempo..*

Felicity POV:

Sono nella mia stanza che metto la giacca di pelle nell'armadio.
Sento la porta aprirsi e noto entrare lei.
Raven.
Con i capelli biondi, carnagione da persona umana e occhi verdi.
Mi guarda facendo un leggero sorriso: "Possiamo parlare un'attimo?"
Chiudo l'armadio distogliendo l'attenzione da lei: "Si, però diventa te stessa perfavore. La te blu, non voglio parlare con questa falsa te."
Giro lo sguardo ed ecco che diventa Blu con i capelli rossi e gli occhi gialli.
Bene.
Almeno parlo con la vera lei.
Si siede su una sedia incrociando le braccia: "Ti ho già detto che non devi preoccuparti di me, sai?"
La guardo annuendo mentre mi siedo sul letto: "Si, direi decisamente di sì. Al quartiere generale degli Avengers."

Lei annuisce facendo un sorriso per poi muovere una mano: "Charles mi ha spiegato tutto della tua situazione. Mi ha detto che ti preoccupi anche per lui."
Alzo le spalle sollevando un sopracciglio: "Si, beh? Quindi?"
Lei appoggia un gomito sulla scrivania facendo un sorriso: "Non sei tu che devi preoccuparti di lui, se la sa cavare."
Beh, questo l'ho notato.
Non c'era bisogno che veniva fin qui per dirmelo.
Sto per parlare quando lei finisce di parlare: "E lui che si deve preoccupare per te."
La guardo facendo una smorfia confusa: "Eh? Come scusa? Che vorresti dire?"
Lei gesticola con una mano accavallando le gambe: "Semplicemente perché non controlli i tuoi poteri ancora del tutto, no?"
Faccio un sorriso ironico incrociando le braccia: "Tranquilla, mi sta aiutando lui appunto."

Lei si alza dalla sedia mettendo le mani sui fianchi: "Già, ma se non inizi ad accettarti pure tu per quello che sei, ci vorrà molto tempo."
Abbasso leggermente lo sguardo rimanendo in silenzio e lei apre la porta della mia stanza per uscire.
Si ferma due secondi girando lo sguardo verso di me: "Ricorda questa frase: Mutante e fiera. Se non fai di questa frase un tuo motto personale, non riuscirai mai ad controllare te stessa."
Rimango in silenzio e lei esce dalla stanza chiudendo la porta.

Fantastico.
Anche il discorsetto.
Però ha ragione.
Devo iniziare ad accettare chi sono.
Sono sempre stata detta che nessuno mi amerà mai e che sono un mostro.
Però so che mia madre mi voleva bene, infondo, perché mi ha sorriso prima di andarsene.
E ora ho Charles appunto che mi sta aiutando e mi è vicino.
E lui è come me, quindi mi capisce.
Ho capito.
Inizierò ad accettare chi sono, sperando di riuscirci.
E dovrò parlare con Charles, cosa che non sono riuscita a fare.
Domani alla lezione gli parlerò.
Dobbiamo risolvere la questione del bacio.
Dire che mi concentrò di più di quanto già non lo facevo.
E poi, sempre se non lo fa innervosire, vorrei sapere di più su quella Moira.

So che forse chiedo troppo, ma voglio iniziare a conoscere Charles al di fuori dell'essere mutante.
Come penso che lui vorrebbe conoscere di più su di me.
Non solo il mio passato che ha visto.

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora