Capitolo 9.

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*Alla Stark Tower..*

Ashley POV:

Sono passati due giorni da quando siamo andati alla scuola dei mutanti.
Domani andrò per vedere se posso parlare con Felicity.
Voglio saperne di più.
Voglio sapere se è veramente mia cugina.
E, se lo è, perché lo nasconde.
A Gal non abbiamo detto ancora nulla.
Non perché non mi fido.
Semplicemente perché lei è un'agente e lo SHIELD può sbucare fuori da un momento all'altro.
Gli dirò certe cose quando sarà il momento giusto.
Per ora io e Tony solo sappiamo che lei potrebbe essere mia cugina.

Mi giro verso Tony e lo vedo seduto che aggiusta il braccio dell'armatura.
Potevamo rimanere tranquilli.
E invece c'è sempre un nuovo problema.
Mi posiziono di fronte a lui facendo un leggero sorriso: "Ehy."
Lui continua ad aggiustare l'armatura attentamente: "Ehy."
Abbasso lo sguardo gesticolando leggermente iniziando a parlare: "Ascolta.. Mi dispiace che sei tirato in mezzo a questo fatto ora. So che ti sta dando fastidio e se vuoi posso vederm.."
Lui alza lo sguardo verso di me mettendomi le mani sui fianchi e interrompendomi: "Tranquilla, sono il tuo fidanzato, no? Ti aiuto con piacere. Spero solo che la verità venga a galla subito, non per me o perché mi sto annoiando.." poi fa un leggero sorriso: "Ma per te. Sei troppo agitata e voglio vederti rilassata."

Già.
Lo spero anch'io.
Faccio un sorrisino per poi sospirare: "Non capisco perché non ci dice che è mia cugina, se lo è."
Tony continua a tenere le mani sui fianchi facendo una smorfia: "Già, c'è bisogna capirlo."
Sento vibrare il telefono e lo tiro fuori vedendo un messaggio da Jeremy.
Lo apro ed è una notizia che decisamente non ci aiuta.
Gli ho chiesto di chiedere ai nostri genitori e parenti di una certa Felicity in famiglia.
A quanto pare nessuno la conosce.
Sbuffo rimettendo il cellulare in tasca e Tony alza le sopracciglia: "Fammi indovinare.. Nulla?"
Allargo un braccio sbuffando: "Siamo una famiglia enorme e nessuno la conosce? Com'è possibile?"

Mi siedo sulle sue gambe e Tony mette una mano sulla mia coscia sospirando: "Provato proprio tutte?"
Sollevo una spalla mettendo il braccio intorno al suo collo: "Si, tranne una mia zia che non ha direttamente figli o figlie.."
Tony mi interrompe guardandomi: "Sempre se non ha mentito."
Oddio.
Tony può avere ragione.
Può aver mentito mia zia.
Ogni volta che andavo alla casa era strana.
Non mi sono mai interessata a chiederle che succedeva.
E se era per Felicity?
Mi avvicino baciando Tony di scatto per poi allontanarmi sorridendo: "Penso che hai azzeccato il punto, sei una genio."
Lui sorride alzando le sopracciglia: "Modestamente."
Sto per parlare quando sentiamo un rumore venire da dietro.

Ci alziamo di scatto e, appena ci giriamo, notiamo Peter.
Che?
Che ci fa qui?
Tony abbassa la mano con l'armatura sospirando: "Ragazzino, ci hai spaventati."
Lui ci fissa facendo un sorriso muovendo una mano: "Scusa, Signor Stark. Ma stavate parlando e non volevo disturbare."
Faccio un sorriso e Peter riprende a parlare sorridendo con la maschera in mano: "Ho sentito la chiacchierata, posso aiutarvi?"

Tony va verso di lui mettendoli una mano sulla spalla e scuotendo la testa.
Beh, l'ultima volta che ci aiutò mi salvò la vita.
Se non fosse stato per lui sarei morta.
Quindi penso ci possa aiutare.
Guardo i due che parlano e li interrompo incrociando le braccia: "Secondo me, ci può aiutare. L'ultima volta mi ha salvato la vita e poi non è nessuna cosa pericolosa che stiamo facendo, no? Potrei andare da mia zia con lui mentre tu cerchi altre cose e lui potrebbe controllare in giro mentre io li distraggo."
I due mi guardano e, appena si rifissano, Peter fa un sorriso.
Tony tira un sospiro roteando gli occhi per poi sbuffare: "E vabbene, aiutaci."

Bene.
Devo organizzarmi bene con Peter.
Penso possa tornarmi utile Spider-Man.

(...)

*Qualche ora dopo, alla Xavier School..*

Felicity POV:

Riapro gli occhi sbuffando e alzando la voce: "Charles, è inutile! Non ci riesco!"
Lui mi mette le mani sulle spalle sospirando: "Concentrati. Ci riuscirai."
Mi giro verso di lui scuotendo la testa e muovendo una mano: "Non ci posso riuscire perché non ho nessuno maledetto pensiero che possa rendermi felice!"
Lui mi guarda in silenzio e abbasso lo sguardo chiudendo gli occhi.
Non posso prendermela con lui.
Non c'entra nulla.
Se ho avuto un passato orrendo non è stato a causa sua.
Nemmeno mi conosceva.
Forse è meglio se gli permetto di vedere il mio passato.
Così che capisce che è vero quello che dico.

Rialzo lo sguardo aprendo gli occhi convinta: "Fallo."
Lui mi guarda confuso toccandosi il collo: "Cosa dovrei fare, scusa?"
Continuo a fissarlo negl'occhi attentamente seria: "Volevi vedere il mio passato, no? Te lo permetto adesso."
Charles si guarda intorno per poi fare un passo indietro: "Sei sicura? Non sei costretta."
Annuisco toccandomi il braccio e sollevando una spalla: "Lo so che non sono costretta, ma sono io che lo voglio. Solo che non voglio domande dopo che vedi."

Lui mi guarda sospirando e, dopo qualche secondo, mette le dita vicino alle sue tempie fissandomi attentamente.
Eccolo che lo sento nella mia mente.

Charles POV:

Sto vedendo il suo passato.
Non controlla i poteri da quando era piccola.
La madre l'ha ritirata da scuola quando ha scoperto che lei è, non controllando i poteri, ha letto la mente alla prof.
Ha sempre finto di non avere una figlia con i parenti.
Ogni volta che andavano a trovarla, chiudeva Felicity in stanza.
Preciso, ogni volta che Ashley andava a trovarla.
E questo penso sia il momento dov'è cambiato tutto:
Felicity che esce di casa dopo che la madre gli ha detto che poteva anche non tornare se lo faceva.
E quella sera infatti ha incontrato Warren e Juliet.

Allontano le dita dalle tempie appena finisco e guardo Felicity.
Lei abbassa lo sguardo toccandosi il collo senza dir nulla.
Posso immaginare come si sente.
Non ha avuto un bel passato.
Però quando ha incontrato Warren e Juliet è stato un pensiero felice per lei.
Mi avvicino a lei toccandogli la spalla: "So che non hai avuto un bel passato ma Warren e Juliet ti hanno aiutato, quello è stato un pensiero felice." poi faccio un sorrisino incrociando le braccia: "E piano piano ti farai altri pensieri felici, fidati."
Lei fa un sorriso guardandomi e annuendo.
La aiuterò in altri modi a riprendere il controllo dei poteri.
Però ho solo bisogno di chiederle una cosa.
Perché in tutto questo non ho capito questa cosa.

Giro lo sguardo sospirando un po' confuso: "So che hai detto nessuna domanda, ma devo chiederti una cosa."
Lei si appoggia al muretto fissandomi in silenzio e faccio una smorfia: "Perché non vuoi dire ad Ashley che sei la cugina?"
Lei tira inizialmente un sospiro poi muove leggermente una mano: "Mia madre non è una mutante e mi ha sempre rifiutata.. Ho paura che Ashley farebbe lo stesso."
Se non ci prova non può saperlo.
Deve provare a dirglielo.
Se lei la rifiuta, cose che mi sembra impossibile, almeno ci ha provato.
Mi avvicino a lei mettendole una mano sul braccio sorridendo: "Ashley non è come tua madre, Felicity. Lei ti accetterà, secondo me. Se non provi a dirglielo, non potrai mai saperlo. In tal caso io potrei aiutarti se non vuoi dirglielo da sola."

Lei mi guarda facendo un sorrisino inclinando la testa di lato: "Ti sto prendendo troppo tempo.. Perché vorresti aiutarmi ancora di più?"
Sorrido alzando le sopracciglia e sollevando le spalle: "L'ho capito da quando ti ho visto da Stark che sei difficile ma non perché lo vuoi tu ma per tutto quello che hai passato e voglio aiutarti perché meriti dopo tutto quello che hai passato, un po' di felicità."
Lei sorride guardandomi e, dopo un po', si gira: "Bene, riprendiamo?"
Faccio un sorriso mettendo le mani sulle sue spalle annuendo.
Merita un po' di felicità.
Devo decisamente aiutarla.
Da sola non direbbe mai a Ashley che è la cugina.
Se riesco a convincerla, a giorni andremo da Stark così gl'è lo dice.
Almeno scopriremo se la rifiuta o meno.
Però per come mi parlò l'altra volta, penso proprio che non la rifiuta.

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora