Capitolo 5.

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*Una settimana dopo..*

Ashley è per strada con il fratello e una ragazza.
Non so chi è quella.
Se vi chiedete come lo so?
Li sto seguendo di nuovo, si, ma senza farmi vedere.
Sono curiosa di sapere che fanno.
Cosa fanno quando sono per strada.
Mi aggiusto la giacca di pelle seduta su un ramo di un'albero mentre loro sono seduti su una panchina sotto di me.
Mi piace stare in luoghi alti.
Se poi sono tipo ai parchi come ora, molto meglio.
Stanno parlando di cose strane.
Di una cosa chiamata 'SHIELD'.
Non so che sia sinceramente.
La ragazza si chiama Gal.
Non la conosco.

Ma non è la prima che non conosco tanto.
Dato che non conosco nemmeno mio cugino Jeremy.
Mi sollevo leggermente per cambiare posizione quando sento il ramo fare un strano suono.
Spero non si spezza.
Oltre a cadere su di loro, mi scoprirebbero.
I tre alzano la testa e mi notano confusi.
Ecco.
Cosa che non volevo.
Ashley mi indica rimanendo seduta sulla panchina: "Felicity? Che ci fai qui?"

Mi guardo intorno per poi scendere dall'albero facendo un sorriso forzato: "Nulla, mi rilassavo. Ora vado però, ho da fare."
Lei annuisce in silenzio e, appena i due stanno per aprir bocca, mi giro incamminandomi fuori dal parco.
Smetterò di seguirla per un'altra settimana.
Poi riprenderò al massimo.
Non dovrei farlo, ma non la conosco.
E mi piacerebbe conoscerla.

(...)

*il pomeriggio..*

Forse è meglio che torno da Juliet e Warren.
Almeno mangiamo qualcosa e parliamo.
E sarebbe decisamente meglio di stare per strada pensando cosa fare.
Chiudo gli occhi per concentrarmi quando all'improvviso sento diverse voci.
Ho paura di aprire gli occhi sinceramente.
Non si sentono macchine.
Quindi non sono per strada.
Dove cavolo mi ha mandato ora?!
Apro gli occhi e mi trovo in un ufficio.
Mi avvicino alla scrivania confusa e, appena giro un'etichetta, leggo scritto 'Gal Lexis.'

Oh no.
Sono nell'ufficio dell'amica di mia cugina?
E dove lavora questa ora?
Prendo in mano dei fogli e leggo scritto in alto 'SHIELD'.
Oh.
Sono dentro a quel coso di cui parlavano.
Spero non mi scoprono allora.
Sposto un foglio e noto una cartella su Ashley.
Bene.
Sono curiosa adesso.
La apro iniziando a leggere.
Ci stanno i nomi dei parenti, il fratello, zii e zie..
E la parte cugini?
Solo due nomi.
Quello di un nostro cugino e..
Il mio?!
Come?!
Solo che non ci sono informazioni su di me.
Menomale.
Ma come sanno..?

Riappoggio i fogli sulla scrivania quando sento la porta aprirsi e noto una guardia.
Oh maledizione.
Capelli castani con un po' di barba vestito decisamente elegante.
Mi guarda avvicinando una mano alla sua pistola: "Chi sei?!" poi continua a fissarmi alzando la voce: "Sicurezza!! C'è un'intrusa!! Date l'allarme!!"
Oh no.
Che cavolo ho combinato?!
Devo andarmene!
Prima che finisce male!
Sto per parlare allungando le mani quando all'improvviso mi sento teletrasportata.
Mi guardo intorno e noto di essere al nostro rifugio.

Bello.
Ora sarò ricercata.
Cos'ho combinato..
Devo trovare un posto dove andare.
Se scoprono che sono qui faranno del male anche a Warren e Juliet.

(...)

*la sera..*

Aggiusto lo zaino sulla spalla quando sento dei passi.
Mi giro e noto Juliet e Warren fissarmi confusi: "Dove vai?"
Ed ecco la parte difficile.
Trovare una cosa da dire.
Senza sperare di ferirli.
Mi guardo intorno tenendo una spallina dello zaino: "Devo.. Devo andare.."
Non finisco di parlare che Warren fa un sorriso indicandomi: "Vai da Charles, giusto? Pensavo che ti eri convinta a non andare."
Charles.
Giusto.
Lo guardo alzando le sopracciglia per poi fare un sorriso forzato: "Già.. Ora vado prima che cambio idea."
Juliet viene verso di me abbracciandomi sorridendo e rimango inizialmente immobile.

Maledizione.
È brutto dover nascondere la verità.
Ricambio l'abbraccio chiudendo gli occhi e, appena ci stacchiamo, cerco di concentrarmi.
Devo pensare alla scuola dei mutanti.
Devo parlare con Xavier.
Forse ho davvero bisogno di una mano.
Questa volta ho davvero esagerato.
Riapro gli occhi trovandomi vicino ad un portone in legno fuori da un'edificio enorme.
Penso sia qui.
Tiro un sospiro bussando sperando in qualcuno che apra.
Qualsiasi.
Se fosse Charles sarebbe meglio.
Non sono brava a parlare con la gente senza mandarla male.
O sembrare antipatica.

La porta si apre e si affaccia un ragazzo con capelli corti castani e degli occhiali.
Chi è questo ora?
Mi guarda dalla testa ai piedi confuso: "Salve.. Cerchi qualcuno?"
Annuisco toccandomi il collo con una mano: "In realtà, si. Xavier."
Lui fa un sorriso direi amichevole tenendo la porta: "In realtà è sera e non riceve gen.."
Lo interrompo velocemente allargando un braccio: "La prego, è importante. Devo vederlo."

Rimane un po' in silenzio e, penso che dopo averci pensato, mi fa spazio facendogli cenno di seguirlo.
Entro chiudendo il portone dietro di me e lui mi fa strada.
Arriviamo fuori ad una porta e bussa senza dir nulla.
Sentiamo una voce dire 'avanti' e, appena la porta si apre, noto lui.
Charles.
Il ragazzo lo guarda indicandomi: "C'è lei che dice che deve parlarti."
Charles mi nota facendo un sorriso subito dopo: "Felicity." poi guarda il ragazzo dandogli una pacca sulla spalla: "Grazie, Hank. Puoi andare."
Hank.
Beh, non mi sono preoccupata di chiedergli il nome.
Ho decisamente altro a cui pensare.

Il ragazzo annuisce allontanandosi mentre Charles mi fa cenno di entrare.
Bene.
Sono in una scuola.
Di mutanti.
Preciso, LA scuola dei mutanti.
Mi guardo intorno togliendomi lo zaino dalla spalla e, dopo un po', Xavier mi sfiora leggermente la spalla indicando una sedia: "Siediti pure."
Mi siedo facendo un sorrisino e lui si mette dietro la scrivania guardandomi: "Allora, di che devi parlarmi?"

A lui devo dire la verità.
Anche perché se mento, mi legge la mente.
Tiro un sospiro toccandomi la fronte: "Ho bisogno del tuo aiuto. Ho combinato un casino questa volta a causa dei poteri."
Mi guarda non capendo smettendo di sorridere e riprendo a parlare: "Sono finita nel quartiere generale di quella cosa chiamata SHIELD senza che volevo.. E ora penso mi abbiano preso per una ladra perché non ho avuto tempo di spiegare che sono scomparsa nel nulla."
Charles mi guarda tirando un sospiro poggiando le braccia sulla scrivania: "È un bel casino."

Già.
Non deve dirlo a me.
Ci sono io in mezzo, non lui.
Lui mi guarda attentamente senza dir nulla poi si alza dalla sedia sospirando: "Puoi restare qui se vuoi. Abbiamo una stanza libera."
Faccio un leggero sorriso annuendo: "Mi farebbe piacere grazie.." poi mi alzo fermandomi di fronte a lui: "Però ho bisogno di chiederti un'altro piccolo favore."
Mi guarda annuendo e metto le mani nelle tasche dei Jeans sospirando: "Ho bisogno che mi impari a prendere il controllo dei poteri."

Lui fa un sorriso appoggiandosi alla scrivania incrociando le braccia: "Pensavo non volevi il mio aiuto."
Roteo gli occhi sbuffando poi mi tocco il collo: "Ho cambiato idea adesso.."
Lui mi indica sorridendo ancora interrompendomi: "Dopo una settimana? Hai avuto da pensarci tanto su."
Tiro un sospiro mantenendo la calma e cercando di non diventare antipatica: "Okay, lascia perdere quello che ti avevo detto." poi incrocio le braccia: "Puoi aiutarmi?"

Rimane un po' in silenzio direi esitando e, dopo qualche minuto, annuisce sorridendo.
Oh bene.
Ha dovuto fingere di pensare però almeno ha accettato.
Però grazie a lui ho dove stare e potrei imparare a controllare i poteri.
Dovrò ricambiare il favore.
Tiro un sospiro di sollievo per poi sorridere: "Bene, grazie. Se c'è qualche che vuoi che faccia, posso ricambiare il.."
Lui si stacca dalla scrivania andando a sedersi su un divano sollevando le spalle interrompendomi: "Un favore c'è."
Lo guardo confusa e aspettando e lui sorride ancora: "Evita di fare l'antipatica, perfavore. E se c'è da aiutarti, dammi la possibilità di farlo."

Lo guardo annuendo senza dir nulla e sorridendo leggermente.
Beh, devo farlo.
Non posso essere sempre antipatica.
O almeno non con lui.
Mi sta aiutando.
Posso fare la dura.
Ma eviterò di mandarlo male o altro.
Almeno questo devo.
Lui indica verso la porta sorridendo: "Prendi lo zaino e vai pure fuori. Hank ti farà vedere dove stare."

Annuisco prendendo in mano lo zaino e, appena arrivo vicino alla porta, sento dirgli 'aspetta'.
Mi giro confusa e lui fa un cenno con la testa sorridendo di nuovo amichevolmente: "Benvenuta nella Scuola dei mutanti."
Faccio un sorrisino per poi uscire ufficialmente dall'ufficio.
Bene.
Ho avuto pure il benvenuto.
Da domani quindi dovrò iniziare le 'lezioni' con Charles.
Private.
Non mi piace stare con tanta gente.
Però spero di imparare a controllare i poteri.
Prima o poi.
O almeno spero che Charles riesca ad aiutarmi.

Mutant and Proud. //Charles XavierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora