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"Scusami, ti prego scusami Jae, non volevo...io...perdonami, sono una merda" Il corpo del minore a quelle parole smette di agitarsi poco a poco e si aggrappa alla maglia del maggiore, mentre piccoli singhiozzi lo scuotono da capo a piedi "Non...non so cosa mi sia preso...io, ti prego perdonami, ti prometto che non farò mai più una cosa del genere" Jaebum si sente terribilmente in colpa per ciò che ha fatto. Si sta dando dello stupido per essere stato così avventato, per non aver pensato razionalmente prima di baciarlo

"Stai zitto" mormora il minore mentre si crogiola in quel calore che sentiva così familiare, come il calore che lo aveva tenuto al sicuro la notte precedente "Stai zitto e abbracciami" la paura, così come era riaffiorata, sparisce di nuovo, lasciandolo con un vuoto sempre più grande nel petto, misto ad un sentimento di vergogna

Il maggiore non se lo fa ripetere due volte e lo stringe più forte che può, mentre in cuor suo sa di aver commesso un errore immenso, cioè il non aver pensato minimamente a Youngjae e a come si sarebbe potuto sentire dopo quello che gli era successo

Dopo diverso tempo il maggiore prende coraggio e accarezza gentilmente i capelli del minore

"Ti chiedo scusa per essermi comportato in questo modo. Ho capito che non sarei mai riuscito a toglierti dalla testa e mi dispiace di averti trattato con sufficienza e averti ignorato in questi ultimi giorni. Sono..."

"Una grandissima testa di cazzo...sì, lo sei" il minore conclude la frase, poi si scioglie dall'abbraccio e si siede sulla sedia "Ti chiedo scusa anche io per essermi leggermente alterato ed aver reagito così, ma è come se avessi rivissuto ciò che è successo ieri sera...scusa"

Il moro lo guarda intensamente. Le labbra del piccoletto sono ancora impresse vivide nella sua mente, non riesce a smettere di tremare a causa dell'adrenalina e dell'eccitazione, ma anche dalla paura, dal rimorso e dall'idea di uno sconosciuto che passa le sue mani sul corpo di Youngjae. Resta qualche attimo in silenzio, la sua mente che lavora veloce nel prendere una decisione

"Credo sia il momento che io ti parli di Chan" annuncia il moro, spingendo la sedia sulla quale è seduto il castano davanti al suo letto, dove Jaebum si siede e sospira pesantemente. Se voleva scoprire qualcosa in più su ciò che era successo a Jae avrebbe prima dovuto riconquistare la sua fiducia mettendosi a nudo

"Non c'è bisogno che tu lo faccia ora se non te la senti..." mormora piano il minore, ancora sotto shock per il bacio che c'è stato, per tutte le emozioni che si sono susseguite in 30 secondi, per tutto quello che è successo.

"No! devo farlo. Tengo troppo a te e non voglio farti soffrire, quindi devi assolutamente sapere di questa storia." Il moro prende un respiro profondo, poi torna a guardare Youngjae "E' successo tutto circa 4 anni fa...Tutta la storia dell'uomo che dovrei chiamare padre ancora doveva essere scoperta, ma ero comunque solo e c'era questo ragazzo che non voleva mai lasciare il mio fianco, mi seguiva ovunque e non faceva che infastidirmi." Un tenue sorriso si forma sulle sue labbra, come rievoca ricordi lontani "È successo che a causa di qualche mancanza genetica, non so, ha scoperto di essere gravemente malato e aveva bisogno di un trapianto urgente di cuore. Ovviamente non aveva i soldi per potersi permettere subito un intervento, quindi venne messo nella lista d'attesa, che sarebbe potuta durare anni." Jaebum fa una pausa. Ripensare a quei momenti specifici non faceva che farlo stare male "Lui non voleva morire. Amava la vita, amava il pugilato, amava qualsiasi cosa, era un ragazzo gentile ed innocente, aveva delle fossette adorabili, che lo rendevano un ragazzino; decise quindi di chiedere aiuto ad una Gang locale. Io mi opposi a questa sua scelta, ovviamente, gli dissi che gli avrei prestato io i soldi dell'operazione, che non poteva dare la sua vita in pasto a quelle bestie, perché non sarebbe più riuscito a liberarsene. Una sera eravamo sul tetto dell'ospedale e stavamo guardando le stelle come nostro solito fare, ci divertivamo a creare immagini con quelle piccole lucine; lui mi comunicò che il giorno seguente sarebbe andato a chiedere i soldi a questa gang. Ah, devi sapere che Chan era un pugile bravissimo a livello agonistico, vinceva qualsiasi gara ed era richiesto da moltissime persone perché vedevano il suo potenziale, quindi non c'era motivo che questa gang si rifiutasse di dargli i soldi, se in cambio ci avesse guadagnato un pugile brillante. Ora ti chiederai 'Perché non ha usato i soldi delle gare per pagarsi l'operazione?' Beh, perché doveva aiutare sua madre con le spese e non sarebbero bastati comunque. Torniamo a noi, quella sera io feci...quello che ho fatto con te. Ho cercato di trattenerlo con la forza, ho pensato solo a me stesso, sono stato egoista e non volevo che se ne andasse, perché sarebbe stato peggio che vederlo morto." Jaebum si asciuga velocemente gli occhi "Quella...quella stessa notte se ne andò e...non ho saputo più niente di lui fino a quando...un mese, due mesi fa? Beh, ho scoperto che è diventato uno dei capi delle 5 Gang di Seoul. L'ho andato a cercare, perché voglio portare indietro l'unica persona che sia mai stata una vera famiglia per me. Voglio rivedere il suo volto di nuovo, devo sapere che sta bene." Il suo tono diventa sempre più disperato, man mano che continua a raccontare "Ho sfidato alcuni dei suoi uomini. Mi hanno promesso che se li sconfiggo tutti entro la Vigilia di Natale me lo lasceranno vedere, per questo sono scomparso ultimamente...perché...Perché voglio riavere indietro mio fratello" Jaebum conclude il discorso e alza lo sguardo sul castano "Ecco cosa ho fatto nelle ultime settimane"

Disturbed // 2JaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora