27.

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Il giorno seguente decide di tornare nei luoghi che avevano reso speciale la loro relazione e lo fa con serenità, senza tensione o paura; pura e semplice spensieratezza.

"Oh. Mio. Dio. Dimmi tu se quello non è Choi Youngay! Cosa ci fai qui fighettina?!" un braccio lo circonda e lo spinge in basso. Il castano si sente sprofondare dalla paura, perché quello che lo aveva appena approcciato non era altri che Dong Kaixu, la persona che più odiava al mondo, la persona che lo aveva bullizzato per una vita intera e che non aveva mai smesso di farlo. Il castano si libera dalla sua presa e prende a fissarlo

"Che vuoi?"

"OOOOHHH!! Il signorino non si starà mica ribellando" il sorriso di scherno che gli incornicia il volto fa infuriare ancora di più Youngjae, ma si trattiene dal tirargli un pugno in faccia, anche perché non avrebbe avuto possibilità contro uno della sua stazza. Nota che il bullo lo squadra da capo a piedi e fa un fischio di apprezzamento "Lo sai che sei proprio carino? Cos'è, ti sei fatto scopare da dei papponi che ti hanno pagato la plastica perché facevi schifo anche a loro?" la risata che esce dalla sua bocca non fa che nauseare il castano, che vorrebbe solo andarsene da lì, ma come prova a scappare l'altro gli afferra la sciarpa e lo avvicina di nuovo a se "Che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa come i vecchi tempi? Ahh, ho proprio voglia di manzo"

Youngjae questa volta si divincola con più forza e si libera, guardando con odio il ragazzo decisamente più alto e grosso di lui

"No. Non ho tempo da sprecare con te, devo tornare a Seoul" il castano inizia ad incamminarsi, quando il gigante gli si para davanti bloccandogli la strada

"Tu non vai da nessuna parte. Tu vieni con me." Lo afferra per un polso mentre inizia a trascinarlo via. Preso da un attimo di follia, Youngjae scaglia il calcio più potente che avesse mai tirato all'inguine di Kaixun e quando questi lascia la presa urlando di dolore scappa via, lasciandolo a contorcersi in mezzo alla strada.

Ha il fiato corto e non appena arriva al B&B si nasconde in camera mentre inizia a preparare i bagagli per ripartire, il terrore di essere trovato non gli da tregua e le sue mani non smettono di tremare un attimo. Accende il telefono e ignora i messaggi e le chiamate di tutti, tranne quelle di Jinyoung. Compone il numero del migliore amico, che risponde immediatamente

'Perché mi chiami? Cos'è successo?' la sua voce ha un lieve tono allarmato

'Dong Kaixun. Mi ha incrociato per strada. Mi voleva costringere a fare non so cosa. Gli ho tirato un calcio sulle palle e sono scappato. Ora sono chiuso nel B&B e sto preparando la roba per tornare, ma ho paura che mi stia aspettando all'entrata e sono terrorizzato, non so come fare per scappare!' parla velocemente e nel frattempo butta alla rinfusa le cose nella sua borsa, mentre lancia veloci occhiate dalla finestra per controllare la strada

'Che cazzo hai detto?? Jae mannaggia a te non posso neanche venire da te per aiutarti! Come farai?' domanda il suo migliore amico, sempre più in ansia

'Non ti preoccupare. Ora scendo di corsa e vado in stazione a prendere il primo treno per Seoul. Non dovrebbe succedermi nulla quindi non ti preoccupare che torno stasera'

'Stai attento Jae, per favore. Non c'è nessuno che ti possa proteggere ora'

'Tranquillo hyung. Non mi succederà niente, credimi' il tono del castano ora è leggermente più sicuro, sa di potercela fare, anche perché la stazione non è molto distante e può nascondersi in caso incrociasse di nuovo il bullo. Chiude la chiamata con Jinyoung, afferra la borsa e scende alla reception dove paga la stanza e, dopo essere uscito dalla porta girevole, inizia a correre a perdifiato verso la stazione. Fortunatamente non incontra Kaixun e tira un sospiro di sollievo, convinto che il suo angelo custode lo abbia aiutato.

Disturbed // 2JaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora